Mio figlio di 41 anni è affetto da paradontosi acuta
Scritto da Gabriele / Pubblicato il
Buongiorno, mio figlio di 41 anni è affetto da paradontosi acuta, in poco tempo ha perso la metà dei denti, il dentista dice che purtroppo dovrà perdere tutti i denti per poter curare la malattia poi se sarà possibile verificare se l'osso può supportare un impianto fisso in cinque punti per arcata. Sono molto preoccupato per il suo futuro e chiedo se esistono possibilità per recuperare le funzionalità di masticazione soddisfacente e quali cure sono appropriate. Grazie per le risposte Gabriele
Pubblicato il 26-03-2012
Gentile Gabriele, non conoscendo il caso clinico del suo pargolo adulto non è possibile risponderLe in maniera professionalmente corretta e, pertanto, Le suggerisco di affidarsi ad un Collega esperto in parodontologia. Cordiali saluti
Pubblicato il 26-03-2012
A 41 anni non è infrequente quello che succede a suo figlio, ma verificherei bene lo stato di salute generale e l'immunità tramite un medico di medicina interna. Se perderà i denti, andranno sostituiti. Se la salute generale è in buone condizioni, l'implantologia potrà garantire una qualità della funzione orale soddisfacente. Mai, purtroppo, come con i denti originali.
Pubblicato il 26-03-2012
Caro Signor Gabriele, capisco la sua preoccupazione! Però anzitutto parliamo coi termini giusti e mi scusi se la correggo perchè se è importante non trasmettere termini errati in chi legge. Paradentosi è un termine errato. Doppiamente errato. Para, non esiste. Si dice Paro. la desinenza finale -osi non esiste, si dice -ite. Quindi il termine giusto è Paradentite. Scusi se la correggo ma non se l'abbia a male, sbagliano anche i Medici, i Radiologi e spesso purtroppo anche i Dentisti, non certo i Parodontologi! Inoltre è saggio il Consiglio del Dr. Passaretti che le suggerisce di far visitare suo figlio anche ad un Medico Specialista in Medicina Interna o ad un immunologo aggiungo io perchè sentir dire che è poco tempo che ha una Parodontite così aggressiva e distruttiva, se fosse vero, questo implicherebbe una concausa di azione del sistema immunitario locale e generale che va studiato attentamente non solo dal Parodontologo ma anche da Internista ed Immunologo! Detto questo lei continua col dire che "il dentista dice che purtroppo dovrà perdere tutti i denti per poter curare la malattia" e qui c'è una contraddizione di termini: Curare la malattia significa salvare Denti e Parodonto, non perdere i denti che sarebbe il fallimento della terapia. Poi, come al solito già si pensa agli impianti prima ancora di avere fatto adeguata diagnosi. Ho capito, per curare sia il suo Dentista che lei pensate ad una cura con impianti. Ma quella non è la cura della Parodontite. La cura della Parodontite è eliminare la sua massima espressione ossia la Tasca parodontale ed i dfetti ossei relativi e ricostruire in poarole povere, chirurgicamente tutto quello che la malattia Parodontale avesse distrutto: Osso e Gengiva in particolare oltre che ligamento parodontale! Porti suo figlio da un vero Parodontologo per una visita che porti ad una diagnosi e ad una terapia. Questa può avvenire solo dopo una prima visita dove vengono sondate e misurate le tasche parodontali, massima espressione patologica delle Parodontiti, in sei punti di ogni dente di tutti i denti in bocca. Vengono fatti inoltre rilievi gnatologici, gengivali parodontali profondi con indici di dolore, sanguinamento, placca e tartaro e tanto altro. Viene quindi programmata una preparazione parodontale iniziale con curettage e scaling e root planing ( che ha lo scopo diagnostico di eliminare il tessuto di granulazione attivo o inattivo a seconda della attività od inattività della malattia Parodontale in modo del tutto anarchico in ogni punto sondato e poter quindi riprendere in un secondo tempo le vere misure parodontali che consentono di fare diagnosi, modelli di studio, Rx endorali in proiezione Parodontale e, rimosso il tessuto di granulazione presente nelle tasche che falsa la loro misurazione, si fa una seconda visita parodontale in cui si rileva la risposta alla preparazione iniziale e si rilevano tutte le misure delle tasche parodontali per confrontarle con le prime misure. Ora, non essendo più falsate dalla presenza del tessuto di granulazione, le seconde misure sono quelle "vere" o che più si avvicinano alla realtà. Tutto questo insieme a tanto altro, porta ad una diagnosi sul tipo di Parodontite che ha, ad emettere una prognosi ed a programmare la terapia più idonea! Si ricordi che la Parodontite è una malattia che si può e si deve curare! Personalmente, essendo Parodontologo da 34 anni, ne ho curate, di qualsiasi gravità, una infinità!Quindi le parlo con l'esperienza clinica, didattica, di ricerca e con migliaia di casi clinici curati nel corso della mia vita e centinaia pubblicati in Italia ed all'Estero.Le chiedo scusa per questo lungo e veemente discorso e chiedo scusa anche ai colleghi, ma è inammissibile che si tratti ancora, nel 2012, la Parodontite come un "mostro sconosciuto ed incurabile"! Le lascio una foto di Parodontiti gravissime con tasche di 12-14 mm e curata con chirurgia ossea Parodontale ricostruttiva e dove possibile rigenerativa che è l'ideale ma non sempre possibile. Due parole sulla Terapia Parodontale che consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF. amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si occupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it , POI sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente. Come vede la Parodontologia è una specialità molto complessa che coinvolge tutta l'Odontoiatria ed il Parodontologo deve avere una cultura Odontoiatrica e Parodontale particolarissima e completa tanto che sul mio sito di Parodontologia ed Odontoiatria troverà scritto come aneddoto "Parodontologia, l'anima più nobile dell'Odontoiatria". Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 26-03-2012
Gentile Sig. Gabriele, non capisco molto il discorso che per curare la malattia parodontale di suo figlio bisogna aspettare che perda tutti i denti. Una parodontopatia si cura quando ci sono ancora dei denti, altrimenti cosa curiamo? Purtroppo però consigli possiamo darli solo conoscendo bene il caso. Cordiali saluti
Pubblicato il 26-03-2012
Sig.Gabriele, se veramente un professionista a fatto una diagnosi di "paradontosi acuta" e un programma come da lei descritto, le sue preoccupazioni sono giustificate, le consiglio di ritornare subito dall'odontoiatra e farsi mettere il tutto per iscritto, poi ci riscriva che i corretti consigli non mancheranno.
Pubblicato il 26-03-2012
Se suo figlio è affetto da parodontopatia è necessario sapere le sue condizioni generali con riferimento specifico al sistema immunitario e alle condizioni di salute in generale (da ciò la invito a rivolgersi ad un internista) e poi, successivamente cercare di salvare il salvabile cercando di fermare la patologia in atto bloccandola prima che determini dei danni non più recuperabili. Una volta controllata la patologia ed arrestata la sua progressione si potrà pensare ad avviare una riabilitazione con o senza impianti, ma ripeto, prima si deve cercare di intervenire per fermare il danno a questo punto impedendogli di progredire. Quindi ha bisogno di un buon parodontologo che penserà a guidarla passo passo.
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Pubblicato il 26-03-2012
Gentile Gabriele, una sola aggiunta ai già numerosi consigli... di sicuro ci mancano i parametri per poter fare diagnosi e darle un consiglio, ma ci tengo a farle sapere che gli impianti non sono la panacea di tutti i mali... la parodontopatia si cura, non si guarisce ma si cura, e la malattia parodontale (cioè dei tessuti intorno ai denti) può sempre diventare malattia periimplantare (cioè attorno agli impianti) specie se non si fanno diagnosi precisi delle cause... Se si sono persi i denti e non si cambiano le condizioni e le cause... si perderanno anche gli impianti. Saluti
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Pubblicato il 26-03-2012
Preg.mo sig. Gabriele, non è possibile suggerirle alcune terapia senza sottoporre suo figlio ad una visita accurata. Certamente la malattia parodontale è curabile in molti casi, più raramente si rende necessaria la bonifica.
Pubblicato il 26-03-2012
Se i restanti denti sono mobili ed il livello osseo troppo esiguo, credo che invece di aspettare bisognerebbe già estrarre. Con questo voglio semplicemente dirle che non avendo nulla in mano ( radiografie sondaggi ecc ecc), non e' possibile supporre alcuna terapia. Cordialmente
Pubblicato il 26-03-2012
Bisognerebbe capire se i denti che ha suo figlio sono recuperabili o meno. In realtà ci sono casi nei quali (con una elevata collaborazione del paziente) si può guarire dalla parodontite. Del resto le soluzioni riabilitative sono tante ed è impossibile fare delle ipotesi senza altri dati a disposizione.
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