A seguito di visita dovuta alla poca stabilità degli incisivi mi è stata diagnosticata una carenza ossea
Scritto da Domenica / Pubblicato il
Buongiorno, scusandomi per la carenza di termini tecnici cercherò di spiegarmi nel miglior modo possibile. A seguito di visita dovuta alla poca stabilità degli incisivi mi è stata diagnosticata una carenza ossea. Come cure mi è stato proposto (e fatto) il courrettage inizialmente e in seguito uno splintaggio. Vedo però un continuo ritirarsi delle gengive e un progressivo spostamento verso l'esterno dell'incisivo. Il mio dentista dice che non c'è da preoccuparsi ma la situazione oltre ad essere poco bella esteticamente non è neanche cosi solida a mio avviso. Faccio molta fatica a mangiare e se per caso mi capita di incidere provo un fastidio enorm. Come posso procedere?Grazie
Pubblicato il 09-05-2012
Gentile Sig.ra Domenica, dopo una preparazione iniziale è normale che la gengiva si ritiri. Infatti prima era semplicemente gonfia a causa dell'infiammazione, una gengiva guarita va a collocarsi a pochi millimetri sopra l'osso che si è riassorbito. Detto questo bisognerebbe conoscere la gravita della malattia parodontale, se vi sono delle tasche o un riassorbimento orizzontale. Solo dopo le possiamo suggerire una soluzione. A 34 anni comunque la prognosi non è buona. Cordiali saluti
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Pubblicato il 09-05-2012
Cara Signora Domenica, lei sta descrivendo i sintomi di una sospetta Parodontite quindi, se il suo Dentista fosse arrivato a pianificare una cura Parodontale dopo una prima visita parodontale completa con misurazione delle tasche parodontali , valutazione gnatologica una preparazione parodontale completa con Igiene orale, Curettage e Scaling e Root Planing, Rx endorali complete, Modelli di studio,ed infine una seconda visita di rivalutazione con nuova misurazione delle tasche parodontali eventuali e diagnosi, prognosi, in cui il curettage di cui parla e "lo splintaggio" meglio detto legatura parodontale, fossero solo la prima parte di una terapia chirurgica parodontale ossea ricostruttiva con innesti ossei o rigenerativa con membrane, allora sarebbe tutto OK. Ma se non fosse così allora le consiglio di farsi visitare da un Parodontologo che si occupa proprio di queste patologie.Le lascio una foto di difetti ossei ricostruiti o rigenerati con chirurgia ossea Parodontale in Parodontiti gravi.la Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto…le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia…ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane…il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta,molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la TERAPIA PARODONTALE. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Ora spiego più dettagliatamente la Visita Parodontale:Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Quindi la Visita Parodontale si svolge in tre tempi: La Prima Visita Parodontale, La Preparazione Iniziale Parodontale, La Seconda Visita di Rivalutazione Parodontale e Totale Odontoiatrica (Per un totale 5/9 ore in tre sedute). Entrambe le Visite sono seguite da un accurato "colloquio" col Paziente.Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa),quindi è importante che lei la legga. Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it, POI ,sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale,questa sconosciuta!, poi,TRA I MIEI CASI CLINICI,tutti quelli che hanno il nome tasca parodontale o parodontite e sono moltissimi.e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, infine vada sul mio sito, le sarà molto utile. Le ripeto si faccia visitare da un vero parodontologo.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 09-05-2012
Buongiorno, a seguito delle terapia effettuata, chiamate "preparazione iniziale", è normale, anzi auspicabile una retrazione delle gengive, in quanto prima erano più gonfie a causa dell'infiammazione. Sarebbe stato opportuno effettuare un sondaggio di tutti i denti prima di procedere, per poi farne un altro dopo un periodo di circa due mesi per valutare i sondaggi residui e poter impostare l'eventuale terapia chirurgica susseguente. Mi è comunque impossibile farle una diagnosi senza fare una visita parodontale. In ogni caso, senza sonda, non si può far diagnosi parodontale.
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Pubblicato il 09-05-2012
La retrazione gengivale è una conseguenza della levigatura e fa si che la gengiva si ricollochi a pochi mm dall'osso in modo da eliminare o comunque ridurre le tasche parodontali e rendere la situazione mantenibile con un'igiene domiciliare accurata. Nei casi in cui persistono condizioni di infiammazione si può passare alla chirurgia. Lo splintaggio migliora la prognosi poichè aumenta la stabilità dei denti. Chiaramente per valutare la gravità della sua situazione servirebbero esami radiografici ed una visita accurata.
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Pubblicato il 09-05-2012
Aggiungo a quello che hanno detto i colleghi che quasi certamente (come dimostrato dagli spostamenti in avanti dei denti) alla base di questo disturbo, serio a questa età, c'è anche una malocclusione ed anche sicuramente una disfunzione linguale. Tenga presente che questo caso deve essere seguito parallelamente da un dentista parodontologo ma anche da un ortognatodontista in collaborazione (o può ovviamente essere la stessa persona se esperto in queste materie) perchè se le con-cause sono queste che temo io, se non le si curano, nessuna terapia che si limiti al parodonto sarà in grado di migliorare la situazione.
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Pubblicato il 09-05-2012
Il dott. Tabasso le ha dato una risposta tanto stringata quanto completamente esaustiva, e la copio in toto. Il resto lo dovrà apprendere da un dentista competente in parodontologia. Cordiali saluti.
Pubblicato il 09-05-2012
Sig. Domenica, il suo dentista dice che non c'è da preoccuparsi, per cui non deve trovare nessun procedimento, deve solo seguire i consigli dell'odontoiatra e dell'igienista.
Pubblicato il 10-05-2012
Gentile Domenica, come annunciato dal dott. M.Tabasso la prognosi in questi casi non sempre è buona, si faccia seguire da un buon parodontologo. Cordiali saluti.
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