Sono una donna di 34 anni e da anni ho un problema di tartaro
Scritto da Cristina / Pubblicato il
Buonasera, sono una donna di 34 anni e da anni ho un problema di tartaro: se ne forma sempre tanto. Ogni tanto ho dolore e quando mi lavo i denti, capita che esce un pò di sangue. Mi hanno consigliato di effettuare un curettage sestante. Vorrei sapere se è il caso, oppure posso risolvere in altro modo, visto che la situazione non è grave. Grazie mille, Cristina
Pubblicato il 26-06-2012
La situazione invece Cristina, mi sembra decisamente grave. Il tartaro alla fine distruggerà i tessuti di sostegno dei denti, osso e gengiva e i denti cadranno. Fra molto tempo, ma per prevenire questa evenienza, al verificarsi della quale non c'è più niente da fare, bisogna agire correttamente in tutti i DECENNI precedenti, quindi ORA, con massima igiene orale e professionale. Di questa fa parte il curettage.
Pubblicato il 26-06-2012
Gentile Cristina, se c'è sanguinamento c'è evidentemente infiammazione gengivale. La sua bocca andrebbe ben valutata e lei dovrebbe essere inserita in programmi di richiamo di igiene orale, oltre che istruita ad una corretta igiene orale domiciliare. Si affidi al suo curante. Cordialmente
Pubblicato il 26-06-2012
Immagino che chi le ha suggerito un courettage abbia provveduto a farle una visita parodontale corretta e completa di rx, magari dopo una prima seduta di igiene, che abbia permesso di valutare se si tratta di una banale gengivite marginale, piuttosto che di una parodontite. Se le cose stanno così, segua i consigli di chi le ha proposto il courettage, che peraltro se fatto a cielo coperto, ovvero senza incidere la gengiva, è pratica che non le crea alcun disturbo e che viene effettuata dalle igieniste. Ma in ogni caso non trascuri la sua patologia, perchè, anche se a lei può sembrare banale, potrebbe diventare ben più seria per i suoi denti e il suo osso, nonchè essere causa di malattie cardiache e renali a distanza di tempo ben più importanti. cordialmente
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Pubblicato il 26-06-2012
Signora Cristina La malattia parodontale (la formazione del tartaro ne e' una concausa) ha il brutto vizio di essere asintomatica per molto tempo, non sottovaluti la situazione. Quando il Paziente avverte sintomi, dolore, mobilità, ascessi, il guaio è fatto. Nel suo caso le consiglio una visita accurata con sondaggio parodontale e radiografie. La terapia migliore è sempre conseguente ad una diagnosi corretta. Comunque il courettage fatto per quadranti e possibilmente in anestesia locale, è il fondamento di ogni altra eventuale cura parodontale. Ma altrettanto fondamentale è il lavoro periodico dell'igienista vita natural durante. Nel momento in cui decidesse di interrompere le sedute di igiene, tutto tornera' come prima in pochi mesi.
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Pubblicato il 26-06-2012
Cara Signora Cristina, L’aspetto a buccia d’arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell’epitelio (dall’esterno all’interno) con il connettivo (dall’interno all’esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, le zone depresse a proiezioni epiteliali. Quando si ha una flogosi di questi tessuti, praticamente questa compenetrazione viene meno per distruzione delle fibre connettivali e l’aspetto a buccia d’arancia non si ha più: siamo di fronte alla famosa GENGIVITE ,questo è un dato clinico obiettivo importante da ricercare. La gengiva marginale diventa "lucida", rosso violacea. La Gengivite sconvolgendo le forme gengivali , apre il via allo "sconvolgimento" della architettura ossea = Parodontite. Infatti, la colonizzazione batterica causi prima la formazione di un solco con infiltrazioni di neutrofili e mononucleati nell’epitelio giunzionale e causi altresì una vasculite con perdita di collageno per infiltrazione del tessuto connettivo con formazione di un infiltrato di neutrofili, monoliti, macrofagi, linfociti e plasmacellule ( attivate dall’interazione batterico-immunitaria) Col progredire della malattia il riassorbimento osseo è sempre maggiore. È stato inoltre dimostrato sempre da Ebersole), che la progressione della distruzione tessutale progredisce con la velocità di 1/3, 1/5 di mm. All’anno fino alla cresta ossea e poi, dalla cresta ossea in giù la velocità aumenta paurosamente a circa ½ mm. l’anno. Se consideriamo che la lunghezza della radice è in media 14 mm., tranne che i canini dove può arrivare a misure molto più lunghe, considerando l’ubicazione della cresta ossea, in non molti anni la Parodontite diventa terminale,espulsiva con parulidi (ascessi parodontali), con quello "scolo di pus" noto col termine volgare di "piorrea". Dobbiamo considerare il dente un trasmettitore di forze, il parodonto una struttura in grado di ricevere e disperdere queste forze. Con l’aggravarsi del riassorbimento osseo, si ha un aumento del rapporto corona-radice e quindi un aumento dell’azione di leva applicata ai denti anche durante la masticazione fisiologica, che può non essere tollerata e portare a quella condizione denominata "trauma d’occlusione secondario". Ossia lo Stress creato dalle forze occlusali che provocano traumatismo occlusale. Se queste forze abnormi le si esercitano su una "unità dentale" integra, esse sono assorbite senza danno (traumatismo occlusale primario), se queste forze abnormi ma anche solo fisiologiche le si esercitano su una "unità dentale" con grave distruzione ossea, esse non vengono più assorbite (traumatismo occlusale secondario. Le lascio un poster sulla Gengivite scritto da Me e da mia Figlia Claudia! Deve mettersi nelle mani di un buon parodontologo. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Quindi la Visita Parodontale si svolge in tre tempi: La Prima Visita Parodontale, La Preparazione Iniziale Parodontale, La Seconda Visita di Rivalutazione Parodontale e Totale Odontoiatrica (Per un totale 5/9 ore in tre sedute). Entrambe le Visite sono seguite da un accurato "colloquio" col Paziente. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 26-06-2012
Sig.ra Cristina, se il suo dentista le ha proposto quel tipo di terapia è perchè è necessaria. Via web senza visitarla è impossibile darle una risposta. Saluti.
Pubblicato il 26-06-2012
Gentile sig. Cristina, il sanguinamento delle sue gengive sta ad indicare la presenza di infiammazione gengivale. Sicuramente ha bisogno di una buona seduta di igiene orale con istruzione e motivazione alle tecniche di igiene domiciliare. Sarà cura dello specialista stabilire se avrà bisogno di ulteriori cure. Non si trascuri!
Pubblicato il 26-06-2012
Cara Signora Cristina, come fa a dire che non è grave se ha perdita di sangue? Prenda subito appuntamento dal suo dentista, che le eseguirà una visita generale e parodontale, con sondaggi e radiografie, per poi effettuare una prima cura delle sue gengive, che sarà di tipo "meccanico", cioè detartrasi e curettage a cielo coperto. Poi, dopo che sarà passata l'infiammazione col relativo sanguinamento, il dentista rivaluterà lo stato del suo parodonto con una nuova visita e nuovi sondaggi, per stabilire con certezza l'origine della parodontopatia ed il motivo per il quale la sua masticazione non impedisce la fisiologica autodetersione meccanica dei suoi denti. In base a questa rivalutazione, il dottore potrà pianificare il prosieguo delle cure, che non saranno più solo sintomatologiche, cioè rimozione del tartaro ed arresto del sanguinamento, ma anche eziologiche, cioè eliminazione della causa che ha provocato l'esagerato accumulo del tartaro e l'infiammazione del parodonto. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 26-06-2012
Gentile Cristina, il tartaro si forma in presenza di placca, quindi oltre ad una predisposizione dovuta alla concentrazione di sali nella Sua saliva vuol dire che non Le è stato insegnato come curare la Sua igiene orale (o che Lei non applica gli insegnamenti ricevuti...). se le gengive sanguinano c'è malattia parodontale. se la malattia non viene fermata il problema si aggraverà sempre di più, fino alla perdita dei denti. quindi è probabile che quanto detto dal Suo dentista vada fatto ma, soprattutto, occorre dopo effettuare regolari controlli e mantenere scrupolosa igiene domiciliare.
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Pubblicato il 26-06-2012
Le consiglio di fare periodicamente delle sedute di igiene e di modificare il suo modo di spazzolare i denti, magari aiutandosi con uno spazzolino manuale. Cordiali saluti Dr Gerardo Cafaro
Pubblicato il 26-06-2012
Sig. Cristina, non è grave perché non si muore di questa patologia, che però è mutilante. Se vuole mantenere il suo sorriso, occorre visita semestrale senza rifiutare nessun tipo di cura.
Pubblicato il 30-06-2012
Si affidi alle terapie del suo odontoiatra che la istruirà e la motiverà adeguatamente circa l'importanza dell'igiene orale domiciliare e professionale. Cordialmente Prof. Dott. Russo Ciro Odontoiatra Specialista in Ortognatodonzia.
Pubblicato il 02-07-2012
Gent.Ma Sig Cristina il tartaro in sè non costituisce un problema , la cosa che invece deve preoccupare è la mancanza di costanza alle pratiche igieniche domiciliari e professionali . Sicuramente il collega che la stà seguendo provvederà ad istituire un protocollo di attento controllo. Un augurio. Dott Fausto Perrone / Catanzaro
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