Si può curare la parodontite e cercare di tenere ancora un po questi denti con lo splint?
Scritto da Marco / Pubblicato il
Salve a seguito di gengive infiammate un incisivo centrale inferiore di destra si muoveva cosi sono andato dal mio dentista che dopo avermi fatto la pulizia dei denti senza nessun esame particolare ha detto che questo incisivo e quello a fianco (non si muove ma ha la gengiva abbassata) ormai sono persi e che quando sara' faremo gli impianti o un ponte, nel frattempo mi ha proposto di mettere uno splint per tenerlo fermo. Non contento volevo sentire un altro parere cosi sono andato da un parodontologo il quale mi ha spiegato tutta la cura(sondaggio levigazione radicolare eventuali interventi chirurgici ecc) e mi ha detto anche lui che i 2 incisivi vanno estratti perché si muovono e perché sono portatori di infezione. Io vorrei chiedere ai gentili dottori se è meglio mettere uno splint e tenere i denti in questione il più lungo possibile o iniziare la cura dal parodontologo che mi estrarrà subito i 2 incisivi? non c'è una via di mezzo ossia curare la parodontite e cercare di tenere ancora un po questi denti con lo splint? seconda domanda per sostituirli consigliate impianti o un ponte? da specificare che tra i 2 incisivi c'è un leggero diastema che con gli impianti rimarrà mentre con il ponte scomparira'..almeno cosi ha detto il parodontologo. Vi ringrazio anticipatamente per le risposte. Cordiali saluti
Pubblicato il 24-07-2012
Tenga presente che lo splint mantiene i denti solo per poco tempo (si rimanda l'estrazione solo di pochi mesi) e mantiene l'infezione, se non è possibile curarla definitivamente, come il parodontologo ha ammesso..
Pubblicato il 24-07-2012
Caro Signor Marco, la Parodontite non è mai localizzata a soli due denti ma è sempre generalizzata e diffusa dove più, dove meno, a tutta la bocca! Questo è stato chiarito? Per PRECISIONE, lo "Splint" che in Parodontologia si chiama Legatura Parodontale ed è diverso dal semplice "Splintaggio", diciamo più complesso, serve solo a immobilizzare denti com mobilità di 2° o 3° grado e tasche supeiori di solito agli 8-9 mm e serve solo per poter fare un intervento di rigenerazione ossea perchè nei primi 40 giorni si ha una stimolazione a causa dell'intervento stesso degli osteoclasti con riassorbimento osseo ulteriore ed aumento della mobilità dentale fino all'espulsione del dente, se non fosse stato immobilizato per fargli superare questa fase. Poi si ha la stimolazione degli osteoblasti e inizia la rigenerazione ossea che si completa in circa 24 mesi. In tutto questo periodo, è doveroso immobilizzare i denti come spiegato sopra. La immobilizzazione fine a se stessa non serve a niente, insomma non è terapeutiCa e mantiene focolai infettivi pericolosi per tutto l'organismo ed in particolare per le Endocarditi bateriche che sono pericolose per le valvulopatie caRDIACHE E PER I DISTURBI DEL RITMO, anche gravi come Fibrillazioni non solo atriali e Flutter Atriali ma anche Fibrillazioni Ventricolari che possono portare all'arresto cardiaco.Quindi non è salutare rimanere con tasche non controllate almeno da curettage e scaling e root planing periodici che mettono al riparo da queste patologie e complicanze. Per diagnosticarla deve essere stata fatta una visita Parodontale. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Quindi la Visita Parodontale si svolge in tre tempi: La Prima Visita Parodontale, La Preparazione Iniziale Parodontale, La Seconda Visita di Rivalutazione Parodontale e Totale Odontoiatrica (Per un totale 5/9 ore in tre sedute). Entrambe le Visite sono seguite da un accurato "colloquio" col Paziente. PRIMA VISITA PARODONTALE Ø Anamnesi Clinico-Medica generale (Malattie, Allergie, Emorragie, Intolleranze, Cure Specifiche, Disturbi Nervosi o Psichici etc ) Ø Anamnesi Odontoiatrica ( Dolore e sue caratteristiche, Dolore ATM, Gengive sanguinanti, Alitosi, Spazi tra i Denti, Cambiamento colore di denti o gengive, Sensibilità dei Denti termica o chimica, Tumefazioni all’interno della bocca, Bruxismo. Ø Visita Soggettiva (tutto ciò che il paziente ha da raccontarvi) Ø Visita Oggettiva ( tutto quello che voi osservate in bocca) Visita Oggettiva § Si inizia con l’esame Gnatologico : Devono essere rispettati i concetti basilari della gnatologia: rapporto corretto cuspide-fossa, occlusione reciprocamente protetta, contatto simultaneo massimo tra tutti i punti di centrica in posizione di relazione centrica, una corretta guida incisiva e una sufficiente disclusione canina dei denti posteriori nei movimenti di lateralità (benché, se fosse già presente una funzione di gruppo in assenza di segni di trauma o sofferenza parodontale, potrebbe essere accettabile anche il mantenimento della funzione di gruppo posteriore). Si ricercano così i denti in trauma d’occlusione. § Valutazione Gnatologiche-Ortodontiche : Classi Dentali di Angle, a livello dei primi molari e dei canini, I Cl.Dentale, II Cl. Dentale (e se in I o in II Divisione), III Cl., Overbite e quindi se c’è deep bite, Overjet e quindi se è presente un open bite. Curva di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale, Rotazioni, Inclinazioni, Estrusioni, Intrusioni, Migrazioni, Faccette d’usura. § Visita A.T.M. (Articolazione Temporo Mandibolare) Rilevando se sono presenti Algie, Scrosci, Click, Sublussazioni, Contratture dei muscoli in particolare Massetere e soprattutto lo Pterigoideo. § Valutazione delle Gengive : Aspetto, consistenza, Parulidi, Igiene Orale, Placca batterica, Tartaro, Sanguinamento Spontaneo, Sanguinamento al Sondaggio Parodontale, Gengivite Marginale, Recessioni Gengivali, Insufficienza di Gengiva Aderente. § Valutazioni Parodontali Specifiche: Mobilità Dentale di 1°,2°,3° , Lesioni delle forcazioni, 1°Cl.,2°Cl.,3°Cl., Valutazione della presenza di manufatti Conservativi o Protesici o Legature Parodontali Irrazionali, Sondaggio Parodontale e se c’è dolore e sanguinamento al sondaggio. § Sondaggio Parodontale : si sondano tutti i denti a partire, personalmente, dagli ultimi denti posteriori sinistri, dell’arcata inferiore, dalla Superf. Vestibolare (Disto Vestib., Centro Vestib., Mesio Vestib.) proseguendo poi sullo stesso dente dalla Superf. Linguale (Disto Ling., Centro Ling., Mesio Ling.) e si passa al dente contiguo fino a sondare tutta l’arcata…poi si passa a quella superiore allo stesso modo e nello stesso ordina. In questo modo io rilevo la misura e l’assistente la scrive direttamente sul cartellino, velocizzando l’operazione! Queste misure poi verranno riportate su carta millimetrata per disegnare le tasche parodontali. § Programmazione della eventuale Preparazione Parodontale Iniziale: Ablazione Tartaro e Lucidatura dei denti, Curettage e Scaling sotto adeguata copertura antibiotica, specie in Cardiopatici e Diabetici, ma altamente consigliabile almeno "la prima volta", Modelli di Studio, Studio valutativo Rx Parodontale e se occorre Conservativo e protesico e ATM, Programmazione della Seconda Visita di Rivalutazione Parodontale specie se in presenza di Gengivite Evidente! § Colloquio col paziente: Essenziale! Per semplificare e perché sia utile sia al Dentista che al Paziente, le ho guià detto nella risposta precedente la spiegazione che do aqlo paziente... ciò che dico al mio Paziente a questo punto della Prima Visita Parodontale, dopo averlo fatto accomodare nel mio Studio Privato! PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE § Ablazione Tartaro con Ultrasuoni o altre metodiche previa copertura antibiotica per ovvi motivi di Poussès di microbi. § Curettage e Scaling ricordando che: Scaling: rimozione del tartaro molto duro "sfuggito alla Ablazione con ultrasuoni o altro". Curettage gengivale: rimozione dei tessuti molli della tasca parodontale. Curettage radicolare: rimozione dei tessuti (cemento) necrotici della radice. Root Planing: esasperazione propria dell’ "American Slang", del concetto di curettage radicolare Preferisco, la prima volta, farla a cielo coperto subito dopo l’Ablazione Tartaro a Ultrasuoni e la lucidatura dei denti. È meno traumatizzante e rendiamo le gengive più "trattabili" chirurgicamente, poi in sede di Rivalutazione si deciderà come proseguire! Preciso, non per polemica ma perché, nella mia esperienza, avendole, all’Università, provate entrambe, che Il curettage e Scaling lo si fa con gli strumenti a mano, Curette, Scaler, etc e non con il Laser o altro perché è ESSENZIALE, che io, operatore chirurgo, abbia una visione tridimensionale mentale da comparare al sondaggio parodontale che solo la sensazione tattile della curetta nella tasca contro i tessuti molli, duri del cemento e duri dell’osso, può dare. Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo". La Parodontite è una patologia seria e assolutamente non si può procedere all'implantologia se prima non è curata a dovere e occorrono almeno due anni per la rigenerazione totale dell'osso. Non solo ma poi bisogna valutare se la qualità dell'osso è talmente tornata buona da poter "ricevere gli impianti!con tutto il rispetto le chiedo è stata fatta una visita Parodontale , una preparazione parodontale completa ed una nuova visita di rivalutazione parodontale? perchè se non è stato fatto questo, mi dispiace dirlo ma è una Parodontologia "inventata",non programmata a seguito di una certa diagnosi anche sul tipo di Parodontite e soprattutto sulla reale profondità delle tasche parodontali,LEGGA NEL SUO INTERESSE QUESTO LUNGO MIO DISCORSO CHE LE SPIEGANO COME DEVE AVVENIRE UNA VISITA PARODONTALE E COME SI ARRIVI AD UNA TERAPIA BEN PIANIFICATA!!! LA PARODONTOLOGIA NON SI INVENTA!! le spiego:la Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto…le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia…ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane…il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta,molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la TERAPIA PARODONTALE. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa),quindi è importante che lei la legga. Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it, POI ,sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale,questa sconosciuta!, poi,TRA I MIEI CASI CLINICI,seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti, a Pag 2.Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, infine vada sul mio sito, le sarà molto utile: www gustavopetti.it ,le ripeto si faccia visitare da un vero parodontologo.Le lascio un Poster con difetti ossei e tasche parodontali curati con chirurgia Parodontale ricostruttiva ossea e Rigenerativa.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 24-07-2012
Gentile Sig. Marco, uno splint ha il solo scopo di solidarizzare i denti e non cura nulla. Se il parodontologo dopo una accurata visita ha deciso che i denti sono persi vanno tolti. Rimandare non giova, anzi la situazione potrebbe peggiorare. Cordiali saluti
Pubblicato il 24-07-2012
Io li toglierei prima possibile in modo da non perdere l'osso residuo indispensabile per inserire degli impianti. Purtroppo per esperienza personale inserire gli impianti in quelle zone è sempre complicato perché l'osso a disposizione non è mai troppo soprattutto dopo una lunga malattia parodontale. Bisogna inoltre valutare lo stato di salute dei denti prossimali e dopo di che decidere cosa fare.
Pubblicato il 24-07-2012
Gent.ma sig.ra, ha trovato un buon parodontologo, si fidi ....e lo segua. Auguri Dott Fausto Perrone / Catanzaro
Pubblicato il 24-07-2012
Gentile paziente, senza un esame clinico ed eventuali riscontri diagnostici, non è possibile rispondere alle sue domande. Cordialità
Pubblicato il 24-07-2012
Bisogna valutare il singolo caso con una diagnosi accurata e poi decidere quale sia il miglior comportamento terapeutico da seguire. Dal punto di vista protesico, se è possibile inserire gli impianti è sicuramente meglio, ma solo dopo aver eliminato la malattia parodontale.
Pubblicato il 24-07-2012
Gentile Signore, se lo specialista le ha già consigliato l'estrazione non posso fare altro che approvare la scelta. Prima si inizia la terapia meno osso si perderà a causa dell'infezione che non è mai stata curata, e me o complesso sarà il posizionamento degli impianti. Sulla scelta se fare impianti o ponti non c'è dubbio che la scelta è mirata verso la sostituzione implantare.
Pubblicato il 24-07-2012
Caro sig. Marco, se il collega parodontologo, con tutti gli esami necessari per questo caso, valuta che la soluzione migliore sia estrarre i due denti, segua senza remore i suoi consigli, non avrebbe senso perdere tempo e osso per mantenere elementi comunque destinati ad essere estratti! Cordiali saluti!
Pubblicato il 24-07-2012
Sig. Marco, entrambi i professionisti sono validi, ma non conoscendo il caso clinico è difficile dare dei corretti pareri.
Pubblicato il 25-07-2012
Può mantenere i denti ancora un pò, ma non grazie allo splint. Solo se elimina l'infezione che ne ha provocato la mobilità, e in genere significa devitalizzare i denti (che vengono splintati per facilitarne la cura). Compito del Parodontologo o dell'odontoiatra che fa parodontologia, come valutare se ci sono altre zone della bocca già colpite dalla stessa malattia e trattarle prima di aver perso troppo osso.
Pubblicato il 25-07-2012
La malattia parodontale va curata per la salvaguardia ed il mantenimento il più a lungo possibile degli elementi dentari e lo splint nei casi avanzati è un'ausilio utilizzabile. Vi è un limite oltre il quale non bisogna andare in quanto la persistenza di tasche espone a rischio di contaminazione anche dei denti menocompromessi per cui in tal caso meglio l'estrazione e la bonifica, cordiali saluti
Pubblicato il 27-07-2012
Gentile paziente, Le consiglio di mettersi nelle mani dello specialista, nel suo caso il parodontologo, lui saprà consigliarle al meglio. Cordialmente
Dentista Lazio, Roma
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