Menu

Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 8

E' normale tutto questo tempo o devo abituarmi all'idea che la gengiva non ricrescerà?

Scritto da Denise / Pubblicato il
Buonasera, Vi scrivo per avere un Vostro pare su un problema che mi crea molto disagi. Nel mese di settembre ebbi una brutta gengivite così mi recai dal dentista che dopo avermi fatto la solita pulizia professionale mi ha mandato a casa prescrivendomi un colluttorio alla clorexidina e acido ialuronico. Dopo alcuni giorni dalla pulizia ho però notato che la gengiva che separa gli incisivi dai canini si è ritirata, causando un notevole problema estetico. Ho preso nuovamente appuntamento dal dentista che, dopo avermi fatto una panoramica, mi ha detto che ''l'osso non è del tutto compromesso per cui la gengiva si riformerà''. Sinceramente è già passato un mese e io non vedo miglioramenti seppure abbia messo tutti i mezzi per rimuovere ogni fonte di infezione della mucosa:ho ridotto notevolmente il fumo, uso colluttori antibatterici e lavo i denti anche otto volte al giorno! Che mi consigliate? E' normale tutto questo tempo o devo abituarmi all'idea che la gengiva non ricrescerà? c'è qualche rimedio? Vi ringrazio anticipatamente e confido nel Vostro parere.
Da quello che racconta sembra siano danni da fumo e sostanze estranee. Ma bisogna stare attenti alla giusta tecnica di spazzolamento, che non sia traumatica, e visitarsi da chirurgo parodontale per vedere se dipende da frenuli anomali o scarsità di gengiva aderente etc

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

Cara Signora Denise, anzitutto la Gengivite è una Patologia Parodontale che si deve curare e non basta certo una Pulizia dei Denti Professionale! Mi domando e le chiedo se è stata fatta una visita Parodontale con misurazione delle tasche parodontali eventuali in sei punti dio ogni dente di tutti i denti! Poi una preparazione iniziale parodontale con Igiene Orale Professionale, Curettage e Scaling e Root Planing, Rx endorali complete in proiezione parodontale e modelli di stidio gnatologici e parodontali ed in fini, dopo aver rimosso col curettage e scaling il tesuto di granulazione dalle tasche parodontali, che falòsava la prima loro misurazione col sondaggio , se è stata fatta una seconda visita di rivalutazione di tutta la bocca e di tutte le specialità, Parodontale, Gnatologica, Ortodontica, Conservativa, stomatologica etcetcetc, perchè altrimentoi non si può fare diagnosi di Gengivite, di quale tipo di Gengivite, di Parodontite, di quale tipo di Parodontite, di insufficienze gengivali ed eventuali recessioni e di che tipo! Le spiego qualcosa sulla Parodontite affinchè non rimanga nella più completa ignoranza di questa malattia che è stata indubbiamente meno "aggressiva" delle devastazioni Odontoiatriche Iatrogene! Ecco:L’aspetto a buccia d’arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell’epitelio (dall’esterno all’interno) con il connettivo (dall’interno all’esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, le zone depresse a proiezioni epiteliali. Quando si ha una flogosi di questi tessuti, praticamente questa compenetrazione viene meno per distruzione delle fibre connettivali e l’aspetto a buccia d’arancia non si ha più: siamo di fronte alla famosa GENGIVITE ,questo è un dato clinico obiettivo importante da ricercare. La gengiva marginale diventa "lucida", rosso violacea. La Gengivite sconvolgendo le forme gengivali , apre il via allo "sconvolgimento" della architettura ossea = Parodontite. Infatti, la colonizzazione batterica causi prima la formazione di un solco con infiltrazioni di neutrofili e mononucleati nell’epitelio giunzionale e causi altresì una vasculite con perdita di collageno per infiltrazione del tessuto connettivo con formazione di un infiltrato di neutrofili, monoliti, macrofagi, linfociti e plasmacellule ( attivate dall’interazione batterico-immunitaria) Col progredire della malattia il riassorbimento osseo è sempre maggiore. È stato inoltre dimostrato sempre da Ebersole), che la progressione della distruzione tessutale progredisce con la velocità di 1/3, 1/5 di mm. All’anno fino alla cresta ossea e poi, dalla cresta ossea in giù la velocità aumenta paurosamente a circa ½ mm. l’anno. Se consideriamo che la lunghezza della radice è in media 14 mm., tranne che i canini dove può arrivare a misure molto più lunghe, considerando l’ubicazione della cresta ossea, in non molti anni la Parodontite diventa terminale,espulsiva con parulidi (ascessi parodontali), con quello "scolo di pus" noto col termine volgare di "piorrea". Dobbiamo considerare il dente un trasmettitore di forze, il parodonto una struttura in grado di ricevere e disperdere queste forze. Con l’aggravarsi del riassorbimento osseo, si ha un aumento del rapporto corona-radice e quindi un aumento dell’azione di leva applicata ai denti anche durante la masticazione fisiologica, che può non essere tollerata e portare a quella condizione denominata "trauma d’occlusione secondario". Ossia lo Stress creato dalle forze occlusali che provocano traumatismo occlusale. Se queste forze abnormi le si esercitano su una "unità dentale" integra, esse sono assorbite senza danno (traumatismo occlusale primario), se queste forze abnormi ma anche solo fisiologiche le si esercitano su una "unità dentale" con grave distruzione ossea, esse non vengono più assorbite (traumatismo occlusale secondario. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo".ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la TERAPIA PARODONTALE. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa),quindi è importante che lei la legga. Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it, POI ,sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale,questa sconosciuta!, poi,TRA I MIEI CASI CLINICI,seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti, a Pag 2.Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, infine vada sul mio sito, le sarà molto utile. Le ripeto si faccia visitare da un vero parodontologo. Le lascio un poster fatto da mia figlia Claudia e me sulla Gengivite. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
CONTINUA A LEGGERE
denisesignora091112r.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

La papilla gengivale può ricrescere a due condizioni: 1) che ci sia il supporto osseo sottostante, e ciò si vede con una rx endorale parallela e con un sondaggio; 2) che la zona sia mantenuta priva di microrganismi e di infiammazione, e questo dipende da come si mantiene pulito. Comunque ci vuole tempo.

Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

E' bene chiarire subito un concetto. La sua gengiva lei l'ha persa non per le manovre del medico o dell'igienista, ma l'ha persa verosimilmente per un problema di accumulo di depositi di placca e tartaro che si sono spinti fin sotto la gengiva generando allo stesso tempo la retrazione dell'osso interradicolare e lo stato di infiammazione della papilla gengivale che infarcendosi di liquidi (l'edema, primo stadio dell' infiammazione) mascherava il problema. Il medico rimuovendo le cause, ha fatto si che la gengiva guarisse, "sgonfiandosi" rivelando così il difetto estetico. Per la soluzione del suo problema è necessario che un parodontologo capace la visiti, ma senza che si generino necessariamente conflitti con il suo attuale dentista. La cosa ottimale sarebbe che i due professionisti si parlassero per poter giungere ad una soluzione rapida e definitiva. Lo faccia presente al collega che l'ha in cura e troverà una soluzione. Cordiali saluti.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Gentile Denise, devo dire che se la gengiva "si ritira" è segno che le misure poste in atto dal collega sono andate a buon fine, intendo dire che la contrazione dei tessuti è l'esatto opposto della gengivite, che è tumefazione. Qui il problema è diverso, si tratta di vedere se tendi ad avere problemi con i tessuti di sostegno del dente. E' necessaria una buona occlusione, e anche tenere presente che spesso le parodontopatie sono di tipo dismetabolico, e quindi anche familiare. Non devi proprio fumare, questa è davvero una indicazione necessaria, in quanto i prodotti di degrado del fumo coadiuvano le parodontopatie. Rivolgiti ad un bravo parodontologo, in rete c'è il dr. Petti, auguri
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott.ssa Maria Grazia Di Palermo
Carini (PA)

La gengivite è una infiammazione delle gengive che in seguito a ciò diventano edematose (gonfie). Normalmente tale patologia è causata da scarsa igiene orale con presenza di tartaro e residui di cemento necrotico; nel suo caso dobbiamo aggiungere anche il fumo. La detartrasi a cui è stato sottoposto ha verosimilmente eliminato le prime due cause, per cui le gengive sono "guarite" e non essendo più infiammate (gonfie) si sono riposizionate ad un livello normale rispetto all'osso sottostante. Allo stato attuale non c'è la possibilità di un recupero spontaneo. Si rivolga ad un bravo parodontologo e tenga presente che il fumo è dannoso alle gengive.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Ignazio Marco Nicola Pasella
Sassari (SS)

Sig. Denise, ritorni dal suo odontoiatra e si faccia mettere per iscritto, in quanto tempo la gengiva ricrescerà.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Gentile Denise, l'abbassamento di gengiva è dovuto inevitabilmente all'abbassamento dell'osso, in quanto la gengiva segue passivamente l'andamento dell'osso, per cui se dopo aver rimosso placca e tartaro con igiene tradizionale, va eseguita una pulizia specifica della gengiva in questione, inoltre non conta quante volte si lavano i denti ma come si lavano, le ricordo l'uso dei filo interdentale fondamentale in questa situazione, se permane uno spazio antiesteico si può tranquillamente risolvere con un aumento di gengiva.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Stefano Salaris
Roma (RM)