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Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 7

Mia moglie soffre di una accentuata retrazione gengivale

Scritto da salvatore / Pubblicato il
Buongiorno. Mi scuso se presenterò il problema in modo banale, ma non saprei fare diversamente! Nè ho la possibilità di inviare foto. Mia moglie soffre di una accentuata retrazione gengivale che ha fatto scoprire quasi completamente le basi di canini ed incisivi, che si stanno indebolendo, ruotando e piegandosi lateralmente. Tra l'altro, sembra che i nervi gengivali stiano "tirando" troppo le gengive verso il basso! Abbiamo consultato alcuni specialisti, ma le risposte a nostro avviso discordanti e una eccessiva paura della chirurgia, hanno bloccato mia moglie. In particolare, c'è stato suggerito di : 1) staccare le gengive procedendo ad una "cementificazione" delle parte ossea per rinforzarla con un materiale a noi non chiaro; 2) Procedere con una gengivoplastica (???) 3)asportare della mucosa palatale per ricostruire le gengive. Il tutto prima di poter procedere con un intervento di ortodonzia per migliorare l'allineamento dei denti e l'occlusione. Spero di ricevere una risposta di chiarimento e magari, di incoraggiamento... per mia moglie!
Caro Signor Salvatore, beh, se si stanno "muovendo" e cambiando posizione, c'è qualche altra patologia sovrapposta, per esempio parodontale oltre che magari gnatologica ma forte e in concomitanza con difetti ossei parodontali e tasche parodontali, probabilmente. Ed allora le devo spiegare cosa sia una Visita Parodontale, una Parodontite e le Recessioni Gengivali! Diventerà un discorso lungo na sicuramente utile a Lei e a Sua Moglie per cercare di capire!Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale:Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto benre abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un articolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si occupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito Web di Parodontologia, POI sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, POI La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta.Le lascio un poster con foto di Tasche parodontali e difetti ossei complessi a più pareti per Parodontite curata con Chirurgia Ossea Parodontale. Per quanto riguarda le Recessioni Gengivali: La morfologia è varia: possono assumere l’aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l’aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale; si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale, POI RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva, POIRECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva. Per concludere, se sono state fatte Diagnosi dopo le Visite Spiegate abbondantemente può dare fiducia altrimenti cerchi un VERO PARODONTOLOGO. Le lascio un Poster di recessioni gengivali e loro terapia. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Non ci sono alternative purtroppo. Le vie percorribili sono due e soltanto due. O si agisce con risolutezza per via ortodontica e chirurgica per tentare di rallentare fino a fermare il lento ritiro delle gengive, con tutto ciò che può seguire, oppure attende l'irreparabile e poi farà confezionare dal suo dentista due protesi più o meno complete. Cordiali saluti.

Scritto da Dott. Davide Colla
Seregno (MB)

Siete sicuri che gli "specialisti" interpellati fossero veramente dei parodontologi e non dei dentisti generici? Quello che riscontro frequentemente in questi casi è che, dopo aver dato un'occhiata al paziente, si decide subito la terapia, bypassando tutta la fase diagnostica, fondamentale. Le recessioni gengivali possono essere associate ad una parodontite oppure no, e questo cambia la strategia; inoltre si deve fare una classificazione di esse per poter predire se e quanto della radice si potrà ricoprire. Una diagnosi parodontale corretta si basa su un sondaggio completo, 6 siti per ciascun dente, con rilevazione di una serie di indici, tra i quali la profondità in mm. delle recessioni e su una serie di radiografie endorali con tecnica parallela. Bisogna poi raccogliere altri dati anamnestici come l' età del paziente, eventuali patologie, le abitudini come il fumo ecc. Dall'esame e dall'integrazione di tutti questi dati scaturisce la diagnosi da cui si deve partire per impostare la terapia più adeguata al caso specifico. Gli eventuali interventi per la ricopertura delle recessioni non sono traumatici e, se effettuati nei casi indicati e con tecnica adeguata, danno ottimi risultati. Le consiglio di cercare su Internet un vero esperto in parodontologia tra i dentisti nella sua città. Cordiali saluti.
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Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)

Gentile paziente mi sembra di capire che manca una diagnosi certa, prima si fa diagnosi, a quel punto si interviene per eliminare o controllare il fattore eziologico, poi si interviene per riallineare i denti ed alla fine si procede con interventi gengivali. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Stefano Salaris
Roma (RM)

Sig. Salvatore, certe cure hanno successo solo in pazienti motivati, sua moglie se è arrivata allo stato da lei descritto non è certo una paziente dedicata alla visita semestrale con corrette istruzioni d'igiene domiciliare. Perciò, si faccia rilasciare sempre tutto per iscritto e poi chieda a sua moglie se intende cambiare stile di vita.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Sig. Salvatore, certe cure hanno successo solo in pazienti motivati, sua moglie se è arrivata allo stato da lei descritto non è certo una paziente dedicata alla visita semestrale con corrette istruzioni d'igiene domiciliare. Perciò, si faccia rilasciare sempre tutto per iscritto e poi chieda a sua moglie se intende cambiare stile di vita.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Avrei almeno necessita di una occhiata tramite foto, e dare successivamente un consiglio.

Scritto da Dott. Fausto Perrone
Catanzaro (CZ)