Problemi di ascessi gengivali
Scritto da Catia / Pubblicato il
Buongiorno da Roma. Da circa due anni soffro di ascessi alle gengive, sempre in corrispondenza dell'arrivo del ciclo. Ho iniziato due anni fa una cura costante con il mio dentista, ogni 3 mesi curettage e pulizia. Nonostante un iniziale sollievo, da 3 mesi sono ricominciati gli ascessi, puntuali ad ogni ciclo, dolorosissimi finché non si aprono. Aggiungo che soffro di un lieve prolasso alla valvola mitrale, e mi spaventa l'idea che queste infezioni possano compromettere anche il cuore. Secondo il mio dentista c'è poco che si possa fare, oltre alla pulizia sia quotidiana a casa che da lui ogni 3 mesi, ma non posso pensare che a 42 anni io sia destinata a perdere tutti i denti (quasi tutte le gengive hanno tasche profonde). Vorrei fare degli esami approfonditi sia ormonali che radiografici, cosa mi consigliate? Davvero non c'è altro che si possa fare? Tra l'altro alcuni denti inferiori iniziano a muoversi e i superiori ad allontanarsi uno dall'altro. Sono molto demoralizzata. Grazie per qualsiasi informazione possiate darmi e cordiali saluti a tutti.
Pubblicato il 21-01-2009
La descrizione che lei fa della sua malattia è quella della "piorrea alveolare" non trattata. La componente ormonale è indiscutibile nel suo caso, ma più come concausa favorente all'inizio del ciclo che come fattore patogenetico. La terapia a cui è sottoposta è sintomatica: per guarire bisogna individuare la causa della sua parodontite, che spesso origina da una malocclusione. Il pericolo di infezioni crociate con il tessuto valvolare cardiaco o con l'endocardio, è reale, anche se un "lieve prolasso della mitrale" non fa paura: non c'è pericolo che aumenti per la piorrea, anche se deve proteggersi dalle infezioni sistemiche da steptococchi. Quindi: terapia etiologica, terapia sintomatologica (adesso siamo già alla mobilità ed allo "sventagliamento" dei denti) e terapia farmacologica (streptomicina - metronidazolo - amoxicillina). Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista parodontologo.
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Pubblicato il 21-01-2009
Sig.ra Catia, capisco perfettamente il suo disagio e la sua preoccupazione, non basta fare solo continue pulizie, ma ricercare la causa della sua paradontopatia, nonchè una terapia antibiotica mirata: Amoxicillina+ac. clavulanico, metronidazolo topico (nelle tasche paradontali), sciacqui con colluttori contenenti clorexidina al 2%. All'uopo le consiglio di leggere alcuni articoli pubblicati in questo portale: Difendi il tuo cuore con i denti, Dr. Michele Giudice, Igiene Orale e M. Paradontale e recessioni gengivali chirurgia muco gengivale, scitti da me. Cordiali saluti e sono a disposizione per qualsiasi chiarimento.
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Pubblicato il 21-01-2009
Sig.ra Catia, effettivamente possono esserci modificazioni ai tessuti molli del cavo orale, in corrispondenza delle variazioni ormonali. Dalla sua descrizione lei sembrerebbe affetta da malattia parodontale che ha un’eziopatogenesi diversa. Difficile è darle dei consigli, senza esame obiettivo locale e senza indagini radiologiche. È importantissimo nella cura della malattia parontale, dopo i trattamenti dell'odontoiatra, seguire delle norme di mantenimento domiciliari, che sono indicate con pazienza dall'igienista dentale, che non si limita a dirle " si lavi denti" ma spiega, fa provare, controlla, che il paziente mantenga un parodonto sano.
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Pubblicato il 21-01-2009
Cara Catia, dalla tua descrizione mi sembra che tu abbia una parodontopatia grave (malattia che colpisce la gengiva l'osso attorno al dente e la radice). Il fatto che alcuni denti si muovono è il segno di mancanza di osso, per cui non perdere tempo e rivolgiti ad un parodontologo. Facci sapere
Pubblicato il 21-01-2009
Gent.le Sig.ra Catia, da quanto riferisce, la sua situazione parodontale mi sembra piuttosto compromessa. Riferisce della presenza di tasche profonde a molti denti...e di mobilità e sventagliamento di altri!!! Sig.ra il suo è un problema che va affrontato con urgenza e non solo con l'igiene, seppure professionale, e courettage ripetuti! La Parodontologia presuppone anche terapie chirurgiche per l'elimimazione delle tasche profonde con varie metodiche chirurgiche che permettono l'eliminazione dei tessuti infiammati ed infetti e la restituzione di una situazione, quanto meno non infiammata. Si deve rivolgere ad un bravo chirurgo parodontologo, che dopo gli opportuni accertamenti, con Status radiografico endorale, sondaggio parodontale, ed eventuali accertamenti anche immuologici, potrà definire il tipo di patologia parodontale di cui lei è affetta ed intervnire per portare alla guarigione. Questo se non fosse però troppo tardi e i suoi denti avessero già perso quasi tutto il tessuto osseo di sostegno. Se mi contatta sulla mail privata, le potrò indicare qualche collega della sua zona. Cordiali saluti
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Pubblicato il 21-01-2009
Le consiglio, se il suo dentista non ha una specifica preparazione in parodontologia ( è quella branca dell'odontoiatria che si occupa della salute dei tessuti di supporto dei denti) di prenotare una visita con una persona che si occupi in modo esclusivo di questo campo. Spesso quella che la affligge che si chiama malattia parodontale in mani esperte può essere trattata con successo. Proponga eventualmente al collega che la segue questa ipotesi
Pubblicato il 21-01-2009
Col prolasso della mitrale è meglio assolutamente non avere infezioni in bocca... Il cardiologo glielo avrà detto!! Ci vuole un chirurgo parodontale vero che potrà stabilire se con qualche interventino si possono eliminare almeno temporaneamente queste infezioni (per alcuni anni, ma questo lo deve dire il chirpar)
Pubblicato il 21-01-2009
Gentile Catia, si rivolga ad un parodontologo specialista e si faccia assicurare la possibilità di tenere sotto controllo le infezioni. Se questo non è possibile nonostante l'impegno dello specialista, provveda ad eliminare i denti che le causano periodicamente ascessi. Le valvole cardiache hanno senz'altro la precedenza su tentativi discutibili di salvare un singolo dente. L'implantologia le potrà essere di aiuto per sostituire ciò che dovesse rendersi necessario estrarre. Cordialità.
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Pubblicato il 22-01-2009
La causa determinante potrebbe essere il trauma da decubito sulla mandibola per posizioni scorrette assunte nel sonno, veda Sindrome di Galiffa - Piorrea o Parododontite. Deve fare igiene accurata e terapie dallo specialista ma anche cambiare abitudini errate. Dica come dorme é importante per tutti gli odontoiatri. Auguri
Pubblicato il 24-01-2009
Gentile Signora Catia, lei ha una paradentosi, corretta la cura del dentista curante, lei a casa deve fare di piu cioè si spazzoli bene bene i denti a 360 gradi per tre minuti a volta dopo tutti i pasti, e se non fa pasti comunque tre volte perlomeno al di' per tre minuti a volta recal ogni tre mesi dal suo dentista o quando lui lo ritenga opportuno, al limite potrebbe essere utile un consulto con un paradontologo specialista esclusivamente nella sua branca, a Roma ha l'imbarazzo della scelta. Importante una copertura antibiotica contemporanea agli interventi del dentista che provocano sanguinamento per non incorrere in complicanze cardiologiche molto pericolose tra l'altro. Auguri
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Pubblicato il 25-01-2009
Si rivolga ad una cattedra universitaria di parodontologia. La chirurgia parodontale, se ben eseguita, fa miracoli. Un pz con prolasso valvolare deve assolutamente evitare batteriemie, cioè germi in circolo, cosa che con una parodontite con esacerbazioni mensili al contrario è invece una condizione cronica di cui non si accorge ed è invece molto pericolosa. In ogni caso le ricordo che anche per una semplice pulizia (ablazione tartaro) deve obbligatoriamente sottoporsi a profilassi antibiotica, come da linee guida OMS per i pz affetti pa prolasso valv. mitralico
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