Ho una malattia ''misteriosa'' che mi tormenta da due anni
Scritto da Annamaria / Pubblicato il
Gentili Dottori, buongiorno a tutti. Spero di aver scelto la categoria giusta per questa mia malattia "misteriosa" che mi tormenta da due anni. Tutto è nato all'improvviso nel luglio del 2011, è da premettere che non ho mai sofferto neppure di una carie, quando mi è sembrato di avere un mal di gola con un rigonfiamento delle ghiandole del collo (spero di non sbagliarmi chiamandole sottomandibolari). Il dolore, però, non era alla gola come sembrava inizialmente ma in bocca, nella parte terminale dei denti dove c'è la ghiandola parotide (spero si chiami così la parte di bocca che finisce nella guancia). Il medico di base mi disse che si trattava di un'afta e con un conseguente trattamento adeguato ho solo limitato il dolore, fortissimo inizialmente. La cosa strana è che dalla parte sinistra dove il dolore è iniziato si è trasferito a destra, nello stesso identico punto. Di lì altri trattamenti prima con vitamina, poi con antibiotici. Il dolore passava ma appena la cura terminava riprendeva. Identico, prima a sinistra, poi a destra e con dolenzia alle ghiandole sottomandibolari che mi fanno male anche al tatto. Dopo un pò di tempo, sempre improvvisamente, una mattina mi alzo ed ho degli acufeni terrificanti che, per fortuna, sono stati curanti nel tempo ed ora sono leggerissimi e neppure tanto frequenti. Per gli acufeni ho eseguito una risonanza magnetica a rocche petrose e testa ma non è stato evidenziato nulla. Dopo mesi di sofferenza mi sono recata da un chirurgo maxillo-facciale con una serie di esami tra cui, oltre la risonanza, tac e radiografia che non avevano evidenziato nulla. Intanto i problemi, sempre gli stessi, non erano mai scomparsi. Il medico mi ha visitata e trovando riscontro a ciò che gli dicevo, compreso anche un dolore da farmi saltare quando mi si fa pressione sulle zone della bocca corrispondenti alla ghiandola parotide, mi ha parlato di un problema di malocclusione risolvibile con il bite. Appena messo l'apparecchio ho trovato subito giovamenti. Al risveglio non avevo più i mal di testa che ho da piccola, i dolori alle ghiandole parotidi e a quelle sottomandibolari sono andati scemando e non avevo neppure più i fastidi fisici come pesantezza nelle gambe e nelle braccia. Per un pò è andata bene ma poi è tornato tutto come prima. Solo che i problemi erano sempre dalla parte sinistra anche se la dolenza alla ghiandola sottomandibolare destra erano presenti al tatto. C'è da dire anche che le sensazioni che ho quando il problema si acutizza sono di una infiammazione alla bocca che in qualsiasi punto si estende subito alle ghiandole, parotidi e sottomandibolari in questione, con un rigonfiamento anche immediato della parte sinistra del volto, precisamente la guancia che arriva dalla ghiandola sottomandibolare all'orecchio ed all'interno solo nella zona della ghiandola parotide. Sono in cura sempre dal medico maxillo-facciale, ero, anzi. Perchè non vado più da tempo pur portando sempre il bite, da quando mi sono accorta che neppure lui è stato in grado di capire cosa avessi. Partendo, questa volta, da destra, nella parte alta al termine dei denti, per estendersi anche a sinistra ed a tutte le solite ghiandole di cui vi ho riparlato. La stanchezza è ritornata da tempo e si è aggiunto un mal di schiena che ogni mattina mi blocca anche impedendomi di muovermi dal letto al punto da dover chiedere aiuto. C'è anche da specificare che talvolta i dolori o problemi, non so come chiamarli, sono estesi a tutta la bocca. Nella maggior parte dei casi restano limitati solo alle ghiandole parotidi e a quelle sottomandibolari (qui a volte sento come se mi si punzecchiasse, come ora, con degli spilli) senza mai dar alcun problema ai denti. Per essere più chiara: alle guance e sotto al collo. Vi chiedo anticipatamente scusa se ho usato ereticamente termini medici e vi ringrazio per l'attenzione che vorrete dedicarmi. Sperando anche che, qualora avessi sbagliato ad inserire la domanda in categoria, possiate indirizzarmi.
Pubblicato il 17-05-2013
Cara Signora Annamaria, non capisco perchè non si sia fatta visitare dal solo specialista che avrebbe potuto fare una diagnosi e quindi una terapia: il Dentista! Il Chirurgo Maxillo-Facciale, di regola non ha le competenze per fare valutazioni gnatologiche. E' sicura che sia la ghiandola Parotide ad essere dolente e non il muscolo massetere o pterigoideo? E' sicura, se fosse la ghiandola parotide, di non avere un semplicissimo calcolo? Una scialografia intanto dirimeebbe il dubbio diagnostico, se confermato dalla palpazione clinica. Una visita accurata Gnatologica farebbe porre una diagnosi differenziale con tante patologie gnatologiche primarie o secondarie a patologie posturali. Gnatologo, posturologo, osteopata devono "lavorare insieme". Se avesse patologie gnatologiche tali da dover stabilire alcuni parametri quali Angolo di Bennet o meglio Movimento di Bennet delle teste dei condili e /o rapporti spaziali tra arcate e base cranica e tra base cranica e colonna vertebrale etc, occorrerebbe una analisi con un arco facciale gnatologico di trasferimento ed uno studio su un articolatore a valore medio o addirittura a valore individuale. Oppure se trovassi reali affinità tra postura e patologia occlusale, per stabilire se questa patologia fosse ascendente o discendente avrei bisogno oltre che dello studio suddetto con arco facciale di trasferimento, anche di valutare proprio la sua postura con pedana podometrica compiuterizzata e tanto altro!E così via!Poi nell'affrontare il "discorso miofunzionale e di postura dell lingua" sappia che le valutazioni da fare sono molto più complesse di quanto creda. Bisogna studiare i coinvolgimenti eventuali di neromediatori e del sistema nervoso centrale e periferico dal punto di vista fisio-neurologico e tanto altro! Questo se vuole affrontare seriamente il problema! Quindi si rivolga al Dentista che deciderà la sequenza da tenere e pianificare, dopo visita completa!Tenga presente che la GNATOLOGIA studia la "complessità dei problemi che stanno dietro la semplice parola "malocclusione",precontatti nelle varie disclusioni delle arcate con conseguenti traumi d’occlusione ed una "malocclusione" ossia ha denti in trauma d’occlusione,(tutte situazioni che possono, deviando la colonna vertebrale, alterare la Postura!!!): aggiungo solo che i fattori che determinano la Postura di una persona sia statica che dinamica e quindi anche nella corsa sono diversi: l'apparato Cocleare dell'Orecchio,(che determina la capacità di stare in equilibrio,ovviamente in relazione coi rispettivi centri cerebrali.Il sintomo è la vertigine e il senso di caduta.L’ACUFENE), gli occhi e il loro movimento e i rispettivi centri cerebrali, l'apparato stomatognatico in senso lato (Occlusione,ossia il modo di chiusura della bocca e dei rapporti statici e dinamici dei denti fra di loro e tra quelli dell'arcata opposta. le Articolazione Temporo Mandibolari e tutto il sistema neuro muscolare che "comanda" queste strutture).Oltre la Gnatologia di pertinenza del Dentista Gnatologo ma anche dell'Ortodonzista che deve fare il ceck up ortodontico e l'analisi cefalometrica per fare diagnosi corretta, ci sono sistemi sofisticati per lo studio della postura: La Chinesiologia, la Pedana Baropodometrica dinamica computerizzata (che studia il carico della pianta dei piedi statico e dinamico), il Posturometro per determinare se c'è una asimmetria tra le due metà del dorso. Tutto questo fanno gli studiosi della Postura tra cui gli Gnatologi, gli ortodontisti, gli Ortopedici, gli Ortopedici del Rachide .Una visita osteopatica e fisiatrica alla muscolatura del bacino in particolare del M.Psoas sarebbe molto utile..perché è uno dei primi muscoli a "saltare" in una patologia lombosacrale in cui sia coinvolta la postura…sia che essa sia discendente ,ossia a partenza da una malocclusione,sia che essa sia ascendente…ossia a partenza dagli arti inferiori, appoggio della pianta dei piedi, anche o colonna lombo sacrale. ha Bisogno di UN ECCELLENTE GNATOLOGO e di un altrettanto ECCELLENTE Posturologo che sia anche osteopata e fisiatra e collabori con lo Gnatologo ( Questo le dico perchè è mia prassi fare così in Gnatologia!!!) Le ho spiegato perchè,non entro nel merito delle terapie delle singole tre specialità,perchè senza averla visitata non è possibile,infine,ci sono terapie, di riabilitazione neuro muscolo-occlusale. Il trattamento delle disfunzioni masticatorie sia come concetto statico che soprattutto dinamico necessita un approccio diagnostico differente nelle varie patologie che ne possono essere causa! Il discorso è molto "sottile"che sfuma nella filosofia delle disfunzioni neuro muscolari , occlusali e della Articolazione Temporo Mandibolare e non lo si può spiegare in due parole, tra l’altro consigliandola su cosa sia meglio, senza averla visitata clinicamente, studiandone il caso, di persona. Sappia che in ogni caso,tra le terapie occlusale c'è il Bite Plane, che deve essere ben realizzato da persona competente,sembra una "sciocchezza" ma non lo è,anzitutto è buona regola posizionarlo sulla arcata superiore che è l'unica arcata FISSA perchè solidale con la base cranica, ma a volte va posizionato sulla arcata inferiore, dipende dalla diagnosi e da quello che vogliamo ottenere,poi devono essere studiati i piani inclinati in gradi rispetto al piano occlusale e deve essere valutato lo spessore con cui farlo ,ossia di quanto deve impedire la chiusura della arcata inferiore,è la mandibola che deve in continuazione cercare una chiusura che non può trovare col bite,così si riposa tutto il complesso sistema neuro muscolare e le articolazioni temporo mandibolari, il cervello,per così dire,in questo modo dimentica la posizione errata patologica memoriata da esso e si può trovare anche così,la nuova posizione della mandibola,quella "buona","corretta",il bite infatti può essere terapeutico sintomatico...e diagnostico,una volta trovata la nuova posizione della mandibola si eseguono dei rilievi clinici che permettono di impostare una terapia !!! MI occupo di Gnatologia oltre che di Parodopntologia da oltre 35 anni e, mi creda, occorre che si rivolga ad un Dentista Gnatologo molto esperto! Solo se è fattibile può servire un bite per una terapia unicamente sintomatica e/o diagnostica,per dirle qualcosa di certo…ossia fare una DIAGNOSI e PROGRAMMARE UNA TERAPIA,bisognerebbe vederla Clinicamente,questo lunghissimo discorso che spero non l’abbia tediata…è per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La BOCCA NEL SUO INTERO) sono complesse e richiedono CULTURA, INTELLIGENZA E CAPACITA' CLINICA OLTRE CHE TERAPEUTICA!Si devono rilevare elle impronte per costruire i modelli di studio e presa dell’Arco Facciale di Trasferimento i due punti di repere posteriori si ottengono inserendo i terminali dell'arco nei meati acustici esterni; il terzo punto di repere anteriore e individuato dal supporto glabellare, che definisce la posizione verticale anteriore dell'arco stesso. In questo modo si definisce il piano di riferimento asse cerniera-piano orbitale. Una forchetta a ferro di cavallo consente di mettere in rapporto l'arcata superiore con l'arco facciale. In conclusione, trasferiti in tal modo i modelli maestri su un articolatore, possiamo orientare i modelli delle arcate rispetto al cranio e studiare l'inclinazione dei tragitti condilari e dell'angolo di Bennet meglio detto movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente!Il movimento di lateralità è bene studiarlo anche clinicamente con la palpazione perché è determinato dalla contrazione dello pterigoideo esterno del lato opposto a quello verso cui si sposta la mandibola. Un dolore durante questa palpazione indica una contrattura del muscolo e quindi la presenza di una patologia articolare. Palpazione che va fatta non solo in lateralità ma anche in apertura.Solo così si può arrivare ad una corretta DIAGNOSI che porta poi ad una terapia. IL Bite per rispondere in modo completo è già stato descritto nel corpo della discussione Gnatologica! Stia tranquilla, tutto è affrontabile e curabile!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 17-05-2013
E' una situazione complessa. Potrebbero essere varie patologie. Probabilmente si tratta di disturbi cranio - mandibolari. Legga sul mio sito un articolo sulla sindrome di Costen. Però bisogna verificare (l'otorino è lo specialista giusto) lo stato di salute delle ghiandole salivari, con opportuni esami di cui non lei non ha parlato, come ecografia delle ghiandole e scialografia etc. Alla ricerca di una patologia autoctona. Inoltre bisogna valutare lo stato della immunità per una completezza di indagine. Infine mi viene in mente di suggerirle vivamente terapie osteopatiche che, nel caso dei disturbi legati alla occlusione e alla postura linguale, può dare molto sollievo. Infine, ovviamente la visita da un ortognatologo. Questo è il tipo di dentista che può essere di aiuto.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 17-05-2013
Non si tratta di trovare una collocazione alla sua domanda, ma di trovare uno o più professionisti dotati della necessaria competenza per tentare di risolvere il suo caso. Competenza che non ritengo di avere (in questi casi, invece di sparare malattie a caso bisogna avere l'umiltà di riconoscere che non si è abbastanza bravi). Per quanto mi riguarda perciò se avessi io i suoi problemi, mi rivolgerei al reparto di odontoiatria ospedaliero o universitario più vicino. Solo in una grossa struttura temo che potrà trovare il giusto team che possa affrontare in maniera multidisciplinare il suo caso. In bocca al lupo.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 17-05-2013
Gentile Annamaria, vedo che tutto il suo percorso diagnostico e terapeutico sta procedendo a tentoni, con grande spreco di risorse ed esami (TAC, RMN, ... ?!) eseguite inutilmente e senza indicazioni precise. Forse solo il bite ha fornito qualche indicazione in più ma in modo inutile, in quanto è stato considerato erroneamente come un presidio terapeutico e non diagnostico, quale invece è. Vede, tutti i dentisti prescrivono ed applicano un bite generico quando si trovano di fronte ad una sindrome malocclusiva, ma poi non sanno andare avanti, con la conseguenza che la sintomatologia ritorna come prima. Le consiglio di rivolgersi ad un ottimo dentista competente in gnatologia o gnato-posturologia per una corretta diagnosi e conseguente terapia della sua malattia, che è "misteriosa" solo per chi non la conosce. Cordiali saluti.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 17-05-2013
Gentile sig.ra, quello che lei riferisce come rigonfiamento delle ghiandole, è in realtà una problematica muscolare da contrattura e spasmo, che la sua sia una sindrome disfunzionale dell' atm complessa, mi sembra l' ipotesi più probabile, lo dimostra la sparizione di tutti i sintomi alla prima applicazione del bite. Il fatto che poi siano ritornati, può dipendere anche dalla scarsa esperienza gnatologica del maxillo facciale, in quanto inizialmente basta, comunque rialzare il morso, per ottenere un discreto successo, ma poi col tempo si perde se non si trova la sua posizione neuro muscolare e se non si opera anche sulle altre determinanti che possono essere presenti, tipo posturali o psico emotive.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 17-05-2013
Gentile paziente i suoi disturbi soprattutto acufeni e rigonfiamenti in zona parotidea, sono molto probabilmente riferibili ad una disfunzione dell'ATM, articolazione della mandibola. Negli esami che ha fatto non ho trovato l'esame principale cioè la RMN solo dell'ATM, con questo esame si evidenzia in maniera inequivocabile la problematica, dopo si deve rivolgere ad un bravo odontoiatra che si occupi anche di gnatologia cordiali saluti non esiti a contattarmi per qualsiasi chiarimento Dr. Salaris Stefano
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 17-05-2013
Non tutti i bite vanno bene. Ci sono "tanti tipi di bite" ed in situazioni difficili farlo bene non è semplice
Pubblicato il 17-05-2013
Non tutti i bite vanno bene. Ci sono "tanti tipi di bite" ed in situazioni difficili farlo bene non è semplice. Comunque non mi pare una malattia misteriosa, ma un disordine temporomandibolare complesso. Si rivolga ad un buon gnatologo
Pubblicato il 17-05-2013
La prima ( e forse un poco sottovalutata ) funzione di un bite è quella di deprogrammazione: inserendo "qualcosa" tra le arcate dentarie, se il loro combaciamento è errato, si azzera l'errore; e questo spiegherebbe la drastica riduzione iniziale dei sintomi. Che poi - però- ricompaiono se alla prima fase non segue quella successiva che consiste nell'individuare la corretta posizione spaziale della mandibola, al cui mantenimento dovrebbe provvedere il bite opportunamente modificato. La figura professionale cui rivolgersi in questi casi è quella dello gnatologo; ma trattandosi di casi complessi l'approccio multidisciplinare è quasi d'obbligo, per cui faccio mio il consiglio del dr Passaretti di rivolgersi ANCHE ad un osteopata. E se quest'ultimo lavorasse a stretto contatto con lo gnatologo sarebbe decisamente meglio.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 17-05-2013
Sig. Annamaria, che dramma, occorre un odontoiatra che si occupa di patologia orale, che si prenda la responsabilità del caso e che sappia coordinare una serie di professionisti. Probabilmente con alcuni fastidi dovrà conviverci e con altri occorrerà la sua buona volontà.
Dentista Marche, Ancona
Vedi la scheda
Dentista Lombardia, Lodi
Vedi la scheda
Dentista Puglia, Bari
Vedi la scheda
Dentista Veneto, Padova
Vedi la scheda
Dentista Emilia Romagna, Rimini
Vedi la scheda