Dalla parodontite e sacca gengivale si può guarire con accurata pulizia e curettage?
Scritto da Glauco / Pubblicato il
Da alcuni anni ho una sacca gengivale tra i due molari superiori di cui il penultimo è devitalizzato e incapsulato mentre l'ultimo ancora vitale ma con otturazione. La sensibilità ogni tanto andava via grazie anche all'ausilio di colluttori contro sensibilità dentale per i colletti esposti (per curare ultimo elemento avevo anche subito una gengivectomia). Ora il mio dentista mi ha fatto un curettage e dei lavaggi con fisiologica e mi ha detto di tenerlo sotto controllo e fare pulizia frequente presso lo studio altrimenti, viste anche queste continue infiammazioni, difficilmente in quella zona lui consiglierebbe in futuro di incapsulare ultimo elemento ma converrebbe toglierlo e fare impianto. Vi chiedo questo parere: ma in caso di parodontite in quella zona, veramente può accadere di dover per forza togliere l'elemento in futuro per impossibilità di mettere una corona oppure dalla parodontite e sacca gengivale si può guarire con accurata pulizia e curettage? nelle altre zone della bocca non ho mai avuto problemi e ho ancora tutti i miei denti a 43 anni. Grazie
Pubblicato il 27-05-2013
Gentile Sig. Glauco, è sconsigliato fare una capsula su un dente con problemi parodontali. La pulizia professionale è il primo passo di una terapia parodontale. Poi si valuta la risposta dei tessuti e se la tasca non diminuisce bisogna passare alla chirurgia parodontale che può essere resettiva o rigenerativa. Cordiali saluti
Pubblicato il 27-05-2013
Senza una visita accurata e completa di sondaggio ed rx non si hanno gli elementi utili ed indispensabili per fare diagnosi...in genere per tasche entro i 5 mm è sufficiente fare delle levigature radicolari "a cielo coperto" dove non serve nemmeno l'anestesia...
Pubblicato il 27-05-2013
Buongiorno, attualmente si può fare molto per curare patologie parodontali ma necessita una visita odontoiatrica (spesso gratuita) per poter determinare il grado del difetto e consigliare la giuste terapie. Cordialmente. Bruno Dr. Roberto Studio Dentistico Via Arzani 10 15057 Tortona (AL)
Pubblicato il 27-05-2013
Caro Signor Glauco, come al solito manca la Diagnosi, atto Medico-Chirurgico essenziale per programmare una terapia adeguata! Mi spiego meglio. Lei parla di Parodontite, ma guardi che la Parodontite è una malattia diffusa a tutta la bocca o almeno a più parti di essa. Non esiste una parodontite in un solo dente. Lei riferisce di una sola tasca "Parodontale ", virgolettato perchè bisogna valutare se è Parodontale nel senso di Parodontite o Parodontale nel senso anatomico di tessuto di sostegno del dente e causata da altra patologia, per esempio una endoparodontite per dirne solo una! In altre parole biosogna fare una Doppia Visita Parodontale, Gnatologica ed Odontoiatrica totale. con sondaggio completo di tutti i denti in sei punti di ogni dente che ha in bocca, preparazione iniziale completa parodontale con curettage e scaling e tanto altro e seconda visita di rivalutazione parodontale oltre che preimplantologica. Per non dilungarmi e tediare tutti, legga nel mio profilo su questo portale "VISITA PARODONTALE" e "Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi) e "Terapia chirurgica della parodontite La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto."GENGIVITE" e "CURETTAGE E SCALING". Ossia al primo sondaggio parodontale durante la prima visita parodontale segue un secondo sondaggio parodontale in una seconda visita fatta dopo una preparazione iniziale parodontale della bocca, con Igiene Orale Professionale in Studio, Curettage e Scaling e Root Planing, Serie completa di Rx endorali in proiezione parodontale, modelli di studio gnatologici - parodontali. Solo così si arriva ad una diagnosi, ad una Prognosi e ad una pianificazione Terapeutica! Se fossero confermate altre tasche parodontali superiori ai 4-5 mm e peggio tra i 6 ed i 14 mm, ci troveremmo di fronte ad una Parodontite ed allora si dovrebbe programmare una terapia chirurgica Parodontale Ossea Rigenerativa generalizzata ed ance della tasca e del difetto osseo di cui parla, senza estrarre il dente! Se invece non ci fossero altre tasche parodontali di rilievo, quella descritta da lei non sarebbe una parodontite ma ci sarebbe un'altra patologia che verrebbe diagnosticata e curata senza ovviamente estrarre il dente in questione! cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la TERAPIA PARODONTALE. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione, quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita, nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana), amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 27-05-2013
Sig. Glauco, non parla di RX, che sono la base di partenza per la diagnosi. L'impianto, con tutte le sue complicanze,è l'ultima spiaggia che si utilizza per i denti malati terminali.
Pubblicato il 27-05-2013
Da come descrive la sua situazione non riesco a formulare una risposta degna di questo nome, mi mancano troppi dati. Credo sia meglio che la situazione sia chiarita dal suo abituale dentista. Se non si fida di lui chieda un consulto da un collega. Cordiali saluti.
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