Sono una donna di 53 anni, e da circa tre anni mi si muovono i denti inferiori.
Scritto da elisa / Pubblicato il
Sono una donna di 53 anni, e da circa tre anni mi si muovono i denti inferiori. Da una visita dal dentista mi è stata diagnosticata la piorrea. Premetto che sono disperata, poichè non ho risorse economiche, per potermi curare, e solo al pensiero che mi cadranno tutti i denti non dormo la notte e penso seriamente di farla finita perché non vedo altra soluzione no non è possibile che debba restare senza denti vi prego aiutatemi!!!
Pubblicato il 12-06-2013
Gentile Signora, non è proprio il caso di "disperarsi", la malattia parodontale non è una condanna nè una patologia ineluttabile che lei deve subire senza fare nulla perchè è una patologia curabile La malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno (gengiva, osso, legamento) dei denti che, se non diagnosticata tempestivamente e correttamente trattata, può portare alla loro perdita. La diagnosi si effettua con una visita clinica accurata, un sondaggio parodontale su sei punti su ciascun dente ed eventualmente con l'ausilio di Rx endorali. La terapia deve inizialmente prevedere sedute professionali in studio di ablazione del tartaro e di rimozione della placca batterica sottogengivale (curettage). Queste sedute vanno ripetute, inizialmente, con una frequenza variabile (lo decide lo specialista), anche ogni due-tre mesi. Con una successiva rivalutazione della situazione clinica, si dovrà decidere se mantenere sotto controllo la situazione con ulteriori sedute di igiene in studio oppure eseguire interventi di chirurgia ossea resettiva o rigenerativa parodontale o muco-gengivale (a seconda del quadro clinico). Imprescindibile è la collaborazione del paziente nel mantenere un'igiene orale ottimale (per tutta la vita!) e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo, pena il possibile aggravamento della malattia. Se non le viene proposto un piano terapeutico corretto, le suggerisco di sentire un secondo parere presso un dentista esperto che si occupa di parodontologia. Cordialmente
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Pubblicato il 12-06-2013
Cara Signora Elisa, le spiego qualcosa come faccio ai miei pazienti, ma prima le dico che se vuole di contattarmi privatamente, forse posso aiutarla, non si disperi! Ora continuiamo: Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto benre abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i suddetti titoli sotto Articoli! Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la TERAPIA PARODONTALE. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 12-06-2013
Gentile Elisa, la sua reazione è alquanto esagerata.Esistono vari tipi di soluzioni protesiche anche più economiche. Ne parli col suo dentista. Comunque è necessario fare una giusta diagnosi di parodontite e soprattutto stabilirne il grado ed intensità e localizzazioni delle lesioni. Forse anche un consulto con un parodontologo potrà chiarire meglio la situazione. Cordialmente
Pubblicato il 12-06-2013
Sig. Elisa, i denti non sono una parte essenziale per la vita del nostro corpo, si può vivere anche senza denti. Se le condizioni economiche sono veramente basse le consiglio di affidarsi a una struttura pubblica, dove con molta pazienza verrà presa in considerazione e le verranno eseguite le cure, che purtroppo saranno retribuite con i contributi dei cittadini.
Pubblicato il 12-06-2013
Signora non disperi, sicuramente troverà un collega su questo portale della sua zona disposto ad aiutarla e venirle incontro per risolvere il suo problema.
Pubblicato il 12-06-2013
Gentile signora, non si disperi perchè la malattia è curabile e ogni dentista lo sa fare. E se avesse avuto una polmonite cosa avrebbe fatto? Coraggio Cordialmente
Pubblicato il 12-06-2013
Gentile paziente senta un altro parere in quanto la piorrea, come veniva chiamata oggi è una malattia curabile se diagnosticata in tempo, è importante la terapia effettuata dal medico e soprattutto la sua igiene domiciliare che diventa importantissima non si disperi si troverà una soluzione. Cordiali saluti
Pubblicato il 12-06-2013
"Farla finita"? Non esageriamo! Intanto, se proprio perderà gli incisivi inferiori, può farsi applicare subito un economicissimo apparecchietto mobile e non si vedrà nulla, poi, per non perdere gli altri denti deve farsi fare qualche seduta di ablazione tartaro profonda (anche queste non costano molto), osservare una attenta igiene orale domiciliare e, possibilmente, non fumare ( se ha questo vizio). Poi, con calma, si faccia fare qualche preventivo per una riabilitazione definitiva; potrebbe costare meno di quanto lei pensa...
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Pubblicato il 12-06-2013
Gentile Sig. Elisa, la malattia parodontale si cura. Se vi sono seri problemi economici provi a rivolgersi presso una struttura pubblica o un centro universitario. Sono sicuro che è possibile trovare una soluzione. Cordiali saluti
Pubblicato il 12-06-2013
Gentile sig.ra si rivolga alla "Casa di Tonia" è un ambulatorio plurispecialistico dove potrà essere curata gratuitamente e da ottimi specialisti che offrono il loro contributo. troverà il numero di telefono su internet. Distinti saluti
Pubblicato il 12-06-2013
Gentile signora, se vuole mantenere ancora per un po' i suoi denti senza affrontare una spesa gravosa (non Le posso precisare per quanto tempo, dipende dalla gravità della situazione), è possibile effettuare, dopo un'accurata pulizia, uno "splintaggio", che il suo dentista sicuramente sarà in grado di fare. Certo non è una soluzione definitiva, ma per un po' Le permetterà di tirare avanti (forse per alcuni mesi o qualche anno), in attesa di....un po' di fortuna.
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Pubblicato il 13-06-2013
Lei dice: da circa tre anni. Possibile che abbia aspettato tre anni in attesa di guarire da una patologia che è tristemente famosa per non guarire da sola? Magari può essere assolutamente risolvibile con alcune sedute di igiene, ma magari no, quando tre anni fa lo sarebbe stato sicuramente. Mi dispiace, ma la responsabilità è tutta sua. Si rechi da un dentista della sua zona, e comunichi subito le sue difficoltà economiche, (non c'è nulla da vergognarsi in questo periodo), e chieda come è possibile porre rimedio alla cosa, nella maniera più economica possibile. Cordiali saluti.
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