E' possibile effettuare una rigenerazione ossea su molari?
Scritto da Monica / Pubblicato il
Gent.mi Dr., Vorrei chiedervi se è possibile effettuare una rigenerazione ossea su molari (26-27)compromessi per parodontite aggressiva. Ho 44 anni, il primo episodio acuto risale a due anni fa, risolto con igiene professionale e un piccolo intervento chirurgico per pulizia profonda. Da quel momento ho effettuato igieni professionali ogni 6 mesi e una quasi maniacale igiene domiciliare, senza accusare piu' alcun disturbo, fino a 3 mesi fa, quando è riesplosa la fase acuta, con ripetuti ascessi, gonfiori, terapie antibiotiche ecc. Ho consultato diversi professionisti, con esperienza in parodontologia. Dopo lastre, sondaggio parodontale completo, tac, due igieni professionali (di cui una profonda nei siti interessati)e rivalutazione del caso, dovrei estrarre i denti del giudizio, quelli colpiti da parodontite (26-27)per effettuare, dopo rigenerazione ossea, gli impianti. I denti sono sani, non presentano mobilità. L'impianto è l'unica soluzione possibile? Inoltre, dalle lastre risulta un granuloma sul 36, considerato troppo sfruttato (già devitalizzato e ricostruito) da ritrattare e dovrei quindi estrarlo. Perchè non mi è stata proposta l'apicectomia? Ho sentito parlare anche di trapianto del dente del giudizio, ma non mi è stato proposto. In questo momento le gengive si sono normalizzate, ma da qualche giorno ho notato una differenza nell'occlusione, le arcate non combaciano piu'. Cosa puo' essere successo? Grazie anticipatamente per l'attenzione.
Pubblicato il 01-09-2014
Cara Signora Monica, non capisco il suo dire che debbano essere estratti i denti colpiti da parodontite per fare una rigenerazione ossea. La Rigenerazione Parodontale Ossea Profonda si fa proprio per curare la Parodontite e salvare i denti. Se questi venissero estratti, allora non sarebbe più Rigenerazione Ossea. Evidentemente ha tanta confusione in testa e forse il suo Parodontologo non ha Spiegato bene cosa abbia, perchè e cosa si dbba fare terapeuticamente. Parla di due denti ma non degli altri. La Parodontite Aggressiva colpisce tutto il parodonto di tutti i denti di tutta la bocca, dove di più e dove di meno, con tasche infraossee he vanno dai 6 mm ai 14 mm!Evidentemente non è stata fatta una corretta Diagnosi sul tipo di Parodontite, configurando il profilo delle tasche parodontali e della loro profondità e diffusione e dei difetto ossei e delle loro pareti residue, se ad una, ue, tre, quattro pareti semplici o complesse e della mobilità di primo, secondo o terzo grado, dei denti e non è stata emessa una Prognosi e soprattutto non è stata pianificata la corretta Terapia Parodontale! La Parodontologia non si inventa e non si improvvisa! Mi scuso col suo Dentista, che sicuramente avrà fatto la diagnosi giusta di stadio terminale e magari non è il suo Dentista storico e non ha potuto seguire quindi la malattia dall'inizio, mi scuso dicevo se parlo così apertamente ma Lei ha scelto di fare questa domanda legittima, pubblicamente ed io devo rispondere perché nel momento in cui Lei chiede ed io rispondo , Lei "diventa per così dire mio paziente temporaneo" ed io ho il dovere di spiegare e lei il Diritto di sapere! ED allora: favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale: Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane, il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così si potranno studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti e pianificare la terapia chirurgica resettiva, ricostruttiva o rigenerativa ossea parodontale." La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto. La TERAPIA PARODONTALE, come detto, consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.In bocca al Lupo e si metta in mani buone! Ripeto, Le lascio un poster con foto di Tasche parodontali e difetti ossei complessi a più pareti per Parodontite curata con Chirurgia Ossea Parodontale.Clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi gli Articoli consigliati sopra! E' chiaro che la Visita debba essere doppia ed intervallata dalla preparazione iniziale Parodontale? Se ha capito questo, sarebbe già a metà dell'opera! In bocca al Lupo. Cari saluti
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 01-09-2014
Se effettivamente la sua diagnosi è "parodontite aggressiva", deve tenere presente che non è una malattia facile da sradicare, specialmente in alcune sedi come i molari dove l'igiene è più difficoltosa e specialmente se la perdita di tessuti di sostegno ha coinvolto le forcazioni. Comunque, se chi l'ha visitata è un parodontologo e le ha consigliato determinate soluzioni, sarà perchè le condizioni gli consigliano di agire in quel modo. La rigenerazione dei tessuti parodontali sui molari con compromissione delle forcazioni è poco prevedibile ed, in un paziente con parodontite aggressiva, il rischio di recidiva è alto. La rigenerazione ossea pre- o peri-implantare è possibile e gli impianti si dovrebbero poter inserire, ma bisogna sapere che la loro durata dipende dal livello di igiene che riuscirà a mantenere.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 01-09-2014
Gentile sig.ra Monica, è possibile salvare i propri denti se si hanno situazioni parodontali che permettono di farlo per questo è fondamentale conoscere non solo la presenza o assenza di mobilità ma anche i sondaggi, coinvolgimento di forcazioni, presenza di malocclusione, presenza di recessioni gengivali oltre ovviamente una immagine radiografica che ci "fotografi" il problema. L'assenza di mobilità è sicuramente un fattore prognostico favorevole ma in assenza di ulteriori informazioni è impossibile fare una diagnosi certa sulla terapia e sulla durata di questi denti. Quello che le posso sicuramente dire è che denti con problemi parodontali possono essere salvati attraverso fondamentalmente 2 strade: Una prevede una chirurgia di tipo resettivo ovvero eliminare quelle radici che sono compromesse dal punto di vista parodontale, modellare la struttura ossea sottostante in modo da eliminare chirurgicamente le tasche e finalizzare la riabilitazione con un restauro protesico che blocchi insieme i denti compromessi per dare maggiore resistenza alla struttura. La seconda ove possibile prevede la rigenerazione di quella parte si osso che è andata perduta attraverso degli interventi di rigenerazione ossea. E' necessario valutare quale delle due strade è percorribile oppure no e prendere in considerazione solo in ultima analisi la necessità di estrarre gli elementi per poi sostituirli con degli impianti. Per quel che riguarda l'immagine radiografica del 36 non credo che una nuova devitalizzazione le risolva l'infezione sembra infatti che ci sia un problema a livello della forcazione (Spazio tra le due radici) come se fosse presente una frattura sulla radice distale del dente. Spero di esserle stato di aiuto Cordiali saluti
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 01-09-2014
Gent.ma Signora Monica. per poterle indicare la soluzione, o eventualmente le possibili ed alternative soluzioni terapeutiche, è fondamentale effettuare una visita specialistica nel corso della quale si procederà con una raccolta di dati per definire con esattezza matematica la situazione e formulare quindi una diagnosi. Seguirà la preparazione di un piano di trattamento o, se fosse possibile, di più piani di trattamento, per scegliere poi insieme quello più consono ai suoi bisogni. Per qualsiasi ulteriore chiarimento resto a sua disposizione. Cordiali saluti
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 01-09-2014
Si
Pubblicato il 01-09-2014
Le hanno risposto benissimo i miei colleghi. In ogni caso, come avrò ben capito, le strade sono fondamentalmente due: salvare i denti a tutti i costi (escludendo l'auto - trapianto dentale che è praticamente sempre fallimentare) con le relative procedure esistenti, oppure estrarre denti irrimediabilmente o quasi irrimediabilmente compromessi e procedere con terapie di rigenerazione ossea e tissutale - implantologia - protesi fisse. Per entrambe le strade esistono i pro ed i contro, le tempistiche la quantità ed il numero di interventi all'incirca si sovrappongono, così come i costi. Sulla base delle varie "campane" che ha sentito (è normale che vi sia disaccordo fra chi l'ha visitata, dato che le soluzioni terapeutiche per lo stesso problema possono essere più di una a seconda dell'orientamento di chi la sta valutando, e magari tutte corrette), dovrà decidere a chi affidarsi e lì rimanere.
CONTINUA A LEGGERE
Dentista Lombardia, Pavia
Vedi la scheda
Dentista Lombardia, Varese
Vedi la scheda
Dentista Campania, Salerno
Vedi la scheda
Dentista Campania, Salerno
Vedi la scheda
Dentista Lazio, Viterbo
Vedi la scheda