Il dente si può curare con intervento chirurgco evitando l'estrazione?
Scritto da LORENZO / Pubblicato il
Nel mese di luglio ho avuto un ascesso sul dente 36 e a seguito di visita di controllo il dentista mi ha fatto lastra RX sul dente e diagnosticato paradontite e suggerito di prendere antibiotici per una settima e prescritto una panoramica ortopantomografa di tutte le arcate dentali. Il 26 luglio, a seguito della panoramica, mi è stato diagnosticato quanto segue: "Modesto assorbimento orizzontale delle creste alveolari. Profonda tasca paradontale con reazione periapicale a carico del 36 trattato endodonticamente". Il mio dentista, ritiene il dente troppo compromesso, e propone come soluzione quanto segue: estrazione del dente, pulizia dell'osso, sperando che riesca a rigenerarsi, installazione di impianto (2 o 3 a secondo della rigenerazione dell'osso). Preciso che il dente è assolutamente stabile, non si muove, non mi ha dato altri problemi ed è stato curato con capsula/ponte nuovo nel 2012. DOMANDE: 1 - il dente si può curare con intervento chirurgico evitando l'estrazione oppure la tasca (interna e sottostante) ha davvero compromesso l'osso a tal punto da suggerire l'estrazione come soluzione ottimale e successivo impianto? 2) - qualora l'osso riesca a rigenerarsi, è possibile procedere all'impianto dove è stato estratto il dente oppure e sconsigliato? 3) da cosa può essere stata creata la tasca? provvedo all'igiene orale tutti i giorni e non mi sarei mai aspettato nulla di simile (durante le vaie visite d'igiene, semestrali, non mi è mai stato diagnosticato alcun problema). Grazie Lorenzo
Pubblicato il 23-09-2014
Caro Signor Lorenzo, legga la risposta precedente data al signor Federico sulla Parodontite! Anche qui si parla a sproposito di Parodontite e si fa diagnosi di essa , in modo assolutamente errato, visionando solo una OPT! Da quel che posso valutare da una simile lastra, ripeto errata, sembrerebbe che lei abbia una osteolisi periapicale sia in corrispondenza del primo molare che del secondo premolare inferiori sinistri, causate entrambe da una necrosi endocanalare, nel molare dovuta ad una terapia canalare che è solo un embrione fantasma di una vera terapia canalare dato che i canali sono stati trattati neanche fino a metà e gli apici sono stati lasciati aperti. Basta curare endodonticamente i denti per far riassorbire la zona di osteolisi. Non faccia estrarre assolutamente il Dente o i denti! Tranquillo! Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Basta quindi procedere alla terapia endodontica valutando anche gli altri canali e la loro chiusura!Le cause della osteolisi periapicale, sappia che non sono solo batteriche ma possono anche non avere origine solo da una necrosi endodontica, ma hanno origine, parlo di cisti, anche dai residui epiteliali del Malassez, rete cellulare embrionale deputata alla formazione di cementoblasti che formano a loro volta le cellule del cemento della radice. Queste cellule dette del Malassez prendono origine dalla guaina di Hertwig e stabilisce il limite inferiore dell'organo dello smalto e della futura corona del dente, tra i due si forma la zona del colletto. Da queste cellule possono prendere origine le cisti o più in senso lato le zone di osteolisi periapicale. Allora basta fare una Rx endorale ed una visita clinica di controllo a scadenze prestabilite per accorgersene nel tempo!Infine è importante per "guarire" localmente ma anche per l'organismo intero perché un granuloma trascurato può essere causa di malattie focali a distanza di organi importanti, come cuore e rene e tanti altri, che hanno il loro Fucus di partenza, per definizione medica "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali o l'Endodonto o il Periapice ossia il granuloma! Cari saluti e non faccia estrarre criminalmente il dente!
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Pubblicato il 23-09-2014
Caro Lorenzo, il tentativo di un recupero endodontico del suo dente malcurato ritengo sia obbligatorio prima di procedere all'estrazione e all'infissione di 2 impianti. Dico 2 perché nel suo caso tale sarebbe la scelta implantare corretta. Cerchi chi é in grado di trattare in modo corretto la lesione endo parodontale presente.
Pubblicato il 23-09-2014
Sig. Lorenzo, qui potremmo prometterle mari e monti ma la vera condizione clinica la conosce solo il suo odontoiatra, per cui dovremmo attenersi alla sua sentenza. Forse se il suo odontoiatra portasse il suo caso nel nostro forum a lui riservato, potrebbe esserci qualche speranza, ottenendo dei validi e seri consigli.
Pubblicato il 23-09-2014
Le possibili strade per il problema che lei descrive sono due: strada conservativa o strada non conservativa. Nel primo caso, come suggerito dai miei colleghi, rimuove il ponte (irrimediabilmente questo verrà compromesso e con ogni probabilità da ri - fare, tenga presente questo aspetto) e tenta il recupero degli elementi dentari compromessi, molare e premolare. Recupero significa endodonzia sul premolare e ritrattamento endodontico sul molare, in più sedute, al fine di ottenere un buon sigillo apicale per entrambi i denti e risolvere (nel tempo e con molta pazienza) quella che di fatta è una lesione endo - parodontale estesa (sul molare di origine endodontica, sul premolare potrebbe essere di origine parodontale). Dato che la problematica non è soltanto endodontica ma anche parodontale (questo anche se lei non avverte mobilità), l'approccio terapeutico deve essere duplice e combinato. Sicuramente non è una procedura semplice né di routine, ma scarsamente invasiva (dovrebbe soltanto ri-fare il ponte) e con buona predicibilità se si riesce a trattare con una endodonzia corretta (la strada chirurgica endodontica sui molari la eviterei, prognosi spesso infausta) gli elementi dentari coinvolti. Nel secondo caso, dovrebbe estrarre entrambi i denti, pulire accuratamente l'osso e rigenerare (G.B.R. con osso autologo / biomateriali e membrane) sperando di ottenere risultati accettabili (la predicibilità di queste metodiche è abbastanza relativa, soprattutto nei casi di riassorbimento così estesi come il suo) e, successivamente (6/9 mesi) inserire 2 o 3 impianti con relativa riabilitazione implanto - protesica. In questo caso si tratterebbe di una soluzione probabilmente più predicibile nel tempo (fatto salvo una valutazione della rigenerazione ossea ottenuta), ma molto più complessa, lunga e costosa. L'importante è che lei sia informato correttamente su tutto, in modo tale da poter scegliere liberamente e con coscienza. Detto questo, se i denti fossero i miei, tenterei il recupero conservativo (male che vada, le estrazioni si possono sempre effettuare dopo) e solo come ultima soluzione opterei per la soluzione implantare.
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Pubblicato il 23-09-2014
Gentile Sig. Lorenzo, penso che i denti sono recuperabili. Infatti le lesioni sono a carico del 36 e del 34. Sono lesioni endodontiche pertanto bisogna togliere il ponte, ritrattare il 36 e trattare il 34. E' consigliato mettere poi un provvisorio armato per seguire per qualche mese l'evoluzione clinica e se tutto va bene rifare il ponte. Cordiali saluti
Pubblicato il 24-09-2014
Gent.mo sig. Lorenzo, temo che il tentativo di salvare il dente sia destinato all'insuccesso perché la lesione sembra essere non solo di natura parodontale ma anche conseguente una devitalizzazione del dente non ottimale. Prenda le mie parole con estrema cautela perché la sola visione della radiografia NON è sufficiente a trarre delle conclusioni definitive.
Pubblicato il 24-09-2014
Gent. Lorenzo, sembra che i problemi del suo dente siano più di origine endodontica che parodontale; quindi la prima cosa da fare è sicuramente un ritrattamento canalare; se non si dovesse risolvere, allora si può vedere se c'è anche qualche problema parodontale. L'estrazione mi sembra un'ipotesi da evitare data la lunghezza delle radici e la stabilità del dente. Mi permetto di criticare l'affermazione del suo dentista: "Sperando che l'osso riesca a rigenerarsi"; l' osso si rigenera sempre se è trattato nel modo corretto! Comunque, se tiene veramente ai suoi denti, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista in endodonzia che le curerà anche il premolare coinvolto nel ponte. Vedrà che risolverà ogni problema. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 24-09-2014
Gentile Signor Lorenzo, concordo con quanto scritto dal Dottor Gaetani, con le radici che ha, il tentativo di recupero è imperativo. Oltretutto da quello che si evince dalla panoramica il grado di parodontite nella sua bocca è trascurabile rispetto alla lesione endodontica, peraltro quest' ultima frutto di una terapia clamorosamente non corretta. Purtroppo il ponte va' rimosso, ristrumentati entrambi i denti e rifatta la protesi dopo aver apposto un provvisorio che rimarrà in sede per il tempo necessario a verificare la guarigione radiologica e clinica della lesione, prima di procedere con un definitivo. Cordiali Saluti.
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