Menu

Domanda di Parodontologia

Risposte pubblicate: 6

E' possibile bloccare la progressione della malattia?

Scritto da CATERINA / Pubblicato il
Gentili Dottori, sono una donna di 50 anni a cui, a seguito di pamoramica da cui si evince perdita ossea e qualche tasca, è stata diagnosticata una parodontite di medio livello. A parere del mio medico dentista, non parodontologo, ma sicuramente professionista serio e preparato, la p. genetica, qual'è la mia (mia madre e la quasi totalità dei fratelli ne è affetta), è inevitabilmente progressiva, ovvero "non esiste rimedio alcuno per bloccare la progressione, più o meno veloce a seconda del soggetto che ne è affetto". Allo stato, la mia situazione è la seguente: recessione gengivale, due tasche che interessano i molari, un incisivo che si è leggermente spostato in avanti, ma senza presentare mobilità. Il sanguinamento gengivale, dapprima copioso, è stato eliminato con una igiene orale a dir poco maniacale (spazzolamento spasmodico con spazzolino manuale ed elettrico, uso di filo interd., dentifr. e colluttorio a base di clorexidina). La mia domanda, a cui spero darete una sincera - anche se cruda - risposta è la seguente: è possibile bloccare la progressione della malattia con qualsivoglia metodologia/cura oppure devo rassegnarmi? Se ci dovessero essere speranze, dove recarmi per mettermi "in mani sicure"? Certa di un Vs. riscontro, ringrazio anticipatamente per l'attenzione e porgo le mie congratulazioni per l'ottimo ed utilissimo servizio che viene offerto.
Cara Signora Caterina, non può essere genetica nel senso stretto, avrà voluto intendere che ha una predisposizione costituzionale che tutt'altra cosa. L'unica Parodontite Strettamente Genetica su base ereditaria è la Parodontite Giovanile che colpisce solo il sesso femminile un età adolescenziale (12-15 anni) ed è l'unica geneticamente trasmissibile! SE fosse affetta da questa Parodontite, a 50 anni sarebbe in stadio terminale con difetti ossei di 14 mm e relative tasche parodontali e mobilità diffusa di terzo grado e parulidi, ossia ascessi parodontali diffusi ed espulsivi. Quindi è un altro tipo di parodontite, probabilmente la Parodontite Aggressiva dell'adulto! Chi le avrebbe mai detto questa "menzogna" e riporto il suo dire: "non esiste rimedio alcuno per bloccare la progressione, più o meno veloce a seconda del soggetto che ne è affetto". Parla di recessioni, c'è molta confusione in lei. Le recessioni gengivali non hanno niente a che vedere con la Parodontite! Sono due patologie diverse che possono coesistere e si possono e si devono curare entrambe. Per rispondere alla sua domanda, la Parodontite si CURA con TERAPIA CHIRGICA! Mi occupo di Parodontite e Parodontologia, in veste di Parodontologo da ben 35 anni!!! Parlo quindi con cognizione di causa! Ripeto, la Parodontite Giovanile è una Forma molto rara di Parodontite e non è il suo caso!Definire una Parodontite “Media” è "improprio" se non si specifivano le profondità delle tasche e la qualità dei difetti ossei presenti e delle pareti residue e la loro forma e il tipo di Parodontite. La Parodontite non è mai Genetica salvo la Parodontite Giovanile, come le ho spiegato.Personalmente faccio fare dall'Igienista una approfondita seduta professionale di "pulizia dei denti e delle tasche partodontali" in un'unica lunga seduta, dopo prescrizione di antibiotici adeguati alla situazione clinica per profilassi delle malattie focali e la salue dell'endocardio oltre all'azione benefica antinfettiva locale degli antibiotici stessi. Nello stesso giorno o io o mia Figlia Claudia, insomma il Dentista, non l'Igienista, con tutto il rispetto, perchè noi dobbiamo avere la sensazione tattile del curettage e dell'andamento delle tasche dato che noi dopo dobbiamo operare eventualmente, pratichiamo, dicevo, il curettage e scaling e root planing a cielo coperto usufruendo così della stessa protezione antibiotica. Tutto questo fa parte di una preparazione iniziale parodontale che avviene sempre nella stessa lunga unica seduta con il rilievo dei modelli di studio e della serie completa delle Rx endorali. Questa preparazione iniziale viene fatta tra le due visite Parodontali e i due sondaggi parodontali per confrontare le misure delle tasche prima e dopo il curettage e scaling. Solo nella seconda visita col secondo sondaggio in sei punti di ogni dente di tutti i denti, si possono avere le reali profondità delle tasche parodontali perchè è stato, nella preparazione iniziale eliminato il tessuto di granulazione ed il cemento necrotico che ne falsavano le misure stesse.Solo ora si può emettere una Diagnosi, una Prognosi ed un piano terapeutico. Tra l'altro in un caso come il suo se si diagnosticasse una parodontite aggressiva con tasche severe come profondità, richiederei tutte le analisi ematologiche di valutazione della salute ed efficacia del suo sistema immunitario locale e sistemico e analisi base per valutare la presenza di patologie che su di esso possano incidere favorendo l'insorgenza di una Parodontite Aggressiva. Solo Per favorirle la comprensione di un argomento così astruso le faccio la stessa spiegazione che faccio ai miei pazienti durante il colloquio informativo alla fine della prima Visita Parodontale:Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto benre abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi gli Articoli consigliati sopra! E' chiaro che la Visita debba essere doppia ed intervallata dalla preparazione iniziale Parodontale? Se ha capito questo, sarebbe già a metà dell'opera!trovo doveroso palarle della Parodontite.La gengiva marginale diventa "lucida", rosso violacea. La Gengivite sconvolgendo le forme gengivali , apre il via allo "sconvolgimento" della architettura ossea = Parodontite. Infatti, la colonizzazione batterica causi prima la formazione di un solco con infiltrazioni di neutrofili e mononucleati nell’epitelio giunzionale e causi altresì una vasculite con perdita di collageno per infiltrazione del tessuto connettivo con formazione di un infiltrato di neutrofili, monoliti, macrofagi, linfociti e plasmacellule ( attivate dall’interazione batterico-immunitaria) Col progredire della malattia il riassorbimento osseo è sempre maggiore. È stato inoltre dimostrato sempre da Ebersole), che la progressione della distruzione tessutale progredisce con la velocità di 1/3, 1/5 di mm. All’anno fino alla cresta ossea e poi, dalla cresta ossea in giù la velocità aumenta paurosamente a circa ½ mm. l’anno. Se consideriamo che la lunghezza della radice è in media 14 mm., tranne che i canini dove può arrivare a misure molto più lunghe, considerando l’ubicazione della cresta ossea, in non molti anni la Parodontite diventa terminale,espulsiva con parulidi (ascessi parodontali), con quello "scolo di pus" noto col termine volgare di "piorrea". Dobbiamo considerare il dente un trasmettitore di forze, il parodonto una struttura in grado di ricevere e disperdere queste forze. Con l’aggravarsi del riassorbimento osseo, si ha un aumento del rapporto corona-radice e quindi un aumento dell’azione di leva applicata ai denti anche durante la masticazione fisiologica, che può non essere tollerata e portare a quella condizione denominata "trauma d’occlusione secondario". Ossia lo Stress creato dalle forze occlusali che provocano traumatismo occlusale. Se queste forze abnormi le si esercitano su una "unità dentale" integra, esse sono assorbite senza danno (traumatismo occlusale primario), se queste forze abnormi ma anche solo fisiologiche le si esercitano su una "unità dentale" con grave distruzione ossea, esse non vengono più assorbite (traumatismo occlusale secondario. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo".La Terapia Parodontale, consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale ha distrutto." e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'" e soprattutto "VISITA PARODONTALE", l'aiuteranno molto a capire queste righe che scrivo adesso: se ha una Parodontite bisogna sapere quale sia. Che profondità abbiano le tasche parodontali e quali diffusuine. Se la Gengiva aderente presente è sufficiente. Se il Fornice è adeguato. Se sono presenti difetti ossei e di che tipo, se, in ordine di gravità dalla meno grave alla più grave, a quattro pareti, a tre pareti, a due pareti o ad una sola parete residua ovviamente! Bisogna sapere se esiste una mobilità dentale e di che grado e tantissimo altro. Per poter sapere tutte queste cose, bisogna fare una Visita Parodontale che non è alla portata di tutti e non la si "inventa"! La TERAPIA PARODONTALE, come detto, consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali.In bocca al Lupo e si metta in mani buone!Ripeto,Le lascio un poster con foto di Tasche parodontali e difetti ossei complessi a più pareti per Parodontite curata con Chirurgia Ossea Parodontale.Clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi gli Articoli consigliati sopra! E' chiaro che la Visita debba essere doppia ed intervallata dalla preparazione iniziale Parodontale? Se ha capito questo, sarebbe già a metà dell'opera! In bocca al Lupo. La invito a leggere attentamente queste mie pubblicazioni sulla Rigenerazione Parodontale Profonda, che è la terapia, in linea di massima perché non l'ho visitata come ho spiegato dettagliatamente, che dovrebbe essere utile per lei: "LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali" e poi "LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 2°PARTE - La metodica clinica" e poi "LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 3°PARTE - Sperimentazione sul cane ed ancora "LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 4°PARTE - Studio Istologico" Riguardo poi alle RECESSIONI GENGIVALI: E' importante per l'eventuale etiopatogenesi delle recessioni!Diciamo che ogni Recessione ed ogni zona della bocca necessitano di interventi adatti e mirati! Questa è serietà! Non si vende il "fumo", si vende "l'arrosto"! :) Infatti la morfologia delle recessioni è varia: possono assumere l’aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l’aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale; si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale. Cari saluti e spero di essere finalmente stato chiaro ed esaustivo
CONTINUA A LEGGERE
caterina231014.jpg

Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Caterina, è chiaro che non ci si deve svegliare a 50 anni e pretendere di curare la malattia parodontale che andava prevenuta con visite semestrali ai cui non si è sottoposta. Ora non conosciamo il caso, ma se sta utilizzando costantemente da tempo collutorio alla clorexedina non sta certo curando eccellentemente la malattia parodontale, che oltretutto non si diagnostica alla panoramica. Le cure parodontali hanno successo solo in pochi eletti, che veramente sono motivati a cambiare stile di vita e che sappiano comprendere il mantenimento; da quel che ci racconta il suo odontoiatra, che la conosce bene, ritiene che lei non fa parte di questi privilegiati pazienti e la invitata a rassegnarsi al progredire della malattia.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Quello che si può ottenere è un rallentamento (anche significativo) della progressione della malattia parodontale. Un blocco mai, ma potrà andare più lentamente.. La chiave di volta, a parte vari fattori individuali predisponenti, è il controllo della placca: lei pensi che se la nostra bocca fosse sterile, la malattia parodontale NON andrebbe mai avanti e sarebbe ferma del tutto. Anche se uno ha fattori genetici predisponenti, fuma 60 sigarette, ha il diabete, prende farmaci antiepilettici, ha grave malocclusione, squilibri ormonali femminili, immunodeficienza, etc, e tutto ciò che può accellerare ed aggravare la progressione della perdita di sostegno parod. Quindi ben venga la sua cura maniacale innanzitutto (ricordi che è il sangiunamento la spia che l'infezione è in fase attiva), le sedute dall'igienista e dal dentista, e il laser (che è uno strumento che si avvicina molto al concetto di sterilità della bocca di cui sopra)..
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)

La parodontite si tratta e si cura, fino ad arrestarla completamente o comunque a stabilizzarla a tal punto da sembrare guariti. Ovviamente, prima si interviene e meglio è, e lei in questo senso non è sicuramente avvantaggiata: sicuramente ci ha un pò dormito sopra, non ha avuto fino a poco tempo fa una igiene orale maniacale etc etc. Una cura risolutiva però è valida per pochissimi pazienti, non soltanto perché è difficile trovare un Parodontologo davvero di livello che sappia trattarla (con diagnosi corretta che non si basa certo su una panoramica, terapia causale - eziologica chirurgica e non chirurgica, e di mantenimento) ma anche perché è richiesta di fatto una collaborazione costante e pressoché perfetta da parte del paziente (igiene orale superlativa in tutti i minimi dettagli sempre, presentarsi sempre ai controlli periodici). Quindi è necessario dedicarvi molto tempo, essere estremamente collaborativi e molto denaro. Vero anche che, come per la maggior parte delle cose, meglio tardi che mai. Benissimo quindi lavarsi i denti con grande attenzione, ma soprattutto il mio consiglio, se davvero è determinata a fare l'impossibile in termini di tempo e denaro per i tuoi denti, si rivolga ad un bravo Parodontologo nella sua zona per avere una idea più precisa del suo problema (diagnosi certa) e di come affrontarlo (in termini di quali procedure, come, quando e con i relativi costi).
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Gentile signora, se lei diventa molto brava con l'igiene orale e si fa controllare e si sottopone ai trattamenti parodontali corretti è vero che si può ottenere è un rallentamento (anche significativo) della progressione della malattia parodontale. Riduca lo stress e faccia una vita corretta, si faccia seguire da un dentista di fiducia e vedrà che probabilmente riuscirà a conservare i suoi denti. Cordiali saluti

Scritto da Dott.ssa Antonella Scorca
Bari (BA)

Gent. signora, innanzi tutto le consiglio di rivolgersi ad un bravo parodontologo senza perdere tempo prezioso perchè, prima interviene e meglio è. Il parodontologo le farà una vera diagnosi della sua situazione, che non si può fare solo sulla base di una rx panoramica, ma ci vuole uno "status" radiografico completo della bocca e poi la rilevazione di una serie di parametri che vengono tutti annotati in quella che si chiama "cartella parodontale". dall'esame di questi dati si può fare una diagnosi precisa, che è importantissima perchè è il punto di partenza di una terapia ragionata, che sarà diversa in base alla situazione da cui si parte. Intanto quello che sta facendo già, cioè una igiene scrupolosa, è importantissimo ma non sufficiente; bisogna eliminare tutti i fattori di ritenzione di placca, oltre a curare i danni che la parodontite può aver causato fino a questo momento. Ovviamente la predisposizione genetica non può essere cambiata, ma si è visto che, eliminando tutti i fattori di rischio "modificabili" (igiene orale, fumo, stress ecc.), la salute parodontale può essere conservata per molto tempo. La rimando al mio sito per ulteriori informazioni. Cordiali saluti.
CONTINUA A LEGGERE

Scritto da Dott. Paolo Gaetani
Lecce (LE)