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Domanda di Patologia orale

Risposte pubblicate: 7

Potrei essere intollerante all'amalgma ed aver sviluppato una sindrome autoimmune?

Scritto da davide / Pubblicato il
Buongiorno. Desidero un parere su una eventuale mia intolleranza alle amalgame. Ho 45 anni e nonostante abbia sempre curato l'igiene orale ho 5 otturazioni e 2 ricostruzioni in amalgama. Non ho più carie da quando uso l'idropulsorre, circa 10 anni. Semeatralmente faccio ablazione del tartaro, ho smesso di fumare a 30 anni. Da circa 16 anni ho sempre la mucosa orale irritata, dolori facciali e bruciori diffusi a testa collo e spalle che il medico di base ha valutato come nevralgia del trigemino o patologia cervicale. Nonostante questo ho fatto una vita attiva e sportiva sopportando nevralgie e fastidi vari. Negli ultimi 5 anni la mia salute generale é precipitata con artriti neuropatie e problemi muscolari. Negli ultimi 2 anni ho fatto vari accertamenti e terapie per una presunta patologia cervicale ma inutilmente. Da un mese sono in sedia a rotelle per una artrite alle ginocchia. Ho iniziato accertamenti immunoreumatologici, ma mi sono reso conto che la flogosi del cavo orale é un problema costante che mi tortura da 16 anni e si é aggravato nel 2008 quando ho fatto le ricostruzioni in amalgama per frattura verticale di due molari. Potrei essere intollerante all'amalgma ed aver sviluppato una sindrome autoimmune? grazie.
Sig. Davide, rimuovere correttamente le amalgame e sostituirle con altri materiali non è una procedura complessa, ma prima occorrerebbero delle indicazioni ben precise che le possono essere date da un odontoiatra che si occupa di patologia orale. Sicuramente tutto ciò che descrive non è imputabile alle sole amalgame.

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Caro Signor Davide, buongiorno. "la flogosi del cavo orale é un problema costante che mi tortura da 16 anni" quindi precedentemente alle otturazioni in Amalgama. Via una Sindrome Autoimmune da amalgama! Siamo seri per favore. Mi vedo costretto quindi a riprendere pari pari il Discorso sull'Amalgama in Odontoiatria già fatto più volte e chiedo scusa ai Colleghi per la ripetizione ma la trovo necessaria! Le lascio una foto di un dente curato in amalgama d'argento, in bocca da oltre 30 anni,a dimostrazione della enorme bontà e durata nel tempo, dopo un doppio intervento parodontale di allungamento della corona clinica oltre che di terapia resettiva ossea di osteotomia osteoplastica per tasche parodontali per parodontite.Il curare un Dente con Amalgama o con Materiale estetico dipende dalla situazione Clinica. Poi ovviamente se il paziente ha problemi di estetica e desidera il materiale estetico si fa questo che ha caratteristiche ormai eccellenti. Volendo però sottilizzare una sia pur minima differenza di "bonta" a favore dell'amalgama sui denti posteriori, c'è ed è indiscutibile ma basta "informare". Una chiusura e resistenza all'abrasione e alle infiltrazioni marginali, com l'ha l'amalgama, il materiale estetico non l'ha ancora anche se sono piccole differenze. Basta rifare l'otturazione qualche volta in più nella vita: Di contro l'amalgama va lucidata più volte nella vita! L'amalgama d'argento è il materiale più largamente usato dai dentisti di tutto il mondo per il restauro dei denti posteriori. La questione della pericolosità di questo materiale per la salute è vecchia quasi quanto il materiale stesso ed ha portato i ricercatori a sviluppare su questo argomento una vastissima letteratura scientifica. Il mercurio, una volta legato agli altri metalli, è dimostrato essere stabile e liberato nel cavo orale in quantità assolutamente trascurabili per la salute. Un lavoro scientifico pubblicato in Germania nel 1995, che tratta di una nuova tecnica messa a punto per misurare la quantità di vapori di mercurio presenti nel cavo orale e nella saliva, ha accertato che la quantità di mercurio dovuta alle otturazioni non è pericolosa. Alle stesse conclusioni sono giunti i ricercatori dell'Università di Goteborg in una ricerca pubblicata nel 1997. La popolazione europea assume giornalmente con gli alimenti circa 5-10 microgrammi di mercurio mentre fino a 5 possono essere quelli liberati dalle otturazioni. La somma dei due valori è di gran lunga inferiore al valore accertato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come quotidianamente tollerabile pari a 30-40 microgrammi/giorno. Studi scientifici molto accreditati di Ivanovic, 1989, e Wirz hanno dimostrato che i pazienti portatori di numerosi restauri in amalgama non presentano un tasso di mercurio più elevato né nel sangue né nelle urine rispetto a pazienti che non hanno restauri in amalgama. È importante considerare che gli abitanti di isole o zone costiere (Giappone, Svezia, ecc.) con o senza otturazioni in amalgama presentano a causa dl frequente consumo di pesce, livelli di mercurio nel sangue e nelle urine decisamente più elevati degli abitanti delle zone continentali. I mass media, soprattutto nei paesi scandinavi, in Germania, negli Stati Uniti, e più di recente anche in Italia, hanno riportato notizie prive di serio fondamento scientifico riguardo al rischio amalgama, che spesso fanno riferimento ad articoli di vecchia data successivamente smentiti da ricerche più attente e sofisticate. La diffusione di falsi allarmismi presso la popolazione è favorita dalla medicina 'alternativa', dagli ecologisti, dalla cattiva informazione e probabilmente anche dall'industria, molto interessata a spingere materiali sostitutivi molto più costosi e remunerativi dell'amalgama. Negli Stati Uniti, l'Assistant Secretary for Health ha costituito nel 1991 un comitato di ricerca che ha vagliato ed analizzato circa 500 lavori e pubblicazioni scientifiche riguardanti l'amalgama. I risultati di questa ricerca, pubblicati nel 1995, non evidenziano in alcun modo che le otturazioni in amalgama siano nocive. L'U.S. Public Health Service, tenuto conto del parere del Ministero della Sanità e del Centro Controllo e Prevenzione della Food and Drug Administration, ha pubblicato su una rivista a larghissima tiratura un articolo chiarificatore in merito a fine di rassicurare sul rischio inesistente la popolazione, allarmata dalle frequenti voci riportate dai media riguardo ai pericoli del mercurio. In Svizzera i direttori delle quattro Cliniche Universitarie di Berna, Basilea, Ginevra e Zurigo hanno risposto alle accuse contro i danni dell'amalgama pubblicati su alcune riviste e giornali non scientifici con un lavoro riassuntivo sul problema sostenendo che l'amalgama può essere impiegata, tranne poche eccezioni in pazienti allergici, come ottimo materiale per otturazione nel settore posteriore. Il prof. Wirz direttore del reparto di merceologia dentale dell'Università di Basilea, che è considerato il maggior esperto in Europa sul problema ha pubblicato nel 1995 un articolo in difesa dell'amalgama che ha avuto larga diffusione. La Federation Dentaire Internationale durante i congressi di Vancouver e di Budapest del 1994, dedicati all'argomento, ha assolto l'amalgama ritenendola un materiale valido ed economico e non ancora sostituito da altri. L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 1995 con la collaborazione dei suoi organi, Oral Health Programme e Office of Global and Integrated Environmental Health, insieme alla FDI ha pubblicato un documento che conclude che i restauri in amalgama sono sicuri ed economici e che lo svantaggio è di non avere il colore dei denti. Materiali sostitutivi dell'amalgama con le medesime caratteristiche di sigillo marginale, facilità d'uso e basso costo non esistono ancora. Materiali alternativi come l'oro o la ceramica sono estremamente validi ma necessitano dell'opera del laboratorio odontotecnico e di procedure più complesse che portano ad avere restauri con un costo finale di 5/6 volte più elevato. Le resine composite, su cui la ricerca sta lavorando moltissimo e molto stanno investendo le case produttrici, hanno il pregio di potersi legare tenacemente allo smalto dentale e di essere del colore dei denti rendendo i restauri invisibili e quindi molto graditi ai paziente, non sappiamo con certezza come si comporteranno nel tempo, non sono ancora in grado di sostituire l'amalgama in ogni occasione clinica e comunque rendono i restauri nettamente più costosi a causa del maggior tempo e cura che richiedono per ottenere risultati soddisfacenti. Alcuni dei titoli bibliografici più significativi: J. Wirz "Die unbegründete Angst vor Amalgam" - Swiss Dent 13(4), 9-18, 1992(Disponibile la traduzione italiana) FDI World Dental Federation, World Health Organisation "Consensus Statement on Dental Amalgam" - FDI WORLD July/August 1995 L. Olstad, R.J. Holland 2 "Effect of placement of amalgam restorations on urinary mercury concentratoins" - Dent Res 69(9), 1607-1609, 1990 K.R. Snapp. D.B. Boyer, L.C. Petterson, C.W. Svare "The contribution of dental amalgam to mercury in blood" - Dent Res 68(5), 780-785, 1989 S. Cinelli, C. Del Colle, G.P. Ferronato: "Citotossicità dell'amalgama" - Dental Cadmos 12, 68-72, 1995 R.J. Simonsen: "The amalgam controversy" - Quint Int 22(4), 241, 1991 R.V. Katz: "The safety of dental amalgam: the classic problem of early questions and premature conclusions" - Quint Int 22(4), 243-246, 1991 ADA: "Special report" - J Am Dent Assoc 122(1), suppl., 1990 J.E. Dodes "Amalgam toxicity" - Operative dentistry 1988; 139 (1): 32-36 J. Bratel, T. Haraldson, B. Meding, E. Yontchev, S-C Ohman, J-O Ottosson: "Potential side effects of dental amalgam restorations, an oral and medical investigation" - Eur J Oral Sci 105, 234-243, 1997 J. Bratel, T. Haraldson, J.O. Ottosson: "Potential side effects of dental amalgam restorations, no relation between mercury levels in the body and mental disorders" - Eur J Oral Sci 105, 244-250, 1997. Ciò Detto, ha probabilmente se non sicuramente il RA Test e la Proteina C reattiva positivi, completi le analisi con ASLO, Anticorpi Anti ANA ed Anti ENA e tanto altro che potrà prescriverle il suo Reumatologo per confermare la malattia autoimmune delle articolazioni e si faccia visitare da un Dentista, meglio se Parodontologo per la ricerca di Foci Dentali e/o di Tasche Parodontali che possono essere causa di Malattie Focali. Le malattie focali sono malattie di organi sistemici a distanza come Cuore con Endocarditi batteriche, I Reni con Glomerulonefriti, l'occhio con Uveiti o altre Flogosi etc e possono, se trascurate essere gravi perchè diventano autoimmuni e quindi automantenentesi se non le si diagnosticano in tempo! Per completezza dirò che la etiopatogenesi delle malattie focali prende origine da "Qualsiasi cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", ossia da retto, intestino, apparato gastroenterico, vie biliari, fegato, pancreas, faringe stomaco, orecchio esterno, medio ed interno, seni paranasali, vie respiratorie come faringe, laringe, trachea, bronchi, polmoni etc. Tra queste cavità comunicanti con l'esterno c'è la cavità orale con le sue infezioni, in particolare tasche parodontali e osteolisi periapicali trascurate e non curate adeguatamente o una semplice radice come la sua non rimossa chirurgicamente! Però sono malattie rarissime e hanno sintomi prodromici molto particolari e ben precisi che qualsiasi Dentista o Medico o Specialista Internista conosce! Non li dico perché se no si suggestiona e potrebbe falsare i sintomi inconsapevolmente! Rimanere con una infezione in bocca "che è appunto una cavità comunicante con l'esterno", può esporla alle malattie Focali come descritto. Questo a prescindere dalla patologia locale! Una semplice necrosi endodontica o una Tasca Parodontale con o senza Difetto Osseo, può esporre sempre alla presenza di microbi ed alle Patologie Focali, a prescindere da quelle Locali Endodontiche o Parodontali. Mi ripeto Sed "Repetita Iuvant": Questa è l'ABC dell'Odontoiatria e non posso diure altro che :"Quanto siamo caduti in basso. Povera Nostra Meravigliosa Professione"!!! Detto questo, Lei ha bisogno di due visite cliniche strumentali, semeiologiche e anamnestiche, intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente! Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo ai difetti ossei e la qualità della trabecolatura ossea, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti.Si faccia Visitare da un Parodontologo.La Visita Parodontale diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo". Legga come faccio io una Visita leggendo sul mio Profilo "VISITA PARODONTALE", ma vale come visita Odontoiatrica generale, perché la visita che si fa nel mio studio, a prescindere dal motivo per cui è venuto il paziente, è questa! E stia certo che tutte le patologie "saltano fuori"! E' necessario che venga fatta una Diagnosi Differenziale per stabilire la vera e reale e sicura causa dei suoi dolori e di conseguenza attuare la terapia giusta. Nella preparazione Iniziale Parodontale, se ci fossero tasche parodontali, si procede anche al Curettage e Scaling e Root Planing per escidere il tessuto di Granulazione infetto dalle tasche abbattendo la carica batterica praticamente quasi totalmente. Veda, è solo un sospetto, più che legittimo però. Il problema è che è stata dimostrata, in particolare nel sesso Femminile (ma non esclude quello Maschile) una stretta Relazione tra infarto del Miocardio e Parodontiti e tasche Parodontali e Difetti ossei Parodontale che ne sono, entrambi, la manifestazione Clinica e Patologica! Per di più, essendo la Parodontite dovuta alla presenza di batteri che interagiscono in profondità col sistema immunitario locale ma anche generale, questi batteri, sono pericolosi per le Malattie Focali che possono provocare. Cari saluti e si faccia Visitare da un Parodontologo preferibilmente o da un Vero Dentista, di Buona Cultura :)
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Gentile sig. Davide, soggetti allergici al mercurio ed altri metalli pesanti, esistono eccome, come pure esistono soggetti non propriamente allergici, ma sensibili ( od intolleranti) in cui si sviluppano reazioni avverse all' amalgame, e queste sono state scientificamente provate. L' oms, si è preoccupata di limitare al massimo a due, le amalgame, per bocca, e di non praticarle a bambini e donne in attesa. Il mio consiglio è di provare a rimuoverle, ma mi raccomando, deve assolutamente fare una rimozione protetta di livello 4 , altrimenti può peggiorare la situazione.
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Scritto da Dott. Gianluca Pucci
Roma (RM)

Caro Davide, sono dispiaciuto della sua situazione clinica e se conoscessi esattamente come stanno le cose verrei anche di persona a comunicarglielo. Purtroppo è come la questione delle radiazioni elettromagnetiche, non c'e' certezza. Ci sono scuole di pensiero per il si' e altre per il no; la piu' famosa per il no all'amalgama è l'omeopatia ma la medicina ortodossa non si e' espressa, si basa su ricerche fatte senza dare linee guida. Io per non sbagliarmi non metto piu' amalgama da anni e quando la tolgo, isolo il campo per far si' che non venga ingerita; non posso impedire che venga inspirata (neanche da me stesso). Che dire, provi a farsele sostituire per vedere se migliora la sua situazione. In bocca al lupo
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Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Onestamente non le possiamo rispondere a riguardo in maniera risolutiva, anzi. Che lei abbia sviluppato una parziale intolleranza all'amalgama è possibile, ma che abbia una Sindrome Autoimmune da amalgama la vedo molto improbabile. Comunque, al di là dei test allergologici e reumatologici specifici, può far rimuovere senza problemi le sue vecchie otturazioni in amalgama (probabilmente già infiltrate) e sostituirle con resine composite.

Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)

Gentile Sig. Davide, tutte le sostanze possono dare intolleranza (pertanto anche i compositi), ma una sindrome autoimmune non mi pare sia descritta in letteratura. Per maggiore sicurezza può sostituirle, ma va fatta in modo protetto perché la rimozione è sicuramente il momento più pericoloso nella vita di una amalgama. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Questo è un argomento che va di moda per la medicina olistica. La medicina ufficiale non prevede una simile conseguenza per colpa delle amalgame. Invece bisogna vedere non tanto e non solo se è la sostanza (la amalgama) e darle fastidio (compresi tutti i fastidi descritti in bocca e a distanza) ma se queste otturazioni sono davvero dopo così tanto tempo in buona salute e se ci sono infiltrazioni di carie, germi fratture granulomi ascessi precontatti, otturazioni fatte male dall'origine per mille fattori etc. Questo glielo dice un bravo dentista. Direi che se l'otturazione in amalgama sta in condizioni perfette (ma talora ci sono sotto delle grane che nè la visita nè la rx evidenziano, nel caso delle amalgame) da tutti i punti di vista odontoiatrici, cioè non rovinate, usurate, infiltrate, anatomicamente corrette etc etc, allora si può scegliere fra decidere di lasciarle o sostituirle a seconda di ciò cui si vuol dar peso.Le teorie olistiche aborriscono l'amalgama e in casi rarissimi potrebbero aver ragione: perchè no?? Ci fu un caso storico tanti anni fa di una ragazza che ebbe un grave shock anafilattico per allergia alle proteine del latte (peraltro da lei conosciuta tanto che aveva una fiala di adrenalina in macchina che non riuscì sfortunatamente a raggiungere) che la portò all'axitus solo quando inavvertitamente entro' nelle vicinanze di una stalla di mucche da latte. Un caso su un miliardo??
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Scritto da Dott. Paolo Passaretti
Civitanova Marche (MC)