Vi scrivo per uno spiacevole episodio accaduto al mio fidanzato.
Scritto da Gabriella / Pubblicato il
Gentili Dottori, vi scrivo per uno spiacevole episodio accaduto al mio fidanzato. Nei giorni scorsi aveva male ad un dente e si è recato dal suo dentista di fiducia. Il dentista gli ha detto che aveva una carie e gliel'ha curata. La cosa veramente strana è che dopo gliel'ha fatta vedere! Gli ha fatto vedere quello che il mio fidanzato mi ha descritto come una sorta di "piccolo rametto nero", asserendo che era normale che avesse dolore visto che aveva una carie di quelle dimensioni. Beh, nella mia vita non è capitato mai nulla del genere nè a me nè alle persone che conosco. Che io sappia una carie si cura "consumandola" per così dire, non certo "estraendola". Nè tanto meno dovrebbe avere la forma di un rametto. Alla fine il dentista l'ha congedato dicendogli che "erano arrivati quasi alla polpa del dente" e che se durante la settimana successiva gli avesse fatto male lo avrebbe devitalizzato. Ieri il mio fidanzato è andato alla seconda seduta per chiudere il dente (che nel frattempo era rimasto aperto) e in serata è stato malissimo. Mi ha detto di aver sentito dolori lancinanti, fitte, scosse, tanto forti da non riuscire a parlare e sentirsi mancare. Oggi pomeriggio ovviamente tornerà dal dentista. Io sono preoccupata, temo che stia nelle mani di un incompetente e l'ho sollecitato a chiedere delucidazioni. Ho bisogno anche del consiglio di un esperto però. Vi ringrazio anticipatamente. Gabriella
Pubblicato il 27-11-2009
Gentile Signora Gabriella...sono sinceramente sconcertato ... il"piccolo rametto nero", fatto vedere dopo la cura della carie, non riesco a capire cosa possa essere..l'unica cosa che posso immaginare è che possa aver, con la fresa, "tagliato lo smalto intorno alla carie", asportandola...ma non si procede così e non ne capirei lo scopo...quindi o ha capito male suo fratello o non so che dirle...per di più una carie nera come un rametto...è una carie secca, perfettamente controllata dall'organismo e che si estende lungo il solco centrale e laterali intercuspidali della superficie masticante e di regola, non è grave...ma superficiale...invece gravi sono quelle color gesso bianco o brunastre o anche nere ma che hanno superato in profondità lo smalto, poi, non terminare l'ottutazione...perchè?...poi...dire " se durante la settimana successiva gli avesse fatto male lo avrebbe devitalizzato." ...è assurdo...perchè la diagnosi la si fa subito in prima seduta...durante la visita che si deve fare proprio per decidere la terapia ... le devo allora spiegare alcune cose:...ECCO: la terapia deve essere fatta solo dopo avere accertato la diagnosi...: ...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre...il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...ovviamente si deve fare una Rx endorale in diverse proiezioni se necessaria...ed una visita clinica accurata con percussione assiale e trasversale...una analisi occlusale-gnatologica del dente e stia sicuro che si arriva ad emettere una diagnosi certa ed a formulare una terapia idonea...stia tranquillo e sereno...è una sciocchezza di ordinaria "amministrazione"...quello che ha è un semplice normalissimo ascesso...per probabile necrosi pulpare...basta curarlo, drenarlo quando è maturo, curare la radice endodonticamente e ricostruire il dente...i microbi stanno e vivono nella radice in necrosi come in una "provetta" trovando un terreno ideale...sono microbi cattivi...anaerobi e gram negativi...le loro tossine escono fuori dal dente e causano una zona di osteolisi ( quella macchia nera che vede in radiografia, che mi auguro sia stata fatta e sotto forma di RX endorale) per stimolazione degli osteoclasti che distruggono l'osso (per intenderci gli osteoblasti sintetizzano e formano osso...gli osteoclasti lo distruggono)...una volta curata e sterilizzata e sigillata in modo perfetto la radice...queste tossine scompaiono dall'osso...perchè non ci sono più i microbi a sostenerle da dentro la radice...e il granuloma ( o la cisti) si riassorbe da solo...a questo punto mi permetto di spiegare come procedo io in caso di terapia di un Granuloma con fistola (che può esserci o non esserci ) e dente naturalmente in necrosi: si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì...la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente...questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!...Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente ma il mio parlare è supportato dal fatto che il suo dentista avesse fatto la terapia e quindi ciò dimostrerebbe che il dente è stato giudicato salvabile ecco perché le ho fatto tutto questo discorso. Inoltre guarire un granuloma (che è molto probabile che lei abbia...o possiamo chiamarla più genericamente area di osteolisi periapicale, espressione dell'infezione) è importante per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza “in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno”, in questo caso la zona di osteolisi periapicale, granuloma o anche cisti che siano o parodontite acuta periapicale o tasche parodontali o altre infezioni presenti in bocca appunto in una cavità del corpo umano, comunicante con l’esterno...Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia in Cagliari, Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi
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Pubblicato il 27-11-2009
Non ci posso credere... sto anch'io scrivendo una nuova versione dell'Eneide!!!
Pubblicato il 27-11-2009
Gentile signora Gabriella potrebbe chiarire l'affermazione "gli ha estratto la carie facendogliela vedere; piccolo rametto nero". Come l' ha vista la carie? Mediante una telecamera? La sua risposta potrebbe essere determinante visto che di norma la carie come lei sostiene viene trattata mediante frese abrasive montate su manipolo. Riguardo i dolori lancinanti volevo chiederle se è stata effettuata anestesia? Cordiali saluti Giovanni Pentangelo
Pubblicato il 27-11-2009
Sig.ra Gabriella, se il suo fidanzato si è rivolto a un dottore, difficilmente le vengono praticate delle cure inutili o sbagliate. Il rametto nero che impegna lo specillo è considerata carie e va curata. Se ha dei dubbi, accompagni il suo fidanzato alla prossima visita, così si accerterà di persona che chi presta le cure sia un vero odontoiatra
Pubblicato il 27-11-2009
Signora Gabriella il suo fidanzato è stato curato da un odontoiatra che ha magari fresato la cavità e poi presumo estratto con un escavatore a mano un pezzo di dentina rammollita dal suo fondo, fin qui niente di strano, quel che non va è che non sia stata effettuata un'otturazione ancorchè provvisoria di una cavità così profonda da interessare quasi la polpa. Ora senza addentrarci su indagini di vitalità pulpari, istologie di tessuti periapicali, tecniche endodontiche, la sola cosa che è utile dire è che se il dente è stato curato perchè i batteri normalmente presenti in bocca ne avevano creato un'infezione cariosa, esso per lo stesso medesimo motivo andava chiuso, anzi sigillato. Non aver fatto questo ha comportato: il dolore per la tremenda aspirazione odontoblastica causata dai fluidi a contatto con i microtubuli completamente nudi, l'avanzamento di nuovi batteri pionieri all'interno di tubuli che fino a quel momento erano ancora magari intonzi, ed in definitiva ha causato la necessità di devitalizzare un dente che forse si poteva semplicemente otturare. Cordialmente Orazio Ischia
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Pubblicato il 27-11-2009
Premesso che quello che lei definisce "rametto" può senza'altro essere un frustolo della polpa, non ritengo di condividere la terapia approssimativa poi messa in essere senza la dovuta cautela e con opportune medicazioni intermedie. La sintomatologia algica dovrebbe peraltro ridursi rapidamente successivamente all'atto della estirpazione della polpa. In ogni buon caso le suggerisco x dirimere ogni dubbio sulla qualifica e l'abilitazione dell'operatore tramite il sito fnomceo.it. Cordiali saluti. Castellammare di Stabia dott. Attilio Menduni De Rossi
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Pubblicato il 27-11-2009
Gentile Gabriella, credo che il dentista del suo fidanzato possa essere o un buontempone o un ciarlatano... quello che ha mostrato al suo paziente immagino sia stato un corpo estraneo, un residuo di cibo o una sostanza fibrosa che era rimasta catturata nel dente con carie aperta. Quello che è, però, riprovevole è il trattamento per niente convenzionale e non ortodosso. Provate a visitare un altro clinico, Auguri Dott. A.Braga
Dentista Lazio, Viterbo
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