Mio figlio si è svegliato con la guancia sinistra gonfia
Scritto da Amina / Pubblicato il
Salve, ho un bambino di 5 anni, una settimana fa si è svegliato con la guancia sinistra gonfia. Portato subito dal dentista, ci informa che dovràrealizzare una pulpotomia appena sgonfia. Fatto la cura col antibiotico ( 5 giorni) ma il gonfiore rimane ma non tanto, ritorno dal dentista dopo la cura... vede che ancora e un po gonfio ma ha cominciato a fare la pulpotomia senza anestesia!. Mio figlio dopo 2 minuti ha cominciato ad urlare, lei si è fermato e ha detto di ritornare fra due giorni per provare a finire. Sono disperata, e normale questa prassi? Vorrei cambiare di dentista...
Pubblicato il 14-12-2016
Gentile Amina, purtroppo senza alcun elemento e senza una visita accurata non è possibile poterle rispondere in modo esauriente. Da quel che dice sembra di capire che il problema è un gonfiore della guancia ma non si sa da cosa è causato e quindi manca una diagnosi certa senza la quale non ci sarà mai una terapia giusta. Il gonfiore cui lei accenna potrebbe avere svariate cause come una carie penetrante oppure da un problema parodontale oppure considerando l'età potrebbe essere causato a problemi di eruzione dei denti che sono normali a questa età. Se la causa è una carie penetrante con interessamento pulpare la terapia consiste nella pulpotomia che deve essere eseguita con isolamento della zona per mantenere una sterilità più efficace possibile per non contaminare la polpa ed ovviamente sotto anestesia locale, non si può pensare certo di eseguire una pulpotomia senza anestesia. Non potrei dire altro non conoscendo il caso clinico se non consigliarla di chiedere spiegazioni all'operatore per comprendere il motivo di operare in tal modo. Cordialmente
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Pubblicato il 14-12-2016
Cara Signora Amina, buongiorno. Forse ha capito male la spiegazione del Suo Dentista o Egli si è spiegato male! Se c'è un ascesso, c'è una Necrosi pulpare ed allora la pulpotomia non serve assolutamente a niente! Nel caso forse avrà detto pulpectomia che è parte di una Terapia endodontica che si può attuare anche quando il dente è in Necrosi! se Suo figlio ha sentito dolore, allora significherebbe che la polpa dovrebbe essere sana, viva e vitale ed il Dente in causa allora non sarebbe in causa nell'etiopatogenesi dell'ascesso! Evidentemente, se le cose fossero così come le ha raccontate Lei, vorrebbe significare che sarebbe mancata la Diagnosi, come troppo spesso accade! Basta fare una prova termica al freddo ma anche al caldo. Se il dente rispondesse al freddo, significherebbe che sarebbe sano, vivo e vitale! Se non rispondesse al freddo, sarebbe invece quello in causa nella formazione dell'ascesso perché sarebbe la risposta di un dente in necrosi pulpare! Se non rispondesse al freddo ma rispondesse al caldo allora si tratterebbe di una "sintomatologia radicolare della polpa" e si potrebbe spiegare, grosso modo, se non ci fossero altre cause palesi, la presenza di pus e nello stesso tempo la sensibilità residua di parte della polpa! In ogni caso , personalmente non inizio mai una terapia senza avere precisato una Diagnosi avendo fatto le Diagnosi Differenziali e non inizio mai una Terapia, in un bambino o in un adulto, senza avere fatto l'anestesia! Si tratta di semplice procedura Medica semeiologica e terapeutica! Per di più, potrebbero esserci delle sinalgie, infatti esistono dei sintomi, detti sinalgie, che praticamente, per incapacità del nucleo caudato del cervello a cui arrivano tutti gli stimoli dolorosi di una metà della bocca, possono provenire non dal dente in causa ma da denti o parodonto o Gengiva anche lontani. L'ascesso non è detto che "abbia origine per forza dal dente in corrispondenza del quale si è formato perché la raccolta di pus, "viaggia", seguendo i tessuti di minor resistenza e le guaine muscolari e può emergere anche lontano dal punto di partenza! Quindi bisogna fare una accurata visita Odontoiatrica completa ed accurata. Ma questa è normale routine odontoiatrica! Ovvio che tutto quanto ho detto, debba essere recepito con le dovute cautele perché non conosco la situazione Clinica del Suo Bimbo! Mi baso solo su quanto avrei fatto io in una simile manifestazione Clinica! Cari saluti
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Pubblicato il 14-12-2016
Il dente va devitalizzato. Per farlo bisogna fare una anestesia locale anche se c'è stato un ascesso. Infatti i denti da latte sono particolari: possono dare ascesso, ma conservare vitalità in uno dei canali e quindi dare dolore se lo si strumenta senza anestesia. In ogni caso bisogna prima farlo sgonfiare bene. E' possibile che la cura antibiotica non sia stata adeguata al caso. Nella sua città c'è un dentista pediatrico che è uno dei migliori di Italia e che può certamente risolvere tutto, senza stress e spavento per il bimbo. Se vuole, mi contatti che glielo indico.
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Pubblicato il 14-12-2016
Sicuramente c'é stato un malinteso, legato anche alla difficoltà di gestire e curare un piccolo paziente. In ogni caso, per questo tipo di cure, le conviene rivolgersi ad un Pedodontista specialista.
Pubblicato il 14-12-2016
Sig.Amina, ora sarà difficile curare questo bimbo, non conosciamo il caso clinico per commentare la procedura. La prossima seduta dovrebbe essere solo d'informazione al bimbo sul prossimo incontro con anestesia, forse così ci potrebbe essere la possibilità di cura. Purtroppo quando i genitori non sottopongono i loro bimbi alla visita semestrale spesso ci troviamo questi risultati.
Pubblicato il 15-12-2016
Buongiorno; intanto questo servira' da esperienza per la prossima volta cioe' nel fare visitare il bimbo a cadenze periodiche e, magari, controllare l'alimentazione. Nel caso di specie bisogna dire che un bimbo cosi' piccolo e' di difficile gestione da parte di qualsiasi operatore. Bisogna anche dire che i denti decidui non hanno un comportamento coerente come i permanenti; tante volte la necrosi della polpa si manifesta in modo parcellare e non univoco; si trovano spesso parti della polpa vitale e parti con ascesso. Sarei piu' benevolo nei confronti del collega che si aspettava un dente necrotico. Per il resto e' giusto consultare uno specialista in pedodonzia che riesca a curare almeglio suo figlio, tenendo presente che il dentino dovra' rimanere in bocca per altri anni
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