Protesi mobile sui impianti o protesi fissa?
Scritto da Claudio / Pubblicato il
Salve, ho denti rimasti da estrarre, e poi devo decidere che soluzione scegliere protesi mobile sui impianti o protesi fissa. Tra l'altro sono diabetico e ho 67 anni. Che consigli mi potete dare? Grazie.
Pubblicato il 22-11-2017
Viste le condizioni di salute generale ma comunque, io preferisco per facilitare le manovre di pulizia degli impianti, il posizionamento di protesi rimovibile su impianti
Pubblicato il 22-11-2017
Egregio Signore,
I "consigli " che lei chiede non possono essere dispensati dalla sola visione di una radiografia. Nel suo specifico caso clinico occorrono esami approfonditi del sangue, glicemia, emoglobina glicata ecc. Il diabete è controllato? È presente anche obesità? Ci sono rischi cardiocircolatori? Ecc. Poi un iniziale giudizio sulla sua situazione dentale depone a sfavore per l'utilizzo dei suoi denti per protesi fisse dentali. Fatto salvo le analisi di cui sopra, una soluzione tipo Toronto superiore e inferiore è quella più adatta.
I "consigli " che lei chiede non possono essere dispensati dalla sola visione di una radiografia. Nel suo specifico caso clinico occorrono esami approfonditi del sangue, glicemia, emoglobina glicata ecc. Il diabete è controllato? È presente anche obesità? Ci sono rischi cardiocircolatori? Ecc. Poi un iniziale giudizio sulla sua situazione dentale depone a sfavore per l'utilizzo dei suoi denti per protesi fisse dentali. Fatto salvo le analisi di cui sopra, una soluzione tipo Toronto superiore e inferiore è quella più adatta.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 22-11-2017
Gentile sig. Claudio considerando l'età ed una patologia diabetica, valutando le condizioni del cavo orale attuali, le consiglio di orientarsi verso la protesi mobile sugli impianti.
Distinti saluti.
Distinti saluti.
Pubblicato il 22-11-2017
Premesso che con la sola panoramica non si può fare una diagnosi precisa, mi sembra che nell'arcata inferiore ci sia ancora la possibilità di salvare parecchi denti, per cui si potrebbero evitare le protesi. Per l'arcata superiore, la protesi fissa la può fare esclusivamente su impianti, altrimenti bisogna farne una mobile. Se si decide per la prima soluzione, va fatta una radiografia 3D e va valutata attentamente, in modo da stabilire un progetto protesico e, di conseguenza, quanti impianti si possono inserire ed in quali posizioni. Per quanto riguarda il diabete, bisogna sapere se è di tipo 1 o 2 e se è compensato bene dalla terapia, in tal caso esso non rappresenta una controindicazione assoluta all'implantologia.
Ulteriori informazioni le potranno essere date soltanto dopo una visita ed una valutazione più completa.
Cordiali saluti
Ulteriori informazioni le potranno essere date soltanto dopo una visita ed una valutazione più completa.
Cordiali saluti
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 22-11-2017
Valutata la situazione consiglierei protesi sup su 4 impianti e protesi inf su 4 impianti possibilmente rimovibile per mantenere igiene perfetta. La soluzione avvitata o cementata non permetterebbe un controllo della situazione igiene altrettanto buona ...meglio una protesi stabile su 4 bottoni e rimovibile. Cordialita'fortuna!
Pubblicato il 22-11-2017
Sono molto d'accordo con il dr. Contardo. Ma prima vedrei se c'è qualcosa da salvare.. Non è detto che vadano tolti tutti i denti. Forse ne rimarrebbero pochi, ma forse quei pochi possono essere ancora buoni da tenere, e rimpiazzare i mancanti. Uno dei parametri è la mobilità del dente: se si muove, è piu difficile da recuperare. Ma oggi c'è una tendenza eccessiva (da catena commerciale) a fare piazza pulita. Non c'è nulla di valido come un dente proprio. Però se se ne salvano davvero pochi forse meglio non lasciare quei pochi. Se per assurdo (dico per fare un esempio) se ne salvano uno sopra e uno sotto, allora nonostante il criterio di conservazione, forse meglio riscrivere la forma della sua dentatura.. Di certo lei deve fare qualcosa subito senza rimandare ancora, perchè così la qualità della vita ne avrebbe giovamento certo.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 22-11-2017
Caro Signor Claudio, buongiorno. Lei ha una Parodontite trascurata e non curata evidentemente da tanti anni! Perché mai? Lei afferma " ho denti rimasti da estrarre": e chi lo dice, Le rispondo io! Ed aggiungo che quasi certamente i suoi denti si possono e si devono curare e salvare, compresa la radice del secondo premolare superiore Destro! Ha fatto una Vera e Corretta e Colta Visita Parodontale, Gnatologica, Conservativa e Preprotesica e Clinica Semeiologica Completa??? La Visita Parodontale che è una Visita Odontoiatrica Completa, è costituita da due visite intervallate da una preparazione iniziale con Igiene Professionale della tasca, Curettage e Scaling e Root planing per rimuovere il tessuto di granulazione dall'interno della tasca stessa che falsa la presa delle misurazioni della sua profondità, le Rx endorali complete, i modelli di studio e che nella seconda visita si riprendono le misure delle tasche (sei misure in sei punti di ogni dente di tutta la bocca) che ora saranno quelle vere e dalla differenza tra le prime e le seconde si fa diagnosi sul tipo di Parodontite, sulla sua Aggressività, sulla sua attività e si emette una Prognosi e si pianifica una eventuale terapia! Con le Rx endorali e le prove termiche e la Visita Clinica si valuta anche la presenza di carie, necrosi endodontiche, osteolisi periapicali, stomatiti etc. Il Diabete non è una controindicazione per curare la parodontite, anche se è una patologia "aggravante"! Bisogna valutare molto attentamente tutta la sua sutuazione clinica sistemica senza estrapolare la bocca dall'organismo in cui si trova! Insomma solo una Odontoiatria di alta Qualità può "curare" la Sua Bocca! :) La Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto.le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia.ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto,nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta,molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°,pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico),pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale,Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi,possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l'Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la TERAPIA PARODONTALE. Essa consiste nel ricostruire ciò che lamalattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso,nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo.nel primo caso si ha una rigenerazione,quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration =Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell'avvento dell'HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l'avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita,nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine,Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali. Ora spiego più dettagliatamente la Visita Parodontale:Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell'Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un'ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell'apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si pianifica la Terapia. Le lascio un poster con radici e denti con ogni patologia possibile anche parodontopatica grave e curati e salvati ed in bocca da oltre 25 anni, sani e salvi! Cari saluti
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 22-11-2017
Gentile Sig. Claudio, se lei si recasse nel mio studio valuterei attentamente la situazione e sicuramente non toglierei tutti i denti. Questa valutazione non si può fare da una panoramica, ma dopo una visita accurata. Cordiali saluti
Pubblicato il 22-11-2017
Sig. Claudio, perchè lei è arrivato in queste condizioni? Per scarsa igiene orale, che è tra le prime cause d'insuccesso dell'implantologia, per cui se non cambia stile di vita e non vuol gettare i suoi soldi, non si sottoponga agli impianti.
Pubblicato il 22-11-2017
Prima tratti la parodontite da cui è affetto, come suggerito dal collega dott.Petti, per cercare di salvare il salvabile, nel senso di mantenere in arcata i denti naturali, nel limite del possibile e della sua voglia di collaborare. Successivamente può ragionare, con il collega che la segue, sul tipo di protesi più indicata per la sua bocca e perchè. Non basta una panoramica per darle questo tipo di indicazione.
Pubblicato il 23-11-2017
Buongiorno Claudio. Darle una risposta per forum è un atto che non definirei di natura propriamente medica! E la panoramica non basta assolutamente.
Occorre valutare non solo le immagini ( anche se oggi si tende a fare questo per ragioni più economiche che cliniche e quindi mediche: se Lei si recasse in una qualunque catena odontoiatrica si troverebbe subito con un bel preventivo per 2 Toronto o 2 Al on four con tanto di garanzia verbale per 20 anni. Ed il conto corrente più leggero. )
Infatti va valutata la sua storia clinica, la salute del suo corpo con le dovute indagini cliniche, le sue abitudini alimentari ,i suoi desideri ed infine la condizione orale , i tessuti duri e molli, la stabilità dei denti residui, lo stato parodontale e le eventuali cure per da fare prima della chirurgia qualunque essa sia. Poi occorre valutare la funzione masticatoria residua e quella ipoteticamente ideale o terapeutica, vanno prese impronte e studiato il caso su articolatore, va fatto un provino della situazione del caso
finito (Moke up) in modo da farle capire dove vogliamo arrivare. Solo a quel punto Si può consigliare realisticamente un paziente. E fornire un progetto convincente e la relativa spesa.
Un consiglio: nessuno potrà dirle quando dureranno davvero gli impianti nella sua bocca se non a parole, come nessuno
Può vaticinare quanto le dureranno i denti residui.
Però prima di farseli togliere tutti ci pensi bene perché a prima vista non sembrano proprio da buttare.
Cordiali saluti.
Occorre valutare non solo le immagini ( anche se oggi si tende a fare questo per ragioni più economiche che cliniche e quindi mediche: se Lei si recasse in una qualunque catena odontoiatrica si troverebbe subito con un bel preventivo per 2 Toronto o 2 Al on four con tanto di garanzia verbale per 20 anni. Ed il conto corrente più leggero. )
Infatti va valutata la sua storia clinica, la salute del suo corpo con le dovute indagini cliniche, le sue abitudini alimentari ,i suoi desideri ed infine la condizione orale , i tessuti duri e molli, la stabilità dei denti residui, lo stato parodontale e le eventuali cure per da fare prima della chirurgia qualunque essa sia. Poi occorre valutare la funzione masticatoria residua e quella ipoteticamente ideale o terapeutica, vanno prese impronte e studiato il caso su articolatore, va fatto un provino della situazione del caso
finito (Moke up) in modo da farle capire dove vogliamo arrivare. Solo a quel punto Si può consigliare realisticamente un paziente. E fornire un progetto convincente e la relativa spesa.
Un consiglio: nessuno potrà dirle quando dureranno davvero gli impianti nella sua bocca se non a parole, come nessuno
Può vaticinare quanto le dureranno i denti residui.
Però prima di farseli togliere tutti ci pensi bene perché a prima vista non sembrano proprio da buttare.
Cordiali saluti.
CONTINUA A LEGGERE
Pubblicato il 23-11-2017
Buon giorno; lei ha due strade :o conservare quello che si riesce a salvare o estrarre tutti gli elementi per poi applicare protesi su impianti. Dovrebbe parlare a lungo col suo dentista per poi scegliere la soluzione piu' adatta a lei. I suoi denti sono in pessima condizione ma con le opportune terapie e buona volonta' da parte sua ,possono anche sostenere delle protesi mobili. Forse non dureranno in eterno pero' per qualche anno svolgeranno la loro funzione. Oppure puo' scegliere l'implantologia sapendo che sara' piu' costosa e ci sara' una fase intermedia di disagio. Credo che si debba fidare del suo dentista
CONTINUA A LEGGERE
Dentista Piemonte, Novara
Vedi la scheda
Dentista Campania, Napoli
Vedi la scheda
Dentista Emilia Romagna, Parma
Vedi la scheda
Dentista Emilia Romagna, Parma
Vedi la scheda
Dentista Toscana, Firenze
Vedi la scheda