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Domanda di Protesi

Risposte pubblicate: 4

Protesi dentaria fissa e retrazione gengivale

Scritto da Savino / Pubblicato il
Mi mancano i denti 24 e 25 e sono coperti da un ponte fisso ancorato sui denti 23 e 26 impiantato circa 20 anni fa. Su tale arcata mancano del tutto i molari 27 e 28. Di recente, circa un mese fa, ho avuto un gonfiore dolorante su quella parte di guancia. Il mio dentista ha eliminato del pus sotto la gengiva del dente 26, molto scoperto, tra l'altro, e con antibiotici il gonfiore è rientrato così pure il dolore. 15 giorni fa mi è stata fatta una radiografia OPT dalla quale si evince che oltre al ritiro della gengiva dal dente 26 a tal punto da lasciar scoperto una parte della radice del medesimo dente, c'è uno scollamento dello stesso dente dall'osso alveolare. In più, l'altro dente su cui poggia il ponte, il 23, è completamente scollato dall'osso alveolare. Conseguenza di ciò, i due denti di appoggio del ponte, il 23 ed il 26, sono mobili e con loro tutto il ponte. Il dentista ha programmato l'estrazione dei denti 23 e 26 e successivo impianto mobile. Prima di confermare il programma, vorrei indagare su possibili terapie rigenerative delle radici scollate e osso alveolare con resine ossee biocompatibili di cui ho sentito parlare. Devo precisare che a tutt'oggi, a seguito di pulizia accurata con vari strumenti (spazzolino, monociuffo, scovolino, filo interdentale, colluttorio antiplacca) quei denti, anche se mobili, non mi fanno più male.
La malattia parodontale necessita di cure appropriate che vanno dal courettage a cielo coperto passando per la chirurgia parodontale fino all'estrazione degli elementi interessati. la mobilità è segno di sofferenza parodontale (anche se non c'è dolore!). con conseguente perdita continua di tessuto osseo e quindi gengivale. Il suo dentista avrà senz'altro valutato il da farsi ed individuato come unica possibilità l'estrazioni degli elementi. Cordialmente, gianluigi renda
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Scritto da Dott. Gianluigi Renda
Castrovillari (CS)

Caro Signor Savino.... lei ha una parodontite...e le lascio uno scritto che le spiega quello di cui soffre e come si procede...vada sul mio profilo cliccando il mio nome e legga VISITA PARODONTALE in pubblicazioni -articoli.....:.......ECCO.....le spiego......:......la Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto…le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia…ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane…il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta … molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!........Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la ……..TERAPIA PARODONTALE………………………. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita…… nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali… Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: …….VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa)....quindi è importante che lei la legga.... ...... Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it …………….......... POI ...........sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'.... poi.... TRA I MIEI CASI CLINICI....seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): …..a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti... a Pag 2...Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria....e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente..... infine vada sul mio sito, le sarà molto utile: www gustavopetti.it …………….......... ...... ..........Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia,Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Difficile che simili denti possano essere validamente recuperati, questo si può dire anche senza visitarla. Il perchè è semplice, anche ipotizzando la fattibilità di una terapia rigenerativa resterebbe il problema della protesizzazione, i suoi denti dovrebbero essere immobilizzati in modo efficace e come si dovrebbe farlo essendo essi i soli nel quadrante? Non si potrebbe farlo, ma anche se si potesse allora dove matteremmo la nostra protesi? su denti con supporto parodontale ridotto? Non c'è molto da fare per salvarli da quel che dice, certo poi lei vorrebbe un qualcosa di efficente, allora l'alternativa è vedere se si possono inserire degli impianti, ma anche questa è una cosa da vedere e ci si dovrebbbe fermare un pò a ragionare sull'opportunità di inserire impianti in bocche con pregressa parodontopatia, possibile sì ma da verificare questa volta sì con una accurata visita. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Orazio Ischia
Lipari (ME)

Sig. Savino, la parodontologia ha fatto progressi e molti casi ottengono delle buone guarigioni, questi risanamenti non sono dettati solo dall'opera dell'odontoiatra, ma sono integrati soprattutto dal paziente che quotidianamente mette in azione un mantenimento domiciliare. Se lei intende seguire tutte le norme igieniche consigliate e periodiche visite di controllo trimestrali e non dopo 20 anni, com’è successo, forse ci potrebbe essere anche la possibilità di salvare il salvabile, aiutando i vecchi pilastri con degli impianti.
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Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)