E' inevitabile la devitalizzazione?
Scritto da Giuseppe / Pubblicato il
Buongiorno, a causa di recessioni delle gengive su 4 denti (abbastanza diffuso nella mia famiglia, i miei parenti non l'hanno mai curata ed è rimasta così per 30-40 anni) in un piano di cure più esteso (devitalizzazione di denti, corone... ) il dentista mi ha consigliato di riempire con del composito le recessioni in modo da migliorare sia la funzione estetica e di evitare il progredire della recessione. Ho iniziato il trattamento su due denti, a cui mi è stato applicato il composito, il problema è che da quel momento io non riesco più a masticare su quei due denti. Ho un dolore atroce. Il dentista mi ha pulito i denti con delle fascette di gomma e mi ha detto che i due denti andranno devitalizzati se il dolore continua. Temo che possa aver toccato qualche "nervo" quando mi ha limato il dente sano. 1) E' inevitabile la devitalizzazione? 2) I denti erano sani, belli e pienamente funzionanti: potrebbe aver commesso un errore operativo il dentista? cosa mi resta da fare? sto passando delle settimane terribili. PS il dentista è un giovanissimo ragazzo, trovato attraverso l'assicurazione sanitaria
Pubblicato il 02-05-2019
Già il fatto che lo definisca "un giovane ragazzo" mi infastidisce.
È un professionista, sicuramente laureato che svolge attività professionale per conto di una assicurazione, dove altrettanto sicuramente percepirà una banalissima percentuale di un prezzo ridicolo imposto dall'assicurazione. Detto questo le rispondo anche sul perché della sensibilizzazione.
Il dente è una struttura anatomica estremamente sensibile e vitale. In ogni suo punto sono presenti terminazioni sensitive, queste se stimolate o stirate possono provocare sensibilità.
Come siano state fatte o ciò che è stato fatto non è compito mio giudicarlo. Si faccia visitare da un'altro professionista, che potrà trovare sicuramente vicino o meno a lei, su questo sito..le assicuro che ci sono persone veramente colte e preparate.
È un professionista, sicuramente laureato che svolge attività professionale per conto di una assicurazione, dove altrettanto sicuramente percepirà una banalissima percentuale di un prezzo ridicolo imposto dall'assicurazione. Detto questo le rispondo anche sul perché della sensibilizzazione.
Il dente è una struttura anatomica estremamente sensibile e vitale. In ogni suo punto sono presenti terminazioni sensitive, queste se stimolate o stirate possono provocare sensibilità.
Come siano state fatte o ciò che è stato fatto non è compito mio giudicarlo. Si faccia visitare da un'altro professionista, che potrà trovare sicuramente vicino o meno a lei, su questo sito..le assicuro che ci sono persone veramente colte e preparate.
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Pubblicato il 02-05-2019
Non possiamo risponderle senza avere elementi diagnostici specifici (fotografie, radiografie, sondaggio parodontale) né tantomeno giudicare l'operato di un collega.
Questa iper-sensibilità potrebbe essere transitoria e quindi reversibile, oppure richiedere una terapia canalare, ed in questo caso soltanto il tempo potrà dare indicativi a riguardo, ma tenga conto che quando si vanno a pulire lesioni - abrasioni - erosioni dentari non è così improbabile che si manifesti questa sintomatologia.
Questa iper-sensibilità potrebbe essere transitoria e quindi reversibile, oppure richiedere una terapia canalare, ed in questo caso soltanto il tempo potrà dare indicativi a riguardo, ma tenga conto che quando si vanno a pulire lesioni - abrasioni - erosioni dentari non è così improbabile che si manifesti questa sintomatologia.
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Pubblicato il 02-05-2019
Gentile Signor Giuseppe, buongiorno. " il dentista mi ha consigliato di riempire con del composito le recessioni in modo da migliorare sia la funzione estetica e di evitare il progredire della recessione." Mi dispiace tanto dover contraddire il collega ma dal momento che Lei pone la Domanda io devo rispondere al meglio perché è come se, in pratica, anche se virtualmente, fosse diventato mio paziente: Curando le recessioni non con la chirurgia mucogengivale ma coprendole con composito si fa un grave danno parodontale oltre che pulpare endodontico! ATTENZIONE, molti confondono una piccola recessione gengivale con una erosione dello smalto al colletto del dente. Quindi la prima diagnosi differenziale da stabilire è proprio questa. Se fossero erosioni, vanno curate subito con una semplice otturazione estetica ma anche qui bisogna fare una diagnosi differenziale: ossia se siano erosioni in presenza od in assenza di recessioni gengivali, perchè se fossero in p'resenza di recessioni gengivali, andrebbero curate prima le recessioni e solo dopo le erosioni perchè se no, facendo il contrario, non si potrebbe più curare chirurgicamente la recessione per il semplice fatto che il riposizionamento della gengiva aderente sopra un colletto scoperto non attecchirebbe perchè incontrerebbe il materiale artificiale del composito usato per curare la erosione. Chiaro? Poi chiarito e confermato che si tratti invece di recessioni gengivali, bisogna valutare se queste sono nella compagine della gengiva aderente o se sono già sfociate nella linea di giunzione mucogengivale e nella mucosa alveolare. Mentre la prima gengiva è rosa e aderisce all'osso sottostante e circonda i denti proteggenmdoli dal bolo alimentare e da altri stress ed insulti, la seconda gengiva, violacea, elastica, sottile, che si estende sul fornice della bocca e poi sulle labbra (parte interna), non è adatta ad avere la funzione di gengiva marginale che ha la prima e si crea una patologia che porta alla perdita del dente. Ecco che dal punto di vista funzionale le seconde recessioni descritte (quelle che arrivano od oltrepassano la linea di giunzione mucogengivale), vanno curate con la chirurgia parodontale mucogengivale. Quelle che fossero nella compagine della prima gengiva non vanno curate per problemi perchè non danno problemi funzionali ma solo estetici. E qui interviene il giudizio del Dentista che valuta la armonia della festonatura delle gengive e se questa fosse molto sconvolta, allora andrebbero curate anche queste perchè un cambiamento di forma della gengiva causa sempre un cambiamento di forma dell'osso parodontale causando prima o poi una patologia funzionale dell'unità dento-gengivale. Insomma il concetto è questo: il dente, il colletto del dente, la gengiva che lo circonda e l'osso che la sostiene hanno quiella forma perché devono svolgere una funzione. Se perdono la forma, perdono la funzione e se uno dei componenti anatomici detti perdesse la forma, la farebbe perdere anche agli altri componenti. Solo se le recessioni fossero molto piccole, in assenza di erosioni, nella compagine della gengiva aderente, senza alterazione evidente della festonatira e delle forme gengivali e dei suoi rapporti con la corona clinica e con l'osso, allora si può aspettare e tenere la situazione sotto controllo con igiene orale, pulizia dei denti professionale in stidio e a domicilio, curettage e scaling di mantenimento e visite periodiche di "sorveglianza". Legga nel mio profilo cliccando sul mio nome tutte le pubblicazioni mie che inziano con la parola Recessione e legga anche "Chirurgia parodontale estetica Introduzione Divulgativa alla Chirurgia Estetica Parodontale" che le spiega tutto. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo, Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l'aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all'estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Deve sapere che, anatomicamente, la gengiva aderente ha consistenza compatta, color rosa corallo ed ha una superficie punteggiata "a buccia di arancio". L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Deve sapere che la Gengiva aderente sana intorno al dente ha un'aspetto a buccia d'arancio, dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate della buccia d'arancio corrispondono alle proiezioni del connettivo, le depressioni o concavità della buccia d'arancio corrispondono alle proiezioni epiteliali. Orbene....nella Parodontite (ma anche nella perimplantite = la parodontite degli impianti) le prime fibre che si distruggono sono quelle connettivali = in questo modo l'aspetto a buccia d'arancio non c'è più per la scomparsa dei rilievi e la gengiva assume un aspetto lucido, piatto, edematoso, rosa-rosso-violaceo 8nei casi più gravi) che è il primo segno della Parodontite! Se il suo Dentista sondasse le gengive con un sondino parodontale, troverebbe sicuramente delle tasche parodontali = secondo segno di Parodontite, anzi espressione di Parodontite in atto! L'architettura gengivale ideale consiste in margini convessi che abbiano lo spessore in senso vestibolo linguale di almeno un millimetro. In questo modo tra dente e gengiva viene a formarsi una leggera invaginazione o solco, ma la gengiva rimane in stretto contatto con la superficie dello smalto. Le papille hanno forma conico piramidale, riempiono gli spazi interdentali fino ai punti di contatto interprossimali dei denti. Esse presentano (ma non sempre) docce naturali; per il passaggio del cibo durante la masticazione. In corrispondenza di queste docce, sulla superficie esterna dei setti ossei si trovano dei solchi incavati, detti canali di scarico, che assolvono la funzione dello scorrimento del cibo. I margini convessi, il solco gengivale e le papille interdentali costituiscono la gengiva libera. Tra essa, in senso apicale, e la linea di giunzione mucogengivale, e la gengiva aderente. La linea di giunzione muco gengivale è ben riconoscibile (mettendo per esempio in trazione il labbro inferiore) aderente (ad essa coronale, rosa nel disegno) dalla mucosa alveolare (ad essa apicale).Come abbiamo visto, quindi, c'è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l'estetica rosa (dovuta alle gengive) e l'estetica bianca (dovuta ai denti). Se la proporzione tra queste due componenti viene meno e si ha il prevalere, rispettivamente, dell'una (Gummy smile, ossia Sorriso Gengivale), come nelle ipertrofie gengivali o dell'altra (White smile, ossia sorriso bianco) per eccesso della componente dentale come avviene per esempio nelle recessioni gengivali e nella Parodontiti. con riassorbimento osseo con grave componente orizzontale. Legga cliccando sul mio nome tra le pubblicazioni "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'", "GENGIVITE", "CURETTAGE E SCALING", " Visita Parodontale" e tanto altro sulla parodontologia, tra cui "RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale.,RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva.,RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva etc. Cari Saluti e stia tranquillo, sono interventi di piccola Chirurgia Mucogengivale che un Buon Parodontologo sa fare "ad occhi chiusi" :) Le lascio un Poster di Recessioni Gengivali e miei Interventi! Cari Saluti
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Pubblicato il 02-05-2019
La descrizione che lei fa è un pò confusa poichè un conto sono le recessioni gengivali e un altro le erosioni cervicali con i ripettivi trattamenti che sono molto diversi. Per giudicare correttamente è necessaria una visita accurata e completa e poi valutare se necessario devitalizzare i denti o eseguire altre cure. Se ha bisogno io sono a Roma e mi può contattare per un parere.
Pubblicato il 03-05-2019
Gentile Giuseppe. Lei parla di piano di cura con devitalizzazioni varie. Poi parla che il dentista ha limato un dente sano. Quale? Quindi la situazione va valutata meglio.. Lei riferisce dolore alla masticazione sui due denti con lesioni del colletto, ma siamo sicuri che il dolore venga proprio da quelli?? Se lì vicino c'è un altro dente con carie profonda può esserci un riflesso su tutta la zona. Con una visita ben fatta e rx ben fatte si potrà capire chi è il vero colpevole e curarlo. Se sono proprio i due denti di cui lei parla, se fanno così male, andranno devitalizzati. Ma non ci dice quando sono stati curati.. Se sono stati curati ieri, o pochissimi gg fa, può darsi che sia una reazione alla cura che poi regredisce. A distanza davvero non si può dire nulla di preciso. Se ha perso la fiducia in questo dentista giovane, vada dal dr. Zannella che le ha offerto di fare una vera diagnosi.
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