Le mie gengive si sono ritirate di un paio di millimetri
Scritto da Gabriele / Pubblicato il
Gentilissimi, Mi chiamo Gabriele ed ho 35 anni. Circa una decina di mesi fa, in seguito ad una pulizia dentale, il mio dentista ha notato che le mie gengive, in corrispondenza dei due incisivi centrali inferiori, si erano ritirate di un paio di millimetri. Mi aveva tranquillizzato dicendo che sarebbe bastato seguire una scrupolosa igiene orale e pur non potendo le gengive tornare come prima, il problema si sarebbe arrestato. Ad un anno di distanza, ad occhio, non ho notato ulteriori abbassamenti. Tuttavia per scrupolo, mi sono recato ieri ad effettuare una visita parodontologica. Il dentista dal quale mi sono recato, ha riscontrato un problema di origine batterica diffuso, dicendomi che in vari punti le gengive sanguinavano soltanto toccandole, ed avendo potuto constatare la presenza di tasche gengivali di 3-4 millimetri, senza essere andato a "forzare troppo" (cito testualmente). Ha notato infine una minima mobilita' dei suddetti due incisivi centrali inferiori. Mi ha detto che il tutto e' risolvibile con 6-7 sedute delle quali: -una dedicata all'eliminazione del tartaro sottogengivale -4 dedicate alla levigatura dell' osso, una per ogni semi-arcata - una finale dedicata alla pulizia dei denti da residui vari. Mi ha detto inoltre che in seguito alla pulizia sottogengivale, le mie gengive si dovrebbero ritrarre di uno o due millimetri, in seguito alla guarigione. Aggiungendo che nel mio caso, non dovrebbero esserci problemi di natura estetica. Dopo aver letto tuttavia svariati ( ed utilissimi) interventi qui sul vostro sito, mi sono sorte alcune domande: - Dato che come specificato, le mie gengive si sono gia' ritirate di un paio di millimetri sotto i miei incisivi centrali inferiori, un ulteriore ritiro di altri due millimetri, non rischia di comprometterne la stabilita'? - Quella descrittami sopra e' la prassi corrente? Lo chiedo perche' non ho trovato il nome di questo medico tra quelli registrati nel sito ufficiale dei Parodontologi Italiani e vorrei, se possibile, delle rassicurazioni prima di sottopormi a quanto sopra e sostenerne (per me) ingenti costi. Aggiungo che la visita e' durata circa una mezz'oretta, ivi incluse le spiegazioni relative al mio problema e stesura preventivo. Mille grazie per la vostra attenzione e complimenti per il lavoro svolto.
Pubblicato il 27-01-2011
Egregio sig. Gabriele, mi sembra che la serie di interventi proposti dal suo dentista, dopo un'attenta visita, siano ben pianificati e necessari. L'ulteriore retrazione prevista dal dottore è da considerarsi fisiologica: le gengive malate appaiono gonfie. Una volta curate appariranno più sane e sottili, scoprendo quegli ulteriori due millimetri previsti. Non deve preoccuparsi perchè non perde tessuto sano ma riduce solo le tasche parodontali, trasformandole in un solco gengivale fisiologico. Dopo, anche i denti appariranno più stabili. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 27-01-2011
Caro Gabriele, per fare una corretta diagnosi di malattia parodontale bisogna per prima cosa fare un sondaggio di tutti i denti e riportarlo su una cartella parodontale. Da qui, anche visivamente, si ricava la situazione della sua bocca. Poi bisogna fare la stessa cosa con delle radiografie (si chiama status) in genere 14, dipende dai denti presenti, che permettono di "vedere" sotto la gengiva. Solo allora si può fare un piano terapeutico. Il primo approccio è corretto, bisogna togliere tutte le tracce di tartaro dalla bocca. Però in seguito bisogna fare una rivalutazione, vedere come è migliorata la situazione. Si può allora decidere di metterla in mantenimento con visite almeno semestrali di pulizia, o passare a terapie più invasive come la rigenerazione dell'osso. E' probabile che la gengiva si ritragga ancora un pò, ma questo non è detto che comprometta la stabilità dei denti. Questo si può solo valutare con gli esami sopra menzionati. Tasche gengivali di 3/4 millimetri non sono comunque drammatiche. Se la diagnosi è corretta è probabile che la terapia che le è stata proposta risolverà il problema. Distinti saluti
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Pubblicato il 27-01-2011
Grazie Sig. Gabriele del Suo apprezzamento, la visita parodontale va bene, tuttavia mi piacerebbe anche una visita ortodontica, onde valutare il perché di tale retrazione, che può dipendere da: a) retrazione naturale per età;b) malocclusione c) errato spazzolamento d) anteposizione degli incisivi anteriori e trauma occlusale in occasione dello spazzolamento. le tasche rilevate fanno pensare a malposizioni dentarie, chieda un controllo ortodontico, cordiali saluti
Pubblicato il 27-01-2011
Sig. Gabriele, quanto riferitoLe dal suo dentista è corretto e mantenere il risultato ottenuto dipende dall'igiene domiciliare e professionale che periodicamente dovrà effettuare. La retrazione può anche essere eliminata ricorrendo a chirurgia muco-gengivale e i cui risultati dipendono assolutamente dal grado d'igiene nel tempo. Il fatto poi che il suo dentista non viene annoverato tra i parodontologi non ha assolutamente nessun rilievo perchè tutti gli odontoiatri sono abilitati alla parodontologa. Cordiali saluti
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Pubblicato il 27-01-2011
Gentile Gabriele, non è obbligatorio ma facoltativo essere iscritti a qualche associazione come la società italiana di parodontologia;è obbligatorio invece essere abilitati all'esercizio della professione odontoiatrica. Il dentista cui si è rivolto ha eseguito una corretta visita con sondaggio parodontale accurato che ha consentito di fare una corretta diagnosi e stilare un corretto piano terapeutico. Stia tranquillo e si sottoponga serenamente senza dubbi alle cure prospettatele. Cordialmente
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Pubblicato il 27-01-2011
Caro Signor Gabriele, anzitutto, fino a tre mm non sono tasche parodontali, 4 mm è un iniziale distacco della gengiva dal dente, quindi una piccolissima tasca, ma bisogna vedere quali misure ha negli altri sei punti dello stesso dente e in tutti gli altri denti. Secondo sugli incisivi inferiori ha probabilmente delle recessioni forse dovute anche alla trazione del frenulo inferiore. Il punto fondamentale è valutare attentamente i rapporti di queste recessioni con la linea di giunzione mucogengivale che separa la gengiva aderente, sana e rosa, da quella elastica, mucosa, violacea che si riflette poi sul fornice e labbra! Terzo non è con una visita che si fa diagnosi di malattia parodontale, quale essa sia! Ma con una prima visita ed un primo sondaggio seguito da una preparazione iniziale parodontale alla fine della quale si fa una seconda visita ancora più approfondita, riprendendo nuovamente tutte le misure parodontyali ed altri indici importanti e solo allora si9 può fare una DIAGNOSI PARODONTALE! Questo se è da un vero Parodontologo! Le spiego:RECESSIONI GENGIVALI : La morfologia è varia: possono assumere l’aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l’aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale; si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale, POI RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva, POIRECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva. SECONDO, le spiego come si fa o meglio come faccio io una VISITA PARODONTALE e la SPIEGAZIONE di cosa sia una TASCA PARODONTALE E COME SI ARRIVI ALLA DIAGNOSI: Deve sapere che, anatomicamente, la gengiva aderente ha consistenza compatta, color rosa corallo ed ha una superficie punteggiata "a buccia di arancio". L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Mi spiego meglio: Dalle immagini sembra proprio una Parodontite dell'adulto Aggressiva. Nella foto si vede chiaramente una decapitazione della papilla da probabile cratere osseo interprossimale e soprattutto si vede una gengiva che ha perso il suo aspetto sano naturale a buccia d'arancio. Deve sapere che la Gengiva aderente sana intorno al dente ha un'aspetto a buccia d'arancio, dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate della buccia d'arancio corrispondono alle proiezioni del connettivo, le depressioni o concavità della buccia d'arancio corrispondono alle proiezioni epiteliali. Orbene....nella Parodontite (ma anche nella perimplantite = la parodontite degli impianti) le prime fibre che si distruggono sono quelle connettivali = in questo modo l'aspetto a buccia d'arancio non c'è più per la scomparsa dei rilievi e la gengiva assume un aspetto lucido, piatto, edematoso, rosa-rosso-violaceo 8nei casi più gravi) che è il primo segno della Parodontite! Se il suo Dentista sondasse le gengive con un sondino parodontale, troverebbe sicuramente delle tasche parodontali = secondo segno di Parodontite, anzi espressione di Parodontite in atto! L'architettura gengivale ideale consiste in margini convessi che abbiano lo spessore in senso vestibolo linguale di almeno un millimetro. In questo modo tra dente e gengiva viene a formarsi una leggera invaginazione o solco, ma la gengiva rimane in stretto contatto con la superficie dello smalto. Le papille hanno forma conico piramidale, riempiono gli spazi interdentali fino ai punti di contatto interprossimali dei denti. Esse presentano (ma non sempre) docce naturali; per il passaggio del cibo durante la masticazione. In corrispondenza di queste docce, sulla superficie esterna dei setti ossei si trovano dei solchi incavati, detti canali di scarico, che assolvono la funzione dello scorrimento del cibo. I margini convessi, il solco gengivale e le papille interdentali costituiscono la gengiva libera. Tra essa, in senso apicale, e la linea di giunzione mucogengivale, e la gengiva aderente. La linea di giunzione muco gengivale è ben riconoscibile (mettendo per esempio in trazione il labbro inferiore) aderente (ad essa coronale, rosa nel disegno) dalla mucosa alveolare (ad essa apicale, viola nel disegno). La gengiva aderente ha consistenza compatta, color rosa corallo ed ha una superficie punteggiata "a buccia di arancio". L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Un altro concetto essenziale è che non possiamo più considerare il dente e la sua patologia"da solo"... il parodonto e la sua patologia "da solo"... ma dobbiamo abituarci a considerare il complesso dente-tessuto come un unico organo: parliamo infatti di "unita dentale" che è un organo formato dai denti e dai loro tessuti di sostegno molli e duri . Come abbiamo visto, quindi, c’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). Se la proporzione tra queste due componenti viene meno e si ha il prevalere, rispettivamente, dell’una (Gummy smile, ossia Sorriso Gengivale), come nelle ipertrofie gengivali o dell’altra (White smile, ossia sorriso bianco) per eccesso della componente dentale come avviene per esempio nelle recessioni gengivali e nella Parodontiti. con riassorbimento osseo con grave componente orizzontale......................:..................Legga cliccando sul mio nome tra le pubblicazioni l'articolo "La chirurgia parodontale estetica Introduzione Divulgativa alla Chirurgia Estetica Parodontale"...vi troverà tutto ciò che occorre sapere per comprendere il problema e la sua terapia...ed ORA VENIAMO ALLA PARODONTITE: Parodontite è una infiammazione come le spiego più sotto…le rispondo nel modo in cui spiego ai miei pazienti in studio, cosa sia una tasca parodontale e come si arriva ad una diagnosi e come si imposta una terapia…ecco: " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l’osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all’osso e l’Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane…il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta … molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d’ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all’ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto bene abbassa la carica batterica dell’95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a distanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgnazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale!........Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recidive etc.). la "terapia parodontale", spesso,per la sua importanza e complessità, coinvolge tutta l’Odontoiatria. Per rispondere in modo completo alla sua domanda, cercherò di spiegarle brevemente in cosa consista la ……..TERAPIA PARODONTALE………………………. Essa consiste nel ricostruire ciò che la malattia parodontale ha distrutto: osso e gengiva ed ottenere una rigenerazione di questi tessuti, ossia la neoformazione di nuovo osso, nuovo, nuovo ligamento parodontale, nuova gengiva che si attacchi a nuovo cemento radicolare con un attacco epiteliale corto e non lungo…nel primo caso si ha una rigenerazione….quello che gli Statunitensi chiamano New Attachment = con Le metodiche rivoluzionarie GBR (Guided Bone Regeneration = Rigenerazione ossea guidata) GTR (Guided Tissue Regeneration = Rigenerazione tissutale guidata), che impedendo la proliferazione cellulare di elementi indesiderati e stimolando quelli desiderati, portano ad una rigenerazione parodontale profonda nel secondo caso si ha una ricostruzione, sempre biologicamente valida, ma molto più "fragile" e soggetta a recidive. Questa terapia la si fa con membrane, PRP, PRF (Piastrine ottenute dal sangue centrifugato, prelevato dal paziente stesso, in passato prima dell’avvento dell’HIV si usava la colla di fibrina umana omologa = Nel PRP le piastrine sono integre e vengono iniettate nel sito chirurgico, senza l’avvenuta degranulazione, in quanto non attivate col Cloruro di Calcio e solo lì, per la superficie ruvida del sito, che si rompono e rilasciano i Grow factors = fattori di crescita…… nel PRF è avvenuta la degranulazione, per rottura delle piastrine durante la centrifugazione tale che il risultato ottenuto è il coagulo di fibrina, che viene innestato a mo di membrana) , amelogenine, Acido Ialuronico, solfato di calcio, fosfati di calcio etc, osso autogeno, osso omologo, meno bene eterologo ed artificiale, usati a seconda della situazione, della profondità ed ubicazione dei difetti ossei e delle tasche parodontali…......................................................................................Ora spiego più dettagliatamente la Visita Parodontale:Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale" Ecco che la Visita Parodontale, diventa una visita "totale odontoiatrica". È quindi una visita complessa che richiede almeno un’ora/due ore, compreso un Colloquio col Paziente, seguita da una Preparazione Iniziale dell’apparato Stomatognatico, un rilievo di dati ed eventualmente analisi cliniche, che richiedono almeno ulteriori due/quattro ore ed infine una seconda visita detta Visita di Rivalutazione Parodontale, che richiede due/tre ore in cui si emette una Diagnosi, una Prognosi, un Piano Terapeutico non solo Parodontale ma Totale di tutti i problemi e Patologie presenti! Quindi la Visita Parodontale si svolge in tre tempi: La Prima Visita Parodontale, La Preparazione Iniziale Parodontale, La Seconda Visita di Rivalutazione Parodontale e Totale Odontoiatrica (Per un totale 5/9 ore in tre sedute). Entrambe le Visite sono seguite da un accurato "colloquio" col Paziente. PRIMA VISITA PARODONTALE „« Anamnesi Clinico-Medica generale (Malattie, Allergie, Emorragie,Intolleranze, Cure Specifiche, Disturbi Nervosi o Psichici etc ) „« Anamnesi Odontoiatrica ( Dolore e sue caratteristiche, Dolore ATM, Gengive sanguinanti, Alitosi, Spazi tra i Denti, Cambiamento colore di denti o gengive, Sensibilità dei Denti termica o chimica, Tumefazioni all’interno della bocca, Bruxismo. „« Visita Soggettiva (tutto ciò che il paziente ha da raccontarvi) „« Visita Oggettiva ( tutto quello che voi osservate in bocca) Visita Oggettiva „X Si inizia con l’esame Gnatologico : Devono essere rispettati i concetti basilari della gnatologia: rapporto corretto cuspide-fossa, occlusione reciprocamente protetta, contatto simultaneo massimo tra tutti i punti di centrica in posizione di relazione centrica, una corretta guida incisiva e una sufficiente disclusione canina dei denti posteriori nei movimenti di lateralità (benché, se fosse gia presente una funzione di gruppo in assenza di segni di trauma o sofferenza parodontale, potrebbe essere accettabile anche il mantenimento della funzione di gruppo posteriore). Si ricercano così i denti in trauma d’occlusione. „X Valutazione Gnatologiche-Ortodontiche : Classi Dentali di Angle, a livello dei primi molari e dei canini, I Cl.Dentale, II Cl. Dentale (e se in I o in II Divisione), III Cl., Overbite e quindi se c’è deep bite, Overjet e quindi se è presente un open bite. Curva di Spee e di Wilson per il piano occlusale rispettivamente sagittale e frontale, Rotazioni, Inclinazioni, Estrusioni, Intrusioni, Migrazioni, Faccette d’usura. „X Visita A.T.M. (Articolazione Temporo Mandibolare) Rilevando se sono presenti Algie, Scrosci, Click, Sublussazioni, Contratture dei muscoli in particolare Massetere e soprattutto lo Pterigoideo. „X Valutazione delle Gengive : Aspetto, consistenza, Parulidi, Igiene Orale, Placca batterica, Tartaro, Sanguinamento Spontaneo, Sanguinamento al Sondaggio Parodontale, Gengivite Marginale, Recessioni Gengivali, Insufficienza di Gengiva Aderente. „X Valutazioni Parodontali Specifiche: Mobilità Dentale di 1°,2°,3° , Lesioni delle forcazioni, 1°Cl.,2°Cl.,3°Cl., Valutazione della presenza di manufatti Conservativi o Protesici o Legature Parodontali Irrazionali, Sondaggio Parodontale e se c’è dolore e sanguinamento al sondaggio. „X Sondaggio Parodontale : si sondano tutti i denti a partire, personalmente, dagli ultimi denti posteriori sinistri, dell’arcata inferiore, dalla Superf. Vestibolare (Disto Vestib., Centro Vestib., Mesio Vestib.) proseguendo poi sullo stesso dente dalla Superf. Linguale (Disto Ling., Centro Ling., Mesio Ling.) e si passa al dente contiguo fino a sondare tutta l’arcata…poi si passa a quella superiore allo stesso modo e nello stesso ordina. In questo modo io rilevo la misura e l’assistente la scrive direttamente sul cartellino, velocizzando l’operazione! Queste misure poi verranno riportate su carta millimetrata per disegnare le tasche parodontali. „X Programmazione della eventuale Preparazione Parodontale Iniziale: Ablazione Tartaro e Lucidatura dei denti, Curettage e Scaling sotto adeguata copertura antibiotica, specie in Cardiopatici e Diabetici, ma altamente consigliabile almeno "la prima volta", Modelli di Studio, Studio valutativo Rx Parodontale e se occorre Conservativo e protesico e ATM, Programmazione della Seconda Visita di Rivalutazione Parodontale specie se in presenza di Gengivite Evidente! „X Colloquio col paziente: Essenziale! PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE „X Ablazione Tartaro con Ultrasuoni o altre metodiche previa copertura antibiotica per ovvi motivi di Poussès di microbi. „X Curettage e Scaling ricordando che: Scaling: rimozione del tartaro molto duro "sfuggito alla Ablazione con ultrasuoni o altro". Curettage gengivale: rimozione dei tessuti molli della tasca parodontale. Curettage radicolare: rimozione dei tessuti (cemento) necrotici della radice. Root Planing: esasperazione propria dell’ "American Slang", del concetto di curettage radicolare Preferisco, la prima volta, farla a cielo coperto subito dopo l’Ablazione Tartaro a Ultrasuoni e la lucidatura dei denti. È meno traumatizzante e rendiamo le gengive più "trattabili" chirurgicamente, poi in sede di Rivalutazione si deciderà come proseguire! Preciso, non per polemica ma perché, nella mia esperienza, avendole, all’Università, provate entrambe, che Il curettage e Scaling lo si fa con gli strumenti a mano, Curette, Scaler, etc e non con il Laser o altro perché è ESSENZIALE, che io, operatore chirurgo, abbia una visione tridimensionale mentale da comparare al sondaggio parodontale che solo la sensazione tattile della curetta nella tasca contro i tessuti molli, duri del cemento e duri dell’osso, può dare. Questo è essenziale per arrivare ad una corretta Diagnosi ed emettere una altrettanto corretta Prognosi. Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo" Impronte per costruire i modelli di studio e presa dell’Arco Facciale di Trasferimento i due punti di repere posteriori si ottengono inserendo i terminali dell'arco nei meati acustici esterni; il terzo punto di repere anteriore e individuato dal supporto glabellare, che definisce la posizione verticale anteriore dell'arco stesso. In questo modo si definisce il piano di riferimento asse cerniera-piano orbitale. Una forchetta a ferro di cavallo consente di mettere in rapporto l'arcata superiore con l'arco facciale. In conclusione, trasferiti in tal modo i modelli maestri su un articolatore, possiamo orientare i modelli delle arcate rispetto al cranio e studiare l'inclinazione dei tragitti condilari e dell'angolo di Bennet (Bauer Gutowski, 1984). „X Rx Endorali che chiameremo Studio Valutativo Parodontale: una lastra per 4 incisivi, una per ogni canino, una per i due premolari (tutte queste sono Rx verticali) e una lastra orizzontale per i tre molari ( a volte ne servono due) per un totale di 7/8 Rx ad arcata! SECONDA VISITA DI RIVALUTAZIONE PARODONTALE ed Odontoiatrica Totale Con tutto ciò che abbiamo rilevato e studiato nella PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE, si rivaluta ora la "bocca" con gengive certamente non più in Infiammazione Acuta, con le Tasche private del tessuto di granulazione interno che ne falsava la giusta presa delle misure e procediamo ad una visita totale Parodontale come nella Prima visita con la ripresa delle misure delle tasche parodontali, lo studio dei modelli montati su articolatore, lo studio delle radiografie comparando il tutto con lo studio dell’apparato stomatognatico del paziente. In questa sede si procederà anche alla pianificazione della eliminazione di tutto ciò che di irrazionale è in bocca ( restauri conservativi e protesici irrazionali, necessità di immobilizzazione temporanea o definitiva di denti con mobilità superiore al 1°, pianificazione della risoluzione di eventuali disgrazie (per le quali si segnerà una ulteriore serie di Visite anche per lo studio Cefalometrico), pianificazione di tutta la conservativa, endodonzia, chirurgia orale, Gengiviti e solo alla fine si pianificherà la "parte di riabilitazione Chirurgica Parodontale! Arriveremo così ad una diagnosi esatta, ad emettere una Prognosi, ed infine ad un ulteriore colloquio col paziente che sarà reso edotto su tutti i suoi problemi (sottolineando complicazioni, tempi, possibilità di recideve etc.). Gli si spiegherà col dovuto tatto che la "terapia parodontale", per la sua importanza e complessità in quanto coinvolge tutta l’Odontoiatria ( che nel mio studio facciamo Io e mia Figlia Claudia), "DEVE ESSERE MERITATA", dal Paziente, ossia Egli deve dimostrare di avere imparato (ovviamente con le dovute istruzioni della mia Igienista Dentale) a saper mantenere un eccellente igiene orale … cambiando o "addolcendo" anche abitudini sbagliate e viziate…sopra a tutte, alimentazione, stile di vita e il fumo (per il quale si possono prescrivere sedute mensili, di UP2 e lucidatura). Gli si spiegherà bene che il Curettage e Scaling non è un "optional" ma è un Vero e proprio proseguimento irrinunciabile della terapia Parodontale con scadenze da pianificare a seconda della situazione e a cui dovrà essere sottoposto per tutta la vita............................:................................ Legga per favore il mio Articolo o Pubblicazione su questo stesso portale facendo così: clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: …….VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa)....quindi è importante che lei la legga.... ...... Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it …………….......... POI ...........sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'.... poi.... TRA I MIEI CASI CLINICI....seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): …..a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti... a Pag 2...Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria....e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente.....POI La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!'………..:::::POI:::: ……… LA PIORREA.....QUESTA SCONOSCIUTA!...............:::POI:::...VISITA PARODONTALE…………… infine vada sul mio sito, le sarà molto utile: www gustavopetti.it …………….......... ...... ..............le ripeto si faccia visitare da un vero parodontologo.............................................INFINE ECCO LA SPIEGAZIONE CHE FACCIO AI MIEI PAZIENTI IN STUDIO PER FARMI CAPIRE:SPIEGAZIONE DI COSA SIA UNA PARODONTITE E DEL PERCHé SI DEVE FARE UNA PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE CON CURETTAGE E SCALING " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto benre abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 27-01-2011
Sig. Gabriele, probabilmente lei è in buone mani, ma si ricordi che in parodontologia i risultati si ottengono con il mantenimento domiciliare e le corrette visite semestrali, che probabilmente non sono state eseguite ai tempi dovuti. Il non essere iscritto a un determinato sito professionale, non è una discriminante della scelta del professionista che potrebbe ugualmente avere un’ottima conoscenza della materia. Essere iscritti a un sito o un’associazione non sempre conferma una specializzazione nella materia.
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Pubblicato il 27-01-2011
sig. Gabriele il suo dentista si è dimostrato competente e professionale, la terapia propostale è obbiettivamente corretta.Per mantenere in seguito i risultati raggiunti è necessario una corretta igiene orale domiciliare e sedute d'igiene trimestrali o a discrezione del dentista semestrali. Cordialmente
Pubblicato il 27-01-2011
Gentile Gabriele, mi sembra che il suo dentista abbia agito correttamente proponendole un piano di cure adeguato al suo caso. Stia tranquillo e adotti una corretta igiene domiciliare. Cordialmente
Pubblicato il 27-01-2011
Forse quello che è mancato, come spesso succede, è una diagnosi completa costituita da: compilazione di una "cartella parodontale" recante tutti gli indici di malattia (profondità di tasca in 6 punti per ciascun dente, sanguinamento al sondaggio, recessione gengivale, presenza di placca e tartaro, mobilità dentale) e rilevazione di uno "status parodontale" radiografico completo, oltre a fotografie da varie angolazioni di tutta la bocca. Solo dopo aver raccolto tutte queste informazioni si può formulare una diagnosi per poter stabilire il giusto piano di cura, ma, per tutto questo, mezz'ora è un pò poca
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Pubblicato il 28-01-2011
Gentile Sig. Gabriele concordo con i colleghi nel dirle che l'approccio ed il piano di trattamento propostole mi sembrano assolutamente corretti e sottolineo ancora l'importanza fondamentale di una corretta igiene orale domiciliare e di controlli periodici. Cari saluti.
Pubblicato il 28-01-2011
Gent.le Sig.Gabriele, non posso che confermarle quando spiegatogli dai miei colleghi, è necessario in questi casi completare l'indagine diagnostica mediante uno status radiologico sistematico ed un sondaggio al tempo zero e dopo 15 gg, dopo adeguata seduta di igiene, per valutare la quantità di siti sanguinanti e la presenza di placca batterica sopra/sotto gengivale. Inoltre non tutti i parodontologi sono iscritti alla Società Italiana di Parodontologia,per questo motivo non lo ha trovato. Distinti saluti. Lomagno Dr.Davide
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Pubblicato il 03-02-2011
Caro Gabriele indubbiamente la prassi è corretta, la gengiva non tiene fermi i denti ma è l'osso che lo fa e se si ritira la gengiva lo fa esclusivamente per il fatto che cessa l'infiammazione e si riduce l'edema gengivale. il sito dei parodontologi italiani è una società a cui chi vuole si iscrive chi non vuole non lo fa ma non per questo è una garanzia al 100 % di validità del clinico stia tranquillo distinti saluti
Dentista Lazio, Roma
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