Il mio dentista mi ha otturato un molare, ma questo ha continuato a farmi male
Scritto da monica / Pubblicato il
Mesi fa' a causa di un dolore al dente, che durava da molto tempo, il mio dentista mi ha otturato un molare, ma questo ha continuato a farmi male. Sono tornata più volte da lui, ma non riusciva a capire il problema perchè la carie non era profonda, ma c'era/è una forte recessione gengivale e due mesi mi ha applicato un liquido desensibilizzante sul colletto ed io ho cominciato ad usare il biorepair come dentifricio. Per un mese il dolore è sparito completamente ma ora è ricominciato. Cosa posso fare? Devo fare il laser od altro trattamento desensibilizzate o è meglio da devitalizzare come mi ha detto un altro dentista? PS: se può essere d'aiuto la cosa ce mi fa più male sono i dolci. Grazie
Pubblicato il 20-04-2012
Gentile Monica, l'obiettivo del dentista professionista è quello di evitare la devitalizzazione dei denti ma, se quest'ultima è proprio necessaria, la si deve fare senza inutili tentativi fallaci, quali l'uso del laser, che provocano solamente gratuite sofferenze e che ne procrastinano di qualche mese l'esecuzione.
Pubblicato il 20-04-2012
Cara Signora Monica, va fatta una visita clinica adeguata che escluda anche la presenza di erosioni cervicali, comuni in queste situazioni patologiche con prove termiche e sondaggio parodontale e valutazione anche della recessione gengivale. E' essa la causa principale della sensibilità, presumibilmente perchè scopre il colletto. prove termiche (una lastra endorale, una visita con percussione assiale e trasversale e cartina d'articolazione, le prove termiche che stabiliscano se il dente è in pulpite, in iperemia attiva, in iperemia passiva o in necrosi, un sondaggio di eventuali tasche parodontali ed un esame gnatologico).... che le descrivo:........le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre...il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...ovviamente si deve fare una Rx endorale in diverse proiezioni se necessaria...ed una visita clinica accurata con percussione assiale e trasversale...una analisi occlusale-gnatologica del dente e stia sicuro che si arriva ad emettere una diagnosi certa ed a formulare una terapia idonea...ora LE SPIEGO LE ORIGINI ED IL SIGNIFICATO DI UN DOLORE PULSANTE: il dolore è dovuto semplicemente ad un maggior afflusso di sangue nel dente tramite l'arteria che lo porta, dovuto ad un meccanismo di difesa nei confronti dello stimolo irritativo, questo maggior afflusso causa una pressione dentro il dente che è inespandibile e comprime le terminazioni nervose causando dolore esacerbato dallo stringere i denti o dal "picchiettarvi sopra" o dagli stimoli termici,in questo caso (che si chiama iperemia attiva) il processo è reversibile,la polpa si abitua ed in qualche giorno o settimana tutto scompare!se invece il danno causato dalle tossine dei microbi continua si ha una alterazione della vena che fa uscire il sangue dal dente e succede che il sangue arriva con l'arteria e non esci più con la vena danneggiata si ha pressione che può anche scatenare dolori forti o essere talmente leggera da non causare dolori in questo caso anche molto lenta le cellule della polpa del dente, arterie, vene, linfatici e tessuto nervoso, muoiono ossia vanno in necrosie si può formare una zona di osteolisi periapicale (pallina nera alla Rx) intorno all'apice della radice = granuloma, cisti.IL DOLORE DA NECROSI O DA FRATTURA MICROSCOPICA DI UN DENTE DEVITALIZZATO è invece sordo profondo e non pulsante.Le spiego qualcosa sulle recessioni: Le recessioni sono anarchiche nel loro manifestarsi: possono interessare un unico dente o più denti adiacenti e non adiacenti. La morfologia è varia: possono assumere l’aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di Miller, che prende in considerazione l’aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento davrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: • Innesto Libero di Gengiva • Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti • Lembo Peduncolato Ruotato • Il riposizionamento laterale del lembo • Lembo con doppia papilla • Innesto bilaminare e sue varianti. • Il lembo semilunare secondo Tarnow • lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR • amelogenine sulla superficie radicolare Ho già pubblicato in questo stesso portale i primi tre: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti, Lembo Peduncolato Ruotato con prestimolazione subperiostea secondo Goldman, IL RIPOSIZIONAMENTO LATERALE DEL LEMBO (Lembo Riposizionato Lateralmente o Lembo per scorrimento laterale) Le lascio una foto e alcuni link Recessioni Gengivali : Lembo semilunare e RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale. e RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva. e RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 20-04-2012
Gentile Sig. Monica, se la sensibilità del dente permane per molto tempo, la soluzione migliore è procedere con la devitalizzazione. Cordiali saluti
Pubblicato il 20-04-2012
Stabilito che quello è il dente colpevole dei sintomi, se i problemi sono la sensibilità termica e ai dolci e non altri, consiglierei di devitalizzarlo
Pubblicato il 20-04-2012
Gentile paziente, questa sintomatologia può essere la spia di un problema paradontale, ossia tasche gengivali o erosioni radicolari. E' necessaria quindi una valutazione dell'aspetto paradontale che potrebbe interessare altri denti o avere concause in alterazioni dell'occlusione, per poter prendere i provvedimenti adeguati. Con questo è possibile che comunque se la sintomatologia, nonostante tutto, persiste, si debba arrivare alla devitalizzazione dell'elemento in causa.
Pubblicato il 20-04-2012
Sig. Monica, lei non è un odontoiatra e non capisco perchè lei debba assumersi delle responsabilità sul tipo di trattamento da eseguire, il responsabile del suo dente è il suo odontoiatra, per cui ritorni da lui e segua i suoi consigli senza prendere alcuna decisione.
Pubblicato il 20-04-2012
A mio avviso è impossibile rispondere senza vederla e senza una radiografia. Sicuramente è meglio evitare la devitalizzazione se il dente non è in pulpite irreversibile, ma la diagnosi deve farla con il suo dentista. A mio avviso la devitalizzazione è l'estrema ratio.
Pubblicato il 29-04-2012
Gentile Monica, concordo con il Prof. G. Petti deve eseguire una visita adeguata. Cordiali Saluti.
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