Come si può riunire la gengiva per ricoprire l'osso?
Scritto da tiziana / Pubblicato il
Buongiorno. Mi hanno riscontrato nel 2009 un mieloma multiplo. Ricaduta; prendo ora per via orale il revlimid (lenalidomide) da giugno 2012. Nel premolare-zona interna- a causa della gengiva, che a causa della malattia e' molto sottile, si e' ritratta e quindi mi e' comparso l'osso del diametro di circa 3 millimetri. Come si può riunire la gengiva per ricoprire l'osso? Ogni tanto ho dolore che faccio passare col sale. Grazie anticipatamente per un eventuale aiuto
Pubblicato il 06-12-2012
Cara Signora Tiziana, è ovvio che non si può dare consigli o spiagare terapie senza visitarla, in particolare in una situazione così seria! In linea di massima si possono scolpire due lembi mucoperiostei, fare una osteotomia osteoplastica di riduzione della parte esposta dell'osso che sarà senz'altro in necrosi fino ad aver "Tessuto gengivale idoneo" a riunirne i margini, risuturando accuratamente i lembi interponendo nel caso anche, sotto la gengiva, a titolo di protezione e di stimolazione alla rigenerazione, una membrana artificiale riassorbibile morbida impregnata di amelogenine ed altre sostanze idonee! In questo modo si dovrebbe riuscire a richiudere la gengiva. Ovvio che prima di arrivare a formulare una simili terapia, scaturita solo in via ipotetica dalla mia esperienza in casmpo Parodontale, bisogna fare una accuratissima doppia visita parodontale intervallata da una preparazione iniziale parodontale con curetage e scaling, modelli di studio, Rx complete endorali e confronto delle misure parodontali delle eventuali tasche rilevate nella prima visita e nella seconda visita di rivalutazione! Non è uno "scherzo"! Occorre grande capacità Diagnostica, Clinica e Chirurgica. Si rivolga ad un Parodontologo di nota fama!Tra l'altro la lenalidomide, specifica per il Mieloma, è un farmaco che ha moltissimi effetti collaterali seri, tra cui infezioni e Gengiviti, Stomatiti e Parodontiti. Quindi la sua situazione clinica locale e generale va valutata con grande competenza! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia,Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 06-12-2012
Gentile Tiziana, il dott. Petti le ha già spiegato bene che senza una visita è impossibile darle delle risposte certe e che una delle possibilità di cura, su cui concordo pienamente, potrebbe essere una osteotomia dell'osso esposto che sicuramente risulterà necrotico fino alla parte sana. Ovviamente come già detto è fondamentale una visita specialistica. Cordialmente
Pubblicato il 06-12-2012
Gentile paziente, come suggerito dal collega, l'esposizione dell'osso può essere l'espressione di una patologia, anche legato alla natura stessa della sua malattia di base. Occorre pertanto una rivalutazione ed eventuali indagini diagnostiche da parte dell'oncologo. L'eventuale rimozione del sequestro osseo è fondamentale per la guarigione dell' area poichè l'allontanamento della gengiva non è la causa ma l'effetto. Cordiali saluti
Pubblicato il 06-12-2012
Gentile paziente lavorando all'interno di un ospedale ho visto diversi casi come il suo ( sempre con il beneficio del dubbio via web, perchè senza visita clinica), in questo caso la terapia più appropriata è andare dal dentista il quale asporterà semplicemente il sequestro osseo che guarirà per seconda intenzione senza dover fare nessun intervento alle gengive. Cordiali saluti
Pubblicato il 06-12-2012
Gentile Sig.ra Tiziana, è probabile che si tratti di un sequestro osseo. In questo caso un pezzo di osso è diventato necrotico, non più vitale. Non si deve cercare di ricoprirlo con la gengiva, ma togliere il pezzo di osso malato. Cordiali saluti
Pubblicato il 06-12-2012
Cara Tiziana, pur non visitandola presumo che si tratti di una necrosi ossea che potrebbe essere stata resa possibile da farmaci che solitamente si utilizzano nella sua patologia. Lasci perdere pericolosi tentativi ambulatoriali (anche di chi si dichiara parodontologo) e si rivolga alla struttura clinica presso la quale è stata in cura. Provvederanno ad inviarla presso un adeguato centro di chirurgia maxillo-facciale che valuterà il tipo di intervento da eseguirsi con corretta profilassi antibiotica e successiva terapia a lungo raggio. Il tutto può essere coadiuvato da terapia laser che deve, anch'essa, essere condotta con mezzi e modalità non comuni. Cordiali auguri Michele Lasagna
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Pubblicato il 06-12-2012
Sig. Tiziana, sono in perfetto accordo con la pregevole risposta del Dott.Lasagna.
Pubblicato il 07-12-2012
Gentile Tiziana, non faccia fare nulla in ambiente privato ma si rivolga ad un centro di chirurgia maxillo-facciale. Cordialità.
Pubblicato il 07-12-2012
Gentile Tiziana, le rispondo più a titolo precauzionale che di informativa circostanziata poiché occorre l'insostituibile visita specialistica. Data la patologia mielomatosa e la relativa terapia associata ritengo che essa sia la responsabile della lesione parodontale al premolare. L'eventualità più probabile è una necrosi ossea che evoca la successiva esposizione. Non sarebbe pertanto idonea la "ricopertura" quanto l'eliminazione del volume osseo necrotico associato ad idonea terapia locale ( e generale ) affidata a professionista esperto pena il rischio di amplificare la lesione iniziale. Sarebbe anche opportuno ricorrere ad escissione laser-guidata ( erbium laser ) che ha effetti antibatterici e biostimolanti. Ma anche in questo caso affidata a professionisti esperti e con casistica consolidata. In toscana ne conosco almeno uno davvero bravo ( non parlo di me ovviamente ). Saluti.
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