Mia moglie soffre di una accentuata retrazione gengivale
Scritto da salvatore / Pubblicato il
Buongiorno, mi scuso se presenterò il problema in modo banale, ma non saprei fare diversamente! Nè ho la possibilità di inviare foto. Mia moglie soffre di una accentuata retrazione gengivale che hanno fatto scoprire quasi completamente le basi di canini ed incisivi, che si stanno indebolendo , ruotando e piegandosi lateralmente. Tra l'altro, sembra che i nervi gengivali stiano "tirando" troppo le gengive verso l'esterno. Abbiamo consultato alcuni specialisti, ma le risposte a nostro avviso discordanti e una eccessiva paura della chirurgia, hanno bloccato mia moglie. In particolare, ci è stato suggerito di : 1) staccare le gengive procedendo ad una "cementificazione" con un materiale non a me chiaro delle parte ossea per rinforzarla; 2) procedere con una gengivoplastica (???) 3)asportare della mucosa palatale per ricostruire le gengive. Il tutto prima di poter procedere con un intervento di ortodonzia per migliorare l'allineamento dei denti e l'occlusione. Spero di ricevere una risposta di chiarimento e magari, di incoraggiamento... per mia moglie!
Pubblicato il 05-03-2013
Caro Signor Salvatore, anzitutto si tranquillizzi e rassereni sua moglie perchè non ha nulla di eccezionale! Ha solo a quanto ho capito delle recessioni Gengivali e delle tasche parodontali da Parodontite. Tutte patologie curabilissime!Le spiego queste due patologie:intanto bisogna diagnosticare se la tasca parodontale è isolata o ve ne sono altre diffuse un po' ovunque in bocca. Nel primo caso è improbabile che si tratti di una tasca parodontale ma potrebbe essere o una falsa tasca o un'altra patologia di origine dentale e non parodontale. Nel secondo caso si tratterebbe senz'altro di Parodontite! In ogni caso la tasca parodontale và sondata per valutarne la profondità e valutare soprattutto se è presente un difetto osseo sottostante e diagnosticarne le pareti residue se a una (la più grave), a due , a tre, a quattro pareti dette anche circunferenziali, (la meno grave). La tasca Parodontale è la massima espressione di Parodontite!la Diagnosi di Parodontite si può fare solo dopo una Visita Parodontale con misurazione delle tasche parodontali in sei punti di ogni dente di tutti i denti, una preparazione iniziale parodontale con Rx complete endorali in proiezione Parodontale, modelli di studio, analisi gnatologica ed Odontoiatrica completa, Igiene orale Professionale, Curettage e Scaling e Root Planing per eliminare il tessuto di granulazione che falsifica la misurazione delle tasche stesse ed infine una seconda visita Parodontali con seconda misurazione delle tasche Parodontali che ora sarà non più falsata ma vera e reale e solo ora si può fare una corretta Diagnosi, Prognosi e impostazione Terapeutica la Diagnosi di Parodontite si può fare solo dopo una Visita Parodontale con misurazione delle tasche parodontali in sei punti di ogni dente di tutti i denti, una preparazione iniziale parodontale con Rx complete endorali in proiezione Parodontale, modelli di studio, analisi gnatologica ed Odontoiatrica completa, Igiene orale Professionale, Curettage e Scaling e Root Planing per eliminare il tessuto di granulazione che falsifica la misurazione delle tasche stesse ed infine una seconda visita Parodontali con seconda misurazione delle tasche Parodontali che ora sarà non più falsata ma vera e reale e solo ora si può fare una corretta Diagnosi, Prognosi e impostazione Terapeutica .E' opportuno che le spieghi cosa sia la Parodontite e la tasca parodontale e come avvenga una Visita Parodontale e Preparazione iniziale, visto, a quanto sembra, che ha le idee molto confuse e non chiarite dal suo Dentista!ECCO LA SPIEGAZIONE CHE FACCIO AI MIEI PAZIENTI IN STUDIO PER FARMI CAPIRE:SPIEGAZIONE DI COSA SIA UNA PARODONTITE E DEL PERCHé SI DEVE FARE UNA PREPARAZIONE INIZIALE PARODONTALE CON CURETTAGE E SCALING " Immagini un dente in sezione longitudinale (e alzo la mano sin. di taglio verticale davanti a me), la gengiva ( e alzo la mia mano dx in orizzontale vicino e perpendicolare alla mano sin.), si attacca al dente mandando le fibre connettivali ed epiteliali dentro di esso, al colletto, nel punto di passaggio tra radice e corona, ossia la parte del dente che emerge dalla gengiva (e spingo la mano dx a intrecciare le dita con la mano sin.). In questo modo la Gengiva protegge l'osso che sta sotto intorno al dente e chiude, una porta che impedisce ai microbi di entrare in profondità. La funzione della gengiva è questa, di costituire un sigillo invalicabile dai microbi!. Quando queste fibre, per un motivo qualsiasi, ad esempio la Gengivite prima e poi la Parodontite, si dovessero rompere, esse si staccano dal dente, si apre quella porta e i microbi entrano ed incominciano a distruggere il Parodonto, ossia il tessuto che sta intorno al dente, Gengiva, Cemento della radice, Legamento Parodontale che lega il dente all'osso e l'Osso stesso: è iniziata una Parodontite. (Conosciuta col termine volgare di "Piorrea" dal greco (puòn) marcio, pus - (roé) scolo, quindi scolo di pus. Scolo di pus, perché nei momenti conclamati o terminali della malattia si hanno numerosi ascessi! La distruzione di questi tessuti porta alla formazione di una tasca (ed infilo la mano dx nel taschino sin. del mio camice) spiegando "questa è una tasca, prima era cucita ora è aperta. Questa tasca si chiama "Tasca Parodontale". In pratica è come se fosse una ferita e come ogni ferita tenta di guarire facendo "granuleggiare" un tessuto che appunto si chiama di Granulazione, che cerca di chiudere questa ferita, ma non lo può fare per vari motivi che non sto a spiegare. La caratteristica di tutte le Parodontiti è quella di avere periodi di inattività che si alternano con altri di attività. Questo avviene in modo del tutto "anarchico". Ossia la malattia può essere attiva o non attiva, in tutta la bocca, in parte di essa o addirittura sullo stesso dente in un punto sì e nel punto vicino no! È importante sapere che esistono vari tipi di Parodontiti, ma comune denominatore è quanto ho spiegato sopra. Nei punti in cui la malattia è attiva, il tessuto di granulazione e edematoso, imbibito di liquidi, molliccio e il sondino parodontale che ho usato prima durante la visita è portato a penetrare di più, proprio perché non incontra resistenza e leggo una misura più profonda di quanto potrebbe essere in realtà!. Se la malattia invece è ferma da qualche tempo, bastano 3 settimane.il tempo di guarigione in genere delle ferite, il tessuto di granulazione è diventato una specie di cicatrice, come avviene in tutte le ferite ed è fibroso, duro, compatto, il sondino parodontale è impedito nella penetrazione e leggo una misura meno profonda di quanto potrebbe essere in realtà! Ora è intuibile per Lei, quello che devo fare: rimuovere questo tessuto! Questo lo si fa col Curettage e Scaling, in anestesia per contatto (basta uno Spray di anestetico), a cielo coperto, sotto protezione antibiotica perché si mettono in moto milioni e milioni di microbi! IL Curettage e Scaling è preceduto dalla Ablazione del Tartaro con gli ultrasuoni, dalla lucidatura dei denti. Si fa tutto in una seduta . molti preferiscono in più sedute. Io preferisco una sola seduta, lunga anche un paio d'ore o poco più, ma il tessuto infetto viene portato via in una sola volta, non rischia così la reinfezione delle tasche, se passa troppo tempo dalla prima all'ultima. Questo sotto copertura Antibiotica. Tenga presente che un Curettage fatto benre abbassa la carica batterica dell'95-98 % !!! Questo è salutare non solo per la bocca (pensi che se ci troviamo in presenza di una Gengivite Marginale o di una Gengivite più profonda di transizione in Parodontite con tasche non superiori ai 5 mm, può bastare il Curettage e Scaling, magari ripetuto più volte, per "guarire" ma anche per l'organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell'organismo comunicanti con l'esterno", in questo caso le Tasche Parodontali! Ora è comprensibile perché, una volta rimosso questo tessuto, a di stanza di qualche giorno, debba riprendere le misure delle tasche parodontali: il secondo sondaggio farà leggere delle misure reali o almeno che si avvicinano alla realtà, avendo rimosso quel tessuto che ne falsava la misurazione! In quella sede che chiameremo Seconda Visita Parodontale, dopo questa preparazione iniziale, prenderò visione degli altri dati diagnostici raccolti in questa parte chiamata di Preparazione Iniziale Parodontale, ossia le Rx indorali, i modelli di studio che avrò rilevato con delle impronte e montato su un aricolatore che riproduce i movimenti della sua bocca! Così potrò studiare le gengive, i rapporti dei denti tra di loro, anche per decidere un eventuale molaggio selettivo per togliere i precontatti." clicchi sul mio nome in questa risposta ed entri nella mia pagina di INFORMAZIONI GENERALI, qui clicchi su PUBBLICAZIONI e si aprirà la finestra con da sin a dx ARTICOLI, CASI CLINICI e VIDEO e cerchi i seguenti titoli sotto Articoli: VISITA PARODONTALE da questa lettura sulla visita Parodontale capirà se chi ha fatto gli interventi è un Parodontologo o un Dentista che si opccupa di Parodontologia (cosa molto diversa) quindi è importante che lei la legga Mio Sito Web di Parodontologia www gustavopetti it , POI sempre sotto gli ARTICOLI, La 'tasca parodontale, questa sconosciuta!' poi TRA I MIEI CASI CLINICI, i seguenti sotto Casi Clinici (guardi che continuano aprendo "TUTTI I CASI CLINICI", in fondo in basso, sono 4 pagine): a Pag 1, LA RIGENERAZIONE PARODONTALE GUIDATA CON MEMBRANA AMNIOTICA E COLLA DI FIBRINA (TECNICA PERSONALE) 1°PARTE - Considerazioni Istologiche e Sperimentali e le altre tre parti a Pag 2 Dalla parodontologia alla protesi, attraverso tutta l'odontoiatria e poi Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente, POI La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta.ORA le spiego qualcosa sulle Recessioni Gengivali:Le spiego qualcosa sulle Recessioni Gengivali : La morfologia è varia: possono assumere l’aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l’aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , lembo coronale posto a copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). Il dolore agli stimoli termici o chimici lo da una carie o se no un denudamento della radice o per una recessione gengivale o per una tasca parodontale; si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale, POI RECESSIONI GENGIVALI: Trattamento chirurgico con lembo a riposizionamento coronale e innesto libero di gengiva, POIRECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva. Per concludere, se sono state fatte Diagnosi dopo le Visite Spiegate abbondantemente può dare fiducia altrimenti cerchi un VERO PARODONTOLOGO. Ovvio che le patologie Parodontale vadano curate prima dello spostamento ortodontico durante il quale verrebbe fatta una terapia di mantenimento parodontale con Curettage e Scaling e Root Planing e poi a spostamento terminato, si rivaluterebbe la situazione Parodontale e si deciderebbe se reintervenire, magari pià "blandamente" o no!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 05-03-2013
Gentile Paziente, come può ben capire, non è possibile rispondere alla sua domanda solo via web. La diagnosi di parodontopatia si effettua con una visita clinica accurata, un sondaggio parodontale che si esegue su sei punti su ciascun dente e con l'eventuale ausilio di Rx endorali. La terapia, nell'ipotesi che non ci siano problemi di infezione dei tessuti parodontali, va effettuata con interventi di chirurgia muco-gengivale che lo specialiste decide in base al quadro clinico, alla presenza o meno di gengiva aderente, al morfotipo spesso o piatto, alla perdita di struttura radicolare, alle caratteristiche del tessuto molle adiacente alle recessioni, alla profondità del vestibolo e alla presenza di frenuli, ecc. Quindi è necessario rivolgersi ad uno specialista preparato che saprà consigliare al meglio sua moglie sul tipo di terapia più opportuna. Cordialmente
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Pubblicato il 05-03-2013
La sua domanda, ricalca in parte quella cui ho risposto pochi momenti fa, La questione importante è se intervenire chirurgicamente con l'intervento di ricostruzione gengivale prima o dopo l'ortodonzia. Vede, magari non è lampante per lei, ma se la signora verte in quelle condizioni, un motivo (o più di un motivo) sicuramente c'è. Se non si eliminano totalmente o in buona parte quelle cause, "rattoppare" la gengiva sarà un mero esercizio di stile, che all'inizio darà anche bellissimi risultati, ma che poi a distanza di tempo potrebbe sfociare in una recidiva. Come vede la diagnosi è assolutamente importante, e per averla bisogna inquadrare perfettamente il caso con una visita degna di questo nome. Un bravo parodontologo saprà fare perfettamente al caso suo. Lo cerchi anche attraverso le pagine di questo portale. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 05-03-2013
Non voglio essere logorroico. I trattamenti gengivali sono fondamentali per la salute dei tessuti di sostegno e dei denti, ma bisogna anche valutare il motivo dello spostamento dei denti. Con la massima probabilità si renderà conto che sua moglie spinge la lingua contro i denti. Se in questo caso non verrà instaurata una rieducazione della funzione linguale, andrà incontro soltanto a delusioni e perdita comunque del lavoro del dentista e dei denti. Saluti Antonio Ferrante
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Pubblicato il 05-03-2013
Gentile paziente è difficile dare consigli via web senza vedere immagini e radiografie, comunque va prima fatta una diagnosi precisa, che va ad indicare anche la motivazione del problema, esempio postura della lingua, a questo punto se deve fare ortodonzia è opportuno prima eseguirla e poi fare gli innesti di gengiva questo per evitare recidive, cordiali saluti
Pubblicato il 05-03-2013
Sono molto scettico circa l' esistenza di un qualche materiale in grado di "rinforzare" l'osso di sostegno, o -tantomeno- il legamento parodontale. Nulla da eccepire sulla dotta risposta del collega Petti. Però io mi pongo sempre domande sulle cause di eventi patologici o disfunzionali. PERCHE' a sua moglie si sono retratte così tanto le gengive? Per questo è necessaria una diagnosi precisa, non si accontenti dell'elenco dei rimedi: perché se le prelevano una bella fetta di mucosa palatale e la "appiccicano" sui colletti dei denti senza sapere la causa principale della retrazione, al 99% dopo due anni sua moglie si trova nella stessa situazione di adesso.
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Pubblicato il 05-03-2013
Gent.le sig. Salvatore, tutte le terapie proposte a sua moglie possono andare bene, quello che bisogna vedere è quale possa essere quella più adatta al suo specifico caso. Per questo è fondamentale effettuare una diagnosi precisa con una visita parodontale e delle radiografie. In base a particolari parametri, si può stabilire in anticipo se l' innesto può coprire completamente la recessione o in quale percentuale. Niente viene lasciato al caso quindi, ma si interviene solo se si ha la certezza di un risultato. Quello di cui sua moglie ha bisogno è un bravo parodontologo. Se digita su Google la parola "parodontologo" seguito dal nome della sua città, le verranno fuori dei nominativi con richiami ai loro siti Internet. Valuti poi lei chi le sembra più preparato nella materia e convincente e lo consulti.
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Pubblicato il 05-03-2013
Sig. Salvatore, ritorni dall'odontoiatra e si faccia rilasciare tutto per iscritto, poi con le cose chiare in mano le posso anche dare un buon consiglio per sua moglie.
Pubblicato il 07-03-2013
Sig. Salvatore, una risposta precisa alla sua domanda ed in assenza di un'accurata visita, risulta praticamente impossibile. Potrei dilungarmi enormemente con miriadi di ipotesi ed elencando tutti i tipi di interventi possibili, con il solo risultato di confonderla ulteriormente. Il consiglio che le posso dare è quello di rivolgersi ad un buon parodontologo per essere indirizzato sul giusto percorso da seguire. Per la scelta del professionista potrebbe avvalersi dell'elenco degli iscritti alla SIDP (Società Italiana Di Parodontologia). Distinti saluti.
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