Nessuno ha mai capito cosa realmente stia succedendo alla mia bocca
Scritto da francesca / Pubblicato il
La mia storia è iniziata circa un anno fa quando, causa forte dolore/bruciore alla bocca mi sono recata dal dentista per una visita e pulizia (l'ultima risaliva da un anno prima). Prima del dolore mi era capitato di svegliarmi alla mattina con la bocca e la lingua ricoperta da una patina grigiastra. Dopo la pulizia le recessioni gengivali, che prima interessavano solo un canino), si sono "fatte visibili" un pò in tutta la bocca con mia grande paura. I dentisti che mi hanno visitato (davvero tanti perchè comunque il male si attenuava solo dopo le varie pulizie fatte ma poi tornava sempre) hanno fatto dei sondaggi parodontali che non hanno evidenziato tasche). La panoramica non ha rilevato perdita di osso. Nessuno ha mai capito cosa realmente stia succedendo alla mia bocca, ma intanto le recessioni non si stabilizzano, il dolore alle gengive va e viene (certo diminuito molto rispetto a prima quando addirittura avevano pensato alla sindrome della bocca urente) ma io ho paura di perdere i denti (ho solo 39 anni). Gli specialisti che mi hanno visitato hanno sempre detto che i miei denti sono puliti e non mi suggeriscono delle terapie (es. chirurgia mucogengivale, copertura dei colletti scoperti...). Cosa devo fare? Potete magari suggerirmi un centro a Milano o provincia da poter consultare? Grazie davvero per il prezioso aiuto, Francesca
Pubblicato il 25-09-2014
Cara Signora Francesca, per precisione non è con la "panoramica" che si possono evidenziare difetti ossei ma con una serie completa di Rx Endorali in Proiezione Parodontale! Se ha veramente delle Recessioni Gengivali, esse vanno curate, se possibile, ovviamente. Bisogna sottoporla a due visite intervallate da una preparazione iniziale con curettage e scaling e serie completa di Rx endorali, modelli di studio e tanto altro. Visite con sondaggio parodontale in sei punti di ogni dente di tutti i denti e tanto altro e seconda visita di rivalutazione con risondaggio delle tasche che ora indicheranno la reale profondità delle stesse perché è stato escisso il tessuto di granulazione presente!Solo così si arriva ad una Diagnosi e ad una pianificazione terapeutica. Tramite la Visita Clinica e le Rx endorali, oltre a valutare visivamente il parodonto profondo, si valuta la eventuale sofferenza periradicolare o periapicale di tutti i denti.E' sempre più prudente che la visiti un Dentista, meglio se Parodontologo. Tenga inoltre presente che la visita Odontoiatrica deve essere totale. Legga, ripeto,nel mio Profilo "Visita Parodontale" che poi è la Visita Odontoiatrica che io Parodontologo ma anche Odontoiatra ed anche Medico faccio sempre, così come mia figlia Claudia, per qualsiasi motivo un paziente venga da noi!Legga nel mio profilo "VISITA PARODONTALE" e " CURETTAGE E SCALING" e "La 'tasca parodontale.... questa sconosciuta!' e "Parodontite (nozioni di etiopatogenesi, clinica, diagnosi)" e le numerose pubblicazioni da me scritte sulla Parodontite e sulla Parodontologia in genere, ne ha una vastissima scelta! Bisogna subito fare una Diagnosi differenziale tra Gengivite e Parodontite. Le devo dire le nozioni fondamentale sull'aspetto della gengiva sana e sulla sua funzione protettiva nei confronti del parodonto profondo. Le papille hanno forma conico piramidale, riempiono gli spazi interdentali fino ai punti di contatto interprossimali dei denti. Esse presentano (ma non sempre) docce naturali; per il passaggio del cibo durante la masticazione. In corrispondenza di queste docce, sulla superficie esterna dei setti ossei si trovano dei solchi incavati, detti canali di scarico, che assolvono la funzione dello scorrimento del cibo. I margini convessi, il solco gengivale e le papille interdentali costituiscono la gengiva libera. Tra essa, in senso apicale, e la linea di giunzione mucogengivale, e la gengiva aderente. La linea di giunzione muco gengivale è ben riconoscibile (mettendo per esempio in trazione il labbro inferiore) aderente (ad essa coronale, rosa nel disegno) dalla mucosa alveolare (ad essa apicale, viola nel disegno). La gengiva aderente ha consistenza compatta, color rosa corallo ed ha una superficie punteggiata "a buccia di arancio". L'aspetto a buccia d'arancio che ha la gengiva sana è dovuto alla compenetrazione bilaterale dell'epitelio (dall'esterno all'interno) con il connettivo (dall'interno all'esterno). Le zone elevate corrispondono a proiezioni connettivali, e zone depresse a proiezioni epiteliali. Poichè in una gengivite sono proprio le fibre connettivali a "soffrire" e quindi a "rompersi", si ha la perdita dell'aspetto descritto e si forma un aspetto lucido che è il pr imo sintomo di gengivite, come ha lei. Ovviamente questo danno connettivale provoca sanguinamento. Un altro concetto essenziale è che non possiamo più considerare il dente e la sua patologia"da solo",il parodonto e la sua patologia "da solo",ma dobbiamo abituarci a considerare il complesso dente-tessuto come un unico organo: parliamo infatti di "unita dentale" che è un organo formato dai denti e dai loro tessuti di sostegno molli e duri . Come abbiamo visto, quindi, c’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro per avere quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). Se la proporzione tra queste due componenti viene meno e si ha il prevalere, rispettivamente, dell’una (Gummy smile, ossia Sorriso Gengivale), come nelle ipertrofie gengivali o dell’altra (White smile, ossia sorriso bianco) per eccesso della componente dentale come avviene per esempio nelle recessioni gengivali e nella Parodontiti. La Parodontite invece è una malattia dovuta ad azione dei batteri che entrano i profondità tramite la formazione della tasca parodontale e dalla loro interazione col sistema immunitari locale (in particolare linfociti T) e sistemico, hanno una azione distruttiva sui tessuti molli (gengiva) e duri (osso). La terapia in parole semplici e stringate consiste essenzialmente nel ricostruire chirurgicamente ciò che la malattia parodontale avesse distrutto! Ora è precoce parlarne! Ci tengo a sottolineare, per farle capire quanto sia importante la visita Odontoiatrica in caso di Sanguinamento gengivale, che oltre a queste patologia locali, un sanguinamento delle gengive può essere il primo sintomo di malattie sistemiche dalle più tranquille alle più severe. Malattie ematiche, del midollo osseo, del sistema reticoloendoteliale, del parenchima, del mesenchima, anemie e tutte le malattie ad esse connesse! Quindi una Diagnosi Differenziale Clinica Sistemica è essenziale! Riguardo alle Recessioni Gengivali, Bisogna ricostruire questa gengiva aderente quando manca .La morfologia delle recessioni è varia: possono assumere l’aspetto di fessure verticali che attraversano la banda di gengiva aderente (fessure di Stilman), oppure di perdita parziale o totale della gengiva aderente che ricopre la radice. La classificazione più comune è quella di MILLER, che prende in considerazione l’aspetto clinico e lo stato osseo interprossimale, in particolare delle piramidi ossee sottopapillari: prima classe ; recessioni che non si estendono fino alla giunzione mucogengivale e nelle quali non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali. seconda classe ; recessioni che raggiungono o superano la giunzione mucogengivale, non vi è perdita di osso e di tessuti molli interprossimali terza classe ; recessioni che superano o raggiungono la giunzione mucogengivale con perdita di osso o tessuto molle apicalmente alla giunzione amelocementizia, ma coronale all’estremità apicale della recessione. quarta classe ; recessioni che superano la giunzione mucogengivale con perdita ossea interprossimale fino ad un livello apicale rispetto alla base della recessione. La scelta del trattamento Ogni recessione ha il suo intervento d'elezione: i parametri più importanti da valutare, a tale proposito, sono l'integrità dell'osso alveolare e la qualità del tessuto aderente. E' ovvio che se non esiste deiscenza alveolare, la condizione è senz'altro più stabile che non se esista invece la deiscenza. Condizione più labile e da considerare poi quella in cui si sia "perduta" la gengiva aderente e sia rimasta solo la mucosa alveolare, cedevole, elastica e quindi non perfettamente idonea a fungere da attacco epiteliale. E' quindi di primaria importanza accertare se la recessione abbia creato un difetto funzionale dovuto alla perdita totale della gengiva aderente. Il trattamento dovrà tendere a ottenere la completa ricopertura della radice denudata, senza venir meno però allo scopo principale dell'intervento stesso, che è quello di creare una zona di gengiva aderente intorno alla recessione. Gli interventi di elezione sono molti, tra questi: Innesto Libero di Gengiva , Il riposizionamento coronale del lembo (CAF) e sue varianti , Lembo Peduncolato Ruotato , Il riposizionamento laterale del lembo , Lembo con doppia papilla , Innesto bilaminare e sue varianti, Il lembo semilunare secondo Tarnow , Lembo cosiddetto "a busta", Lembo di copertura di una membrana secondo i principi della GTR , amelogenine sulla superficie radicolare ,(veda nei miei Casi Clinici, ci sono tanti lavori, cliccando il mio nome ed entrando nel mio profilo). si faccia visitare da un Parodontologo; le lascio una foto di recessioni gengivali curate con innesti liberi, legga nel mio profilo sotto pubblicazioni Recessioni Gengivali : Lembo semilunare, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo Riposizionato Lateralmente,POI RECESSIONI GENGIVALI: LEMBO CON DOPPIA PAPILLA (Bipapillare secondo tecnica di Goldman), in una grave terza classe di Miller, POI RECESSIONI GENGIVALI : Lembo peduncolato ruotato, POI RECESSIONI GENGIVALI : Innesto libero di gengiva con tessuto connettivo autogeno e protezione della zona donatrice con lembo a spessore parziale Le lascio un Poster di recessioni gengivali e loro terapia. Poi sappia che La Gengivite sconvolgendo le forme gengivali , apre il via allo "sconvolgimento" della architettura ossea = Parodontite. Il Parodontologo deve avere una "Cultura Odontoiatrica completa con conoscenze altissime di tutte le altre specialità dell’Odontoiatria, supervisionate da questa Mentalità Parodontale". C'è infine un problema di estetica. Sappia che esiste una chirurgia Parpdontale Estetica che serve per ritrovare quello che gli "Statunitensi" chiamano "Natural smile", "Sorriso naturale", che è dovuto ad una proporzione tra "pink aesthetics" and "white aesthetics", ossia tra l’estetica rosa (dovuta alle gengive) e l’estetica bianca (dovuta ai denti). C’è una strettissima relazione di forma ed armonia tra Denti, Gengive, Linea di Giunzione Mucogengivale ed osso sottostante. Tutti questi organi devono essere in equilibrio tra di loro. Legga nel mio profilo "La chirurgia parodontale estetica Introduzione Divulgativa alla Chirurgia Estetica Parodontale". Ma ne abbiamo già parlato prima :)Riguardo alle Erosioni dello smalto (diciamo quei "colpi d'unghia" al colletto che scoprono la dentina tra smalto della corona e cemento della radice), si trattano come fossero otturazioni estetiche! La loro Etiopatogenrsi è congenita, ossia uno nasce con le erosioni che per tanti anni rimangono misconosciute perchè a livello submicroscopico poi diventano sempre piuù evidenti fino a poterle vedere e sentirne i sintomi! Sappia cha all'incirca un terzo delle persone, nel punto di passaggio, al colletto del dente, tra smalto e radice, ha lo smalto che continua nel cemento senza soluzione di continuità coprendo bene la dentina. Un altro terzo addiruttura ha lo smalto che copre il cemento ed un altro terzo ha invece lo smalto che si ferma prima dell'inizio del cemento lasciando scoperta una parte di dentina che essendo fatta da tubulini centrati da un assone, ossia da un nervo senza guaina mieliniuca, come fosse un fili elettrici senza guaina pritettiva, è molto sensibile. Questa è l'erosione! Repetita iuvant Le lascio un Poster con diversi tipi di interventi parodontali mucogengivali per diverse recessioni gengivali. Cordialmente
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Pubblicato il 25-09-2014
Sig. Francesca, se degli odontoiatri non consigliano terapie può stare tranquilla, se poi fa diventare trimestrale la canonica visita semestrale i rischi di perdere i suoi denti si avvicineranno allo zero.
Pubblicato il 25-09-2014
Sarebbe bello poterle risponderle con una diagnosi e una terapia, ma capisce anche lei che è impossibile senza visitarla e con i dati che lei ci fornisce. Si capisce bene che abbiamo di fronte una paziente preoccupata, con una storia clinica di soluzione apparentemente non semplice e con, nello specifico, essenzialmente problematiche di natura parodontale (recessioni gengivali estese, dolore / bruciore alle gengive). Esclusa la Sindrome della Bocca Urente (devo ovviamente fidarmi di quello che lei scrive e comunque non è di per sé correlata come patologia a recessioni gengivali estese), è necessario identificare bene il problema e le cause. Se le sue gengive si ritirano vistosamente e la gengiva è spesso dolente, è necessario capire il perché (le cause possono essere davvero molteplici, di tipo occlusale - parafunzionale - parodontale...). Una volta fatta la diagnosi, si prenderanno le adeguate contromisure terapeutiche (modifica abitudini di igiene orale, terapia occlusale, terapie conservativa, terapie parodontali chirurgiche e non chirurgiche etc. etc.)e lei verrà inserita in un programma di follow-up, di mantenimento a vita. Il tutto però affidandosi ad un unico centro, possibilmente specializzato in Parodontologia, e Milano sicuramente offre in questo senso professionisti preparatissimi nelle diverse branche dell'Odontoiatria.
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Pubblicato il 25-09-2014
Gentile Sig.ra Francesca, recessione non vuol dire malattia parodontale, ma un abbassamento del margine gengivale con esposizione della radice. E' possibile che vi siano recessioni senza un sondaggio patologico. Se questo è il caso non rischia di perdere i denti. Cordiali saluti
Pubblicato il 25-09-2014
Cara Francesca, le cause che determinano la recessione gengivale e la mobilità dentale sono prevalentemente di due tipi. La prima di origine essenzialmente microbica, risolvibile con adatte terapie parodontali e la seconda, spesso trascurata o addirittura disconosciuta da vecchie scuole di pensiero, é di origine traumatica determinata da un contatto dentale non in accordo con specifici dettami neuromuscolari che determina dei sovraccarichi dentali in grado di provocare recessione gengivale sopratutto vestibolare e perdita di supporto osseo con conseguente mobilità degli elementi esposti. La presenza di tale evento morboso non può essere determinata da una semplice visita clinica ma necessita di una lettura strumentale in grado di quantificare sia i micromovimenti mandibolari che lo sbilanciamento e le contrazione delle strutture muscolari coinvolte nel meccanismo mandibolare consentendo l'eliminazione del trauma occlusale.
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Pubblicato il 29-09-2014
Potrebbe rivolgersi ( abitando a Milano) in alcuni centri di patologia Milanese. I sintomi sono compatibili con varie patologi alcune su base autoimmune . Al San Paolo di Milano presso il dental building, presso l istituto Stomatologico Italiano ha buone probabilità di trovare una risposta alle sue domande. Restando a sua disposizione porgo cordilai saluti
Dentista Lombardia, Bergamo
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