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Utilizzo dei mini impianti per la stabilizzazione di protesi mobili

I mini impianti: soluzione efficace a costi contenuti per la stabilità protesica.

Utilizzo dei mini impianti per la stabilizzazione di protesi mobili by Dott. Massimiliano Trubiani 05-01-2010 10246 visualizzazioni
La carenza di osso alveolare determina spesso mobilità delle protesi soprattutto nell'arcata inferiore dove la forza dei muscoli del pavimento orale annulla l'efficacia degli adesivi.I mini impianti sono degli impianti di diametro piccolo variabile dagli 1,8 ai 2,4 mm sino ad arrivare agli ibridi da 2,9 mm, che consente l'inserimento anche in strutture ossee molto riassorbite. L'inserimento avviene in area anteriore (sinfisi mentoniera) in tecnica flapeless.In fase di compressione della protesi gli impianti sono passivi mentre la ritenzione si attiva contro la dislocazione muscolare. Per questo sono meno sollecitati rispetto agli impianti tradizionali ed offrono comunque una garanzia di durata. In ogni caso l'eventuale perdita viene rapidamente risolta con l'inserimento in zona limitrofa di un altro impianto. Nell'arcata inferiore il numero ideale è di 4 mini impianti, in quella superiore di sei. Qui il beneficio consiste anche nella possibilità di scartare parte del palato in resina (cosa più difficile da sopportare). Il carico può essere immediato ma in caso di non eccezionale qualità ossea si può differire di un paio di mesi scartando e ribasando con silicone (materiale morbido) la protesi in prossimità dell'emergenza degli attacchi.


Scritto da Dott. Massimiliano Trubiani
Roma (RM)

 
 
 
 

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