Da anni(1,2,3) è stato osservato che acufeni, tinniti, sensazioni di vertigine e instabilità posturale, ipoacusia e otocongestione sono presenti in soggetti sofferenti di disordini cranio-mandibolari (DCM).
Oltre alle otalgie, coloro che soffrono di DCM accusano talvolta sintomi sensoriali, rappresentati dai rumori conseguenti alle incoordinazioni disco-condilari delle articolazioni temporo-mandibolari, avvertiti dai pazienti come suoni o acufeni.
Si possono distinguere acufeni di origine centrale, e pertanto definiti “soggettivi” veri, intrinseci, uditivi, non vibratori, non percepibili da un esaminatore (detti anche suono fantasma), da acufeni che riconoscono una causa periferica, definiti acufeni “oggettivi“, o pseudo-tinniti, estrinseci, non uditivi, vibratori, percepibili dall’esaminatore (definiti anche suono corporeo). Questi ultimi costituiscono circa l’1% di tutti gli acufeni e possono essere correlati ai DCM e pertanto sono oggetto di questo lavoro (4,5,6).
Scopo di questa revisione è fornire delle indicazioni cliniche inerenti l’eziologia la diagnosi ed il trattamento ortopedico intraorale di questi casi in modo da ottimizzare il successo terapeutico.
La letteratura inerente l’eziologia degli acufeni risulta ancora oggi colma di contraddizioni tanto che sono tre le teorie che tentano di spiegarne l’insorgenza:
Secondo la teoria miogena, l'unica correlabile con i DCCM, la causa sarebbe dovuta ad uno spasmo dei muscoli tensore del velo palatino e/o stapedio. L'ipertono del muscolo stapedio determinerebbe onde di iperpressione perilinfatica con disturbi sia a carico dell'apparato uditivo che vestibolare, mentre l'ipertono del tensore del velo non permetterebbe una corretta apertura della tuba, ossia una sua completa insufflazione, causando disturbi a carico dell'orecchio medio.
Dalla revisione della letteratura, su un campione generico di popolazione risulta che gli acufeni si manifestano in una percentuale compresa tra il 2% e il 31% con severità variabile (8).
Molti recenti studi hanno individuato frequentemente sintomi otologici in pazienti affetti da DCM (10,11,12,13) descrivendo tra i più comuni il tinnitus in una percentuale variabile tra il 33 e il 58 %(14,15).
Gli acufeni sono significativamente più presenti in pazienti affetti da patologie cranio-mandibolari rispetto a un gruppo di controllo secondo una ricerca di Parker e Chole (10). Myrhaug (12) nel 1964 aveva denominato come “Otognatic Syndrome” il complesso delle interazioni neuromuscolari tra i muscoli masticatori e l’orecchio. Tale quadro patologico è stato poi rinominato più propriamente “Otomandibular Syndrome” nel ’69 da Bernstein e ripreso nel ’77 da Arlen (16), in ragione della stretta correlazione tra stato di sofferenza muscolare di uno o più muscoli masticatori e uno o più sintomi otologici in assenza di altre patologie localizzate all’orecchio.
Myrhaug (17) nel 1981 aveva sottolineato il fatto che i due muscoli della catena degli ossicini dell’udito sono innervati da due distinti nervi: il muscolo tensore del timpano innervato dal nervo trigemino ed il muscolo stapedio innervato dal nervo facciale. Quindi una attività disfunzionale della muscolatura masticatoria e mimica facciale innervata dagli stessi nervi può avere una ripercussione funzionale sulla catena degli ossicini dell’udito alterando la trasmissione dei suoni. Gelb (18) nel 1989 valutò che pazienti sofferenti di acufeni presentavano una più alta incidenza di cefalea e tensione muscolare a carico dei muscoli facciali.
Uno studio condotto da Cooper (19) ha ipotizzato che tali sintomi otologici possono derivare da DCM descrivendo tale fenomeno attraverso gli studi intrapresi da Travell (20) in cui uno spasmo muscolare in una determinata piccola o grande area produca dolore o contrazioni in zone target ad una certa distanza dal cosiddetto trigger point (trp) che le ha scatenate.
Dalla revisione della letteratura risulta una corrispondenza tra i DCM e il sintomo acufene, avvalorata clinicamente dalla palpazione dei muscoli massetere, pterigoideo esterno e sternocleidomastoideo che nei pazienti con DCM può riprodurre o intensificare la manifestazione del tinnitus (11). Necessario sarebbe uno screening preliminare del paziente al fine di valutare manifestazioni di pertinenza odontoiatrica anziché otorinolaringoiatrica.
Sebbene non esistano lavori in grado di stabilire un rapporto causa-effetto diretto, è un dato di fatto che la sola terapia farmacologica e/o audiologica del tinnitus non comporta risoluzione del DCM (8).
Il trattamento dei DCM con terapia ortopedica intraorale è invece in grado migliorare o risolvere completamente la sintomatologia auricolare (8, 23, 24,25), in una percentuale di casi variabile tra il 46 e il 96% (11).
BIBLIOGRAFIA
1. Wright WH. Deafness as influenced by malposition of the jaws. J Natl Dent Assoc 1920; 12:979-92
2. Costen JB. A syndrome of the ear and sinus symptoms dependent upon disturbed function of the temporomandibular joint. Am Otol Rhinol Laryngol 1934; 43:1.
3. Decker CJ. Traumatic deafness as a result of retrusion of the condyles of the mandible. Ann Otol Rhinol Laryngol. 1925; 34:519-27
4. Maurizi M. Acufeni. In: Le grandi sindromi Otorinolaringoiatriche. Piccin Ed. 1994:465-471
5. Sismanis A, Smoker WR. Pulsatile tinnitus : recent advance in diagnosis. Laryngoscope 1994;104:681-688.
6. Sismanis A. Pulsatile tinnitus. A 15-years experience. Am J Otol 1998; 472-477
7. Morgan DH, Goode RL, Christiansen RL, Tiner LW. The TMJ-Ear connection. J Craniomand Pract 1995;13:42-43.
8. Bernhardt O, Gesch D, Schwahn C, Bitter K, Mundt T, Mack F, Kocher T, Mayer G, Hensel E, John U. Signs of temporomandibular disorders in tinnitus patients and in a population-based group of volunteers: results of the Study of Health in Pomerania. J Oral Rehab 2004; 31:311-319.
9. Sobhy OA, Koutb AR, Abdel-Baki FA, Ali TM, El Raffa IZ, Khater AH. Evaluation of aural manifestations in temporo-mandibular joint dysfunction. Clin Otolalyngol 2004; 29:382-385.
10. Parker WS, Chole RA. Tinnitus, vertigo, and temporomandibular disorders. Am J Orthod Dentofac Orthop 1995; 107: 153-158
11. Wright EF, Bifano SL. Tinnitus improvement through TMD therapy. JADA 1997; 128: 1424-1432.
12. Myrhaug H. The incidence of the ear symptoms in cases of malocclusions and temporo-mandibular joint disturbances. Br J Oral Maxillofac Surg 1964; 2:28-32.
13. Ciancaglini R, Loreti P, Radaelli G. Ear, nose and throat symptoms in patients with TMD: The association of symptoms accordino to severity of arthropathy. J Orofacial Pain 1994; 8:293-297.
14. Kuttila S, Kuttila M, Le Bell Y, Alanen P, Jouko S. Aural symptoms and signs of temporomandibular disorder in association with treatment need and visits to a physician. Laryngoscope 1999; 109: 1669-1673.
15. Lam DK, Lawrence HP, Tenenbaum HC. Aural symptoms in temporomandibular disorder patients attending a craniofacial pain unit. J Orofacial Pain 2001; 15:146-157.
16. Arlen H. The otomandibular syndrome: A new concept. Ear Nose Throat J 1977; 56: 60-62.
17. Myrhaug H. Parafunction of the masticatory apparatus a cause of an otodental syndrome. Quintessenz. 1969;20:117-121.
18. Gelb H, Gelb ML, Wagner ML. The relationship of tinnitus to craniocervical mandibular disorders. J Craniomand Pract 1997; 15:136-143.
19. Cooper BC, Cooper DL. Recognizing otolaryngologic symptoms in patients with temporomandibular disorders. J Craniomand Pract 1993;11: 260-267.
20. Travell JC, Simons DJ. Miofascial Pain and dysfunction: the trigger points manual. Second Edition, Willliam&Wilkins, Baltimore 1999.
21. Ren YF, Isberg A. Tinnitus in patients with temporomandibular joint internal derangement. J Craniomand Pract 1995; 13:75-80.
22. Kuttila S, Kuttila M, Le Bell Y, Alanen P, Suonpää J. Recurrent tinnitus and associated ear symptoms in adults. Int J Audiol 2005; 44:164-170.
23. Jankelson B. Dental occlusion and temporomandibular joint. Dent Cl N A 1962 march; 51
24. Jankelson R. Neuromuscular dental diagnosis and treatment. Ishiyaku Euro America. St.Luis : 1989
25. Camparis CM, Formigoni G, Teixeira MJ, De Siqueira JTT. Clinical evaluation of tinnitus in patients with sleep bruxism: prevalence and characteristics. J Oral Rehab 2005; 32:808-814.
Oltre alle otalgie, coloro che soffrono di DCM accusano talvolta sintomi sensoriali, rappresentati dai rumori conseguenti alle incoordinazioni disco-condilari delle articolazioni temporo-mandibolari, avvertiti dai pazienti come suoni o acufeni.
Si possono distinguere acufeni di origine centrale, e pertanto definiti “soggettivi” veri, intrinseci, uditivi, non vibratori, non percepibili da un esaminatore (detti anche suono fantasma), da acufeni che riconoscono una causa periferica, definiti acufeni “oggettivi“, o pseudo-tinniti, estrinseci, non uditivi, vibratori, percepibili dall’esaminatore (definiti anche suono corporeo). Questi ultimi costituiscono circa l’1% di tutti gli acufeni e possono essere correlati ai DCM e pertanto sono oggetto di questo lavoro (4,5,6).
Scopo di questa revisione è fornire delle indicazioni cliniche inerenti l’eziologia la diagnosi ed il trattamento ortopedico intraorale di questi casi in modo da ottimizzare il successo terapeutico.
La letteratura inerente l’eziologia degli acufeni risulta ancora oggi colma di contraddizioni tanto che sono tre le teorie che tentano di spiegarne l’insorgenza:
- Teoria anatomica (una struttura connettivale pseudo-ligamentosa presente in epoca fetale e chiamata ligamento mandibolo-malleolare o disco malleolare, potrebbe essere in grado di mobilizzare la catena degli ossicini e il timpano in seguito a movimenti dell'articolazione temporo-mandibolare).
- Teoria neurogena (irritazione del nervo auricolo-temporale).
- Teoria miogena (ipertono dei muscoli masticatori e mimici facciali).
Secondo la teoria miogena, l'unica correlabile con i DCCM, la causa sarebbe dovuta ad uno spasmo dei muscoli tensore del velo palatino e/o stapedio. L'ipertono del muscolo stapedio determinerebbe onde di iperpressione perilinfatica con disturbi sia a carico dell'apparato uditivo che vestibolare, mentre l'ipertono del tensore del velo non permetterebbe una corretta apertura della tuba, ossia una sua completa insufflazione, causando disturbi a carico dell'orecchio medio.
Dalla revisione della letteratura, su un campione generico di popolazione risulta che gli acufeni si manifestano in una percentuale compresa tra il 2% e il 31% con severità variabile (8).
Molti recenti studi hanno individuato frequentemente sintomi otologici in pazienti affetti da DCM (10,11,12,13) descrivendo tra i più comuni il tinnitus in una percentuale variabile tra il 33 e il 58 %(14,15).
Gli acufeni sono significativamente più presenti in pazienti affetti da patologie cranio-mandibolari rispetto a un gruppo di controllo secondo una ricerca di Parker e Chole (10). Myrhaug (12) nel 1964 aveva denominato come “Otognatic Syndrome” il complesso delle interazioni neuromuscolari tra i muscoli masticatori e l’orecchio. Tale quadro patologico è stato poi rinominato più propriamente “Otomandibular Syndrome” nel ’69 da Bernstein e ripreso nel ’77 da Arlen (16), in ragione della stretta correlazione tra stato di sofferenza muscolare di uno o più muscoli masticatori e uno o più sintomi otologici in assenza di altre patologie localizzate all’orecchio.
Myrhaug (17) nel 1981 aveva sottolineato il fatto che i due muscoli della catena degli ossicini dell’udito sono innervati da due distinti nervi: il muscolo tensore del timpano innervato dal nervo trigemino ed il muscolo stapedio innervato dal nervo facciale. Quindi una attività disfunzionale della muscolatura masticatoria e mimica facciale innervata dagli stessi nervi può avere una ripercussione funzionale sulla catena degli ossicini dell’udito alterando la trasmissione dei suoni. Gelb (18) nel 1989 valutò che pazienti sofferenti di acufeni presentavano una più alta incidenza di cefalea e tensione muscolare a carico dei muscoli facciali.
Uno studio condotto da Cooper (19) ha ipotizzato che tali sintomi otologici possono derivare da DCM descrivendo tale fenomeno attraverso gli studi intrapresi da Travell (20) in cui uno spasmo muscolare in una determinata piccola o grande area produca dolore o contrazioni in zone target ad una certa distanza dal cosiddetto trigger point (trp) che le ha scatenate.
Dalla revisione della letteratura risulta una corrispondenza tra i DCM e il sintomo acufene, avvalorata clinicamente dalla palpazione dei muscoli massetere, pterigoideo esterno e sternocleidomastoideo che nei pazienti con DCM può riprodurre o intensificare la manifestazione del tinnitus (11). Necessario sarebbe uno screening preliminare del paziente al fine di valutare manifestazioni di pertinenza odontoiatrica anziché otorinolaringoiatrica.
Sebbene non esistano lavori in grado di stabilire un rapporto causa-effetto diretto, è un dato di fatto che la sola terapia farmacologica e/o audiologica del tinnitus non comporta risoluzione del DCM (8).
Il trattamento dei DCM con terapia ortopedica intraorale è invece in grado migliorare o risolvere completamente la sintomatologia auricolare (8, 23, 24,25), in una percentuale di casi variabile tra il 46 e il 96% (11).
BIBLIOGRAFIA
1. Wright WH. Deafness as influenced by malposition of the jaws. J Natl Dent Assoc 1920; 12:979-92
2. Costen JB. A syndrome of the ear and sinus symptoms dependent upon disturbed function of the temporomandibular joint. Am Otol Rhinol Laryngol 1934; 43:1.
3. Decker CJ. Traumatic deafness as a result of retrusion of the condyles of the mandible. Ann Otol Rhinol Laryngol. 1925; 34:519-27
4. Maurizi M. Acufeni. In: Le grandi sindromi Otorinolaringoiatriche. Piccin Ed. 1994:465-471
5. Sismanis A, Smoker WR. Pulsatile tinnitus : recent advance in diagnosis. Laryngoscope 1994;104:681-688.
6. Sismanis A. Pulsatile tinnitus. A 15-years experience. Am J Otol 1998; 472-477
7. Morgan DH, Goode RL, Christiansen RL, Tiner LW. The TMJ-Ear connection. J Craniomand Pract 1995;13:42-43.
8. Bernhardt O, Gesch D, Schwahn C, Bitter K, Mundt T, Mack F, Kocher T, Mayer G, Hensel E, John U. Signs of temporomandibular disorders in tinnitus patients and in a population-based group of volunteers: results of the Study of Health in Pomerania. J Oral Rehab 2004; 31:311-319.
9. Sobhy OA, Koutb AR, Abdel-Baki FA, Ali TM, El Raffa IZ, Khater AH. Evaluation of aural manifestations in temporo-mandibular joint dysfunction. Clin Otolalyngol 2004; 29:382-385.
10. Parker WS, Chole RA. Tinnitus, vertigo, and temporomandibular disorders. Am J Orthod Dentofac Orthop 1995; 107: 153-158
11. Wright EF, Bifano SL. Tinnitus improvement through TMD therapy. JADA 1997; 128: 1424-1432.
12. Myrhaug H. The incidence of the ear symptoms in cases of malocclusions and temporo-mandibular joint disturbances. Br J Oral Maxillofac Surg 1964; 2:28-32.
13. Ciancaglini R, Loreti P, Radaelli G. Ear, nose and throat symptoms in patients with TMD: The association of symptoms accordino to severity of arthropathy. J Orofacial Pain 1994; 8:293-297.
14. Kuttila S, Kuttila M, Le Bell Y, Alanen P, Jouko S. Aural symptoms and signs of temporomandibular disorder in association with treatment need and visits to a physician. Laryngoscope 1999; 109: 1669-1673.
15. Lam DK, Lawrence HP, Tenenbaum HC. Aural symptoms in temporomandibular disorder patients attending a craniofacial pain unit. J Orofacial Pain 2001; 15:146-157.
16. Arlen H. The otomandibular syndrome: A new concept. Ear Nose Throat J 1977; 56: 60-62.
17. Myrhaug H. Parafunction of the masticatory apparatus a cause of an otodental syndrome. Quintessenz. 1969;20:117-121.
18. Gelb H, Gelb ML, Wagner ML. The relationship of tinnitus to craniocervical mandibular disorders. J Craniomand Pract 1997; 15:136-143.
19. Cooper BC, Cooper DL. Recognizing otolaryngologic symptoms in patients with temporomandibular disorders. J Craniomand Pract 1993;11: 260-267.
20. Travell JC, Simons DJ. Miofascial Pain and dysfunction: the trigger points manual. Second Edition, Willliam&Wilkins, Baltimore 1999.
21. Ren YF, Isberg A. Tinnitus in patients with temporomandibular joint internal derangement. J Craniomand Pract 1995; 13:75-80.
22. Kuttila S, Kuttila M, Le Bell Y, Alanen P, Suonpää J. Recurrent tinnitus and associated ear symptoms in adults. Int J Audiol 2005; 44:164-170.
23. Jankelson B. Dental occlusion and temporomandibular joint. Dent Cl N A 1962 march; 51
24. Jankelson R. Neuromuscular dental diagnosis and treatment. Ishiyaku Euro America. St.Luis : 1989
25. Camparis CM, Formigoni G, Teixeira MJ, De Siqueira JTT. Clinical evaluation of tinnitus in patients with sleep bruxism: prevalence and characteristics. J Oral Rehab 2005; 32:808-814.
Dentista Molise, Campobasso
Vedi la scheda
Dentista Lombardia, Milano
Vedi la scheda
Dentista Piemonte, Torino
Vedi la scheda
Dentista Sicilia, Siracusa
Vedi la scheda
Dentista Puglia, Bari
Vedi la scheda