L'ortodonzia linguale si avvale fin dalla sua nascita di procedure individualizzate nel montaggio degli attacchi per poter esaudire i casi estesi e completi, in perfetta sostituzione delle apparecchiature tradizionali visibili.
La personalizzazione del montaggio degli attacchi linguali, di qualsiasi tipo essi fossero, si è rivelata infatti indispensabile fin dall'inizio per ottenere nella pratica clinica un alto controllo del movimento dentale. I brackets o attacchi linguali hanno quindi un'anatomia della basetta (la parte dell'attacco che viene incollata ai denti) strutturata in modo diverso da quella classica perchè diversa è la superficie dentale cui devono corrispondere, quella interna alla bocca detta linguale perchè rivolta verso la lingua. La faccia posteriore dei denti è infatti irregolare per la presenza di avvallamenti e protuberanze molto variabili da persona a persona.
Se si aggiunge a questo la necessità che i brackets o attacchi linguali siano piccoli e poco ingombranti, molto stabili, con superfici lisce e angoli e spigoli arrotondati per non irritare la lingua,il poco spazio a disposizione per l'operatore che si trova a lavorare su un'arcata più ristretta di quella esterna, per di più con l'ingombro della lingua.....si capisce come mai sia sta subito molto sentita la necessità di una individualizzazione dell'apparecchiatura, che eliminasse o per lo meno appianasse le difficoltà operative.
La prima individualizzazione affrontata ha riguardato la corripondenza anatomica della basetta con la superficie interna del dente, resa congrua con una "ribasatura" in resina della basetta metallica.
Perchè questa fosse corretta occorreva però che l'attacco fosse posizionato in modo tridimensionalmnete corretto sul dente per ottenerne lo spostamento desiderato in altezza nonchè in inclinazione e torsione sugli assi una volta inserito nella parte esterna dell'attacco un filo ortodontico piano. Le aziende costruttrici hanno ideato gli attacchi e i laboratori odontotecnici di ortodonzia hanno provveduto a posizionare gli attacchi secondo la prescrizione, appunto individualizzata, degli ortodonzisti appassionati di tecnica linguale.
Una seconda possibilità di individualizzazione del caso ha poi riguardato la forma dell' arco ortodontico con sistemi computerizzati molto semplici ma effettivi nell'introdurre il fattore prima trascurato dello spessore del dente , come il sistema DALI del Dottor Fillon di Parigi
Class, Targ, Hiro e Magic sono acronimi e nomi molto familiari ai cultori dell'ortodonzia linguale. Hanno permesso e permettono tuttora di gestire casi complessi con ottimi risultati in mani esperte, molto esperte anzi, perchè l' individualizzazione non poteva comunque fare a meno dell'abilità dell'ortodonzista a "compensare" le inevitabili per quanto lievi dissonanze tra la programmazione studiata e i suoi effetti sul campo.
In epoca recente la produzione individualizzata di attacchi e fili ortodontici col Sistema Incognito si avvale di sistemi Cad-Cam sofisticati con cui è possibile addirittura fondere la basetta di ogni singolo attacco in modo assolutamente corrispondente all'anatomia del singolo dente corrispondente. Anche i fili sono programmati in sequenza con forme gradualmente più precise.
Questa individualizzazione spinta sarà comunque positiva solo se il caso è stato attentamente studiato dall'ortodonzista in quanto è rigidamente impostata, dando poco spazio a variazioni in corso d'opera. Eventuali errori nel set-up potranno talora portare alla necessità anche in questa metodica ad un rimontaggio degli attacchi: è infatti meno facile per l'ortodonzista intervenire predittivamente con pieghe e variazioni di forma sugli archi in quanto la corrispondenza alla forma dell'arco programmata dalla casa con i valori di angolazione, torsione e up-down inseriti sempre dalla casa negli attacchi è ignota e comunque diffficilmente interpolabile manualmente.
La metodica Insignia, di prossima introduzione in tecnica linguale, permettendo con un programma software proprietario la programmazione digitale direttamente all'ortodonzista costtuisce una ulteriore novità di cui esploreremo con piacere le potenzialità.
Come sempre è avvenuto nella storia della medicina le novità tecnologiche costituiscono progresso, ma non escludono il potenziale umano di chi le usa e questo ci sembra particolarmente attinente al campo biomedico: la novità tecnica aiuta ma non surroga l'abilità e l'esperienza di chi la applica e non è di per sè una garanzia di miglior prestazione.
La personalizzazione del montaggio degli attacchi linguali, di qualsiasi tipo essi fossero, si è rivelata infatti indispensabile fin dall'inizio per ottenere nella pratica clinica un alto controllo del movimento dentale. I brackets o attacchi linguali hanno quindi un'anatomia della basetta (la parte dell'attacco che viene incollata ai denti) strutturata in modo diverso da quella classica perchè diversa è la superficie dentale cui devono corrispondere, quella interna alla bocca detta linguale perchè rivolta verso la lingua. La faccia posteriore dei denti è infatti irregolare per la presenza di avvallamenti e protuberanze molto variabili da persona a persona.
Se si aggiunge a questo la necessità che i brackets o attacchi linguali siano piccoli e poco ingombranti, molto stabili, con superfici lisce e angoli e spigoli arrotondati per non irritare la lingua,il poco spazio a disposizione per l'operatore che si trova a lavorare su un'arcata più ristretta di quella esterna, per di più con l'ingombro della lingua.....si capisce come mai sia sta subito molto sentita la necessità di una individualizzazione dell'apparecchiatura, che eliminasse o per lo meno appianasse le difficoltà operative.
La prima individualizzazione affrontata ha riguardato la corripondenza anatomica della basetta con la superficie interna del dente, resa congrua con una "ribasatura" in resina della basetta metallica.
Perchè questa fosse corretta occorreva però che l'attacco fosse posizionato in modo tridimensionalmnete corretto sul dente per ottenerne lo spostamento desiderato in altezza nonchè in inclinazione e torsione sugli assi una volta inserito nella parte esterna dell'attacco un filo ortodontico piano. Le aziende costruttrici hanno ideato gli attacchi e i laboratori odontotecnici di ortodonzia hanno provveduto a posizionare gli attacchi secondo la prescrizione, appunto individualizzata, degli ortodonzisti appassionati di tecnica linguale.
Una seconda possibilità di individualizzazione del caso ha poi riguardato la forma dell' arco ortodontico con sistemi computerizzati molto semplici ma effettivi nell'introdurre il fattore prima trascurato dello spessore del dente , come il sistema DALI del Dottor Fillon di Parigi
Class, Targ, Hiro e Magic sono acronimi e nomi molto familiari ai cultori dell'ortodonzia linguale. Hanno permesso e permettono tuttora di gestire casi complessi con ottimi risultati in mani esperte, molto esperte anzi, perchè l' individualizzazione non poteva comunque fare a meno dell'abilità dell'ortodonzista a "compensare" le inevitabili per quanto lievi dissonanze tra la programmazione studiata e i suoi effetti sul campo.
In epoca recente la produzione individualizzata di attacchi e fili ortodontici col Sistema Incognito si avvale di sistemi Cad-Cam sofisticati con cui è possibile addirittura fondere la basetta di ogni singolo attacco in modo assolutamente corrispondente all'anatomia del singolo dente corrispondente. Anche i fili sono programmati in sequenza con forme gradualmente più precise.
Questa individualizzazione spinta sarà comunque positiva solo se il caso è stato attentamente studiato dall'ortodonzista in quanto è rigidamente impostata, dando poco spazio a variazioni in corso d'opera. Eventuali errori nel set-up potranno talora portare alla necessità anche in questa metodica ad un rimontaggio degli attacchi: è infatti meno facile per l'ortodonzista intervenire predittivamente con pieghe e variazioni di forma sugli archi in quanto la corrispondenza alla forma dell'arco programmata dalla casa con i valori di angolazione, torsione e up-down inseriti sempre dalla casa negli attacchi è ignota e comunque diffficilmente interpolabile manualmente.
La metodica Insignia, di prossima introduzione in tecnica linguale, permettendo con un programma software proprietario la programmazione digitale direttamente all'ortodonzista costtuisce una ulteriore novità di cui esploreremo con piacere le potenzialità.
Come sempre è avvenuto nella storia della medicina le novità tecnologiche costituiscono progresso, ma non escludono il potenziale umano di chi le usa e questo ci sembra particolarmente attinente al campo biomedico: la novità tecnica aiuta ma non surroga l'abilità e l'esperienza di chi la applica e non è di per sè una garanzia di miglior prestazione.
Dentista Marche, Ascoli Piceno
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Dentista Campania, Napoli
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Dentista Liguria, Savona
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Dentista Lazio, Roma
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