Ho un dolore pulsante al molare inferiore
Scritto da sara / Pubblicato il
Salve a tutti. Ho un dolore pulsante al molare inferiore, un dolore continuo che ora riguarda in modo esteso tutta una parte della bocca. Cioè gengive infiammate e ingrossate prima solo sotto, ora anche sopra, fino ad avere il linfonodo ingrossato del collo. Quando il dolore riguardava solo il dente e un pò la gengiva intorno, la dentista mi ha detto solo di fare sciacqui con Oki collutorio, dicendo che era gengivite. poi dopo 4 giorni il dolore si è intensificato parecchio, fino a gonfiare un pò tutto e ho iniziato gli antibiotici 3 volte al giorno (augmentin 1 grammo..)+ un antinfiammatorio (brufen 600 al dì..). Ho fatto la panoramica e l'esito è: non segni di lesione ossea d origine focale. Non ho l'ascesso, ma ho tutto gonfio e questo dolore pulsante in corrispondenza del molare che è stato otturato. ora va meglio ma son passati già 4 giorni dal primo antibiotico. Tale dentista sostiene che sia il trigemino ad essere infiammato e che non sia assolutamente il dente (l'ha curato lei) perchè altrimenti se fosse pulpite mi farebbe male soprattuto da sdraiata. Presa dalla disperazione sono andata da 1 altro dentista stamattina che invece mi ha detto che il dente è da riaprire, da devitalizzare, che sicuramente causa carie si è infiammato fino alla polpa..che ora avrò il trigemino un pò infiammato, ma la causa è quel dente anche perchè pulsa ed è iniziato tutto da li. POSSO AVERE 1 ULTERIORE PARERE??? GRAZIE!!!
Pubblicato il 17-11-2009
Cara Signora Sara...per fare diagnosi è semplice...esame clinico oggettovo..percussione...radiografia endorale e prove termiche...:...la terapia deve essere fatta solo dopo avere accertato la diagnosi...: ...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre...il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...ovviamente si deve fare una Rx endorale in diverse proiezioni se necessaria...ed una visita clinica accurata con percussione assiale e trasversale...una analisi occlusale-gnatologica e parodontale con misurazione delle eventuali tasche parodontali... del e intorno al dente e stia sicura che si arriva ad emettere una diagnosi certa ed a formulare una terapia idonea...stia tranquilla e serena...è una sciocchezza di ordinaria "amministrazione"...quello che ha è un semplice normalissimo ascesso...per probabile necrosi pulpare...basta curarlo, drenarlo quando è maturo, curare la radice endodonticamente e ricostruire il dente...i microbi stanno e vivono nella radice in necrosi come in una "provetta" trovando un terreno ideale...sono microbi cattivi...anaerobi e gram negativi...le loro tossine escono fuori dal dente e causano una zona di osteolisi ( quella macchia nera che vede in radiografia, che mi auguro sia stata fatta e sotto forma di RX endorale) per stimolazione degli osteoclasti che distruggono l'osso (per intenderci gli osteoblasti sintetizzano e formano osso...gli osteoclasti lo distruggono)...una volta curata e sterilizzata e sigillata in modo perfetto la radice...queste tossine scompaiono dall'osso...perchè non ci sono più i microbi a sostenerle da dentro la radice...e il granuloma ( o la cisti) si riassorbe da solo...a questo punto mi permetto di spiegare come procedo io in caso di terapia di un Granuloma con fistola (che può esserci o non esserci ) e dente naturalmente in necrosi: si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì...la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente...questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!...Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente ma il mio parlare è supportato dal fatto che il suo dentista avesse fatto la terapia e quindi ciò dimostrerebbe che il dente è stato giudicato salvabile ecco perché le ho fatto tutto questo discorso. Inoltre guarire un granuloma (che è molto probabile che lei abbia...o possiamo chiamarla più genericamente area di osteolisi periapicale, espressione dell'infezione) è importante per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza “in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno”, in questo caso la zona di osteolisi periapicale, granuloma o anche cisti che siano o parodontite acuta periapicale o tasche parodontali o altre infezioni presenti in bocca appunto in una cavità del corpo umano, comunicante con l’esterno...Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologo in Cagliari, Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi
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Pubblicato il 17-11-2009
Gentile Sara, se ha tutto gonfio, c'è dolore ed un dente è stato indicato come responsabile da un'odontoiatra che mi auguro abbia fatto almeno la metà delle cose che il competente dott. Petti le ha indicato, non c'è dubbio la dentista di prima è stata troppo indulgente con il suo operato. Devitalizzi il dente. Cordialmente Orazio Ischia
Pubblicato il 17-11-2009
Gentile paziente, la diagnosi di "infiammazione del trigemino" significa che c'è una infiammazione in un qualsiasi punto innervato dal nervo trigemino. In pratica, una infiammazione in un punto qualsiasi della bocca o della faccia. In sostanza come se un medico le dicesse "lei è ammalato di febbre". Una "brillante" diagnosi, quindi. Non so perchè lei ha questi dolori e questa infiammazione, e non so neppure se è di origine dentale o del paradonto. Per questo occorre una diagnosi. E non abbiamo elementi oggettivi per farla. Spesso ad un dentista esperto bastano pochi minuti per capire di cosa si tratta, altre volte non è così semplice. A volte basta una radiografia, a volte è necessaria una visita completa perchè le cose non sono chiare. Sta al dentista che la visita scegliere fra le centinaia di prove che si può fare per fare una diagnosi. Non le farà certo tutte, ne farà alcune, quelle che gli sembreranno utili per la sua diagnosi. Non valuti la competenza di un dentista in base ad un elenco preconfezionato di test da eseguire. Lo valuti "a sensazione", a intuito. ... Se fosse invece necessaria una terapia canalare, tenga presente che NESSUNA SOCIETA' ENDODONTICA potrà mai validare un protocollo che preveda la necessità di una copertura antibiotica 3 gg prima e 4/5 gg dopo; l'uso di un antibiotico IM al posto di un antibiotico orale, l'uso del clorofenolocanforato, l'uso di una inesistente "membrana semipermeabile". Praticamente tutti gli endodonzisti usano una procedura differente, e aborriscono lasciare un dente aperto (chiuso con una membrana semipermeabile è la stessa cosa). ... Ma tutti gli endodonzisti seri usano la diga di gomma. Ecco, questa è la cosa che lei dovrà valutare.
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Pubblicato il 17-11-2009
Gentilissima Sara, fare diagnosi tramite computer è piuttosto difficile... anche se dalla sua descrizione si può in parte comprendere la situazione. Certo è che se localizza il male su un dente preciso, difficilmente si può pensare si tratti di "nevralgia o infiammazione del trigemino", peraltro piuttosto rara, per cui è lecito supporre pulpite o successiva necrosi... di norma, qualunque dentista, senza necessariamente dover far capo ad un endodontista, è in grado di diagnosticare una pulpite o la necrosi, con esami, prove e mezzi opportuni! E soprattutto è in grado di intervenire togliendole immediatamente il dolore!! Mi sembra piuttosto originale che nessuno dei due sia intervenuto per risolvere la sintomatologia. Bastano pochi attimi per individuare un dente sintomatico e pochi minuti per intervenire... e poi una seduta per completare il trattamento. Ma non è di certo questo il suo problema: se ha male, lo faccia presente al suo dentista e pretenda che il problema venga risolto! Magari senza quintali di farmaci, protezioni antibiotiche, ecc.. Cordiali saluti. Alberto Dagna
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Pubblicato il 18-11-2009
Gentile Sig.ra Sara, i dentisti che la hanno visitata hanno avuto maggiori possibilità di noi di effettuare una corretta diagnosi. la sintomatologia fa pensare ad una pulpite (il dolore pulsante), anche se occorre fare dei sondaggi parodontali per escludere un problema del parodonto o una frattura radicolare. la radiografia endoorale, nei primi giorni, può non evidenziare segni eclatanti (al massimo un piccolo allargamento del parodonto, l'area intorno alla radice). un esame dei denti adiacenti può aiutare ad escludere altre possibili cause e a consentire una diagnosi molto attendibile. a questo punto la terapia endodontica risolve rapidamente il problema acuto, ma poi occorre fare in modo che il risultato rimanga stabile nel tempo e che il dente risulti adeguatamente protetto contro successive possibili fratture. per una cura ideale non è indispensabile rivolgersi ad un endodonzista, ma se non ha altre possibili referenze sul sito della Società Italiana di Endodonzia (sie) potrà trovare molti endodonzisti anche vicino a Lei che sapranno come affrontare adeguatamente il Suo Problema.
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Pubblicato il 18-11-2009
Sig.ra Sara, controlli di essersi rivolta a un dottore.
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