Pulpite e devitalizzazione
Scritto da GIADA / Pubblicato il
Gentili dottori, prima di partire per le ferie il mio dentista ha lavorato su un dente cariato, questo l'ultima settimana di luglio, durante le mie ferie il fastidio a quel dente continuava a persistere e trovavo sollievo solo con piccoli sorsi di acqua fredda...tornata dalle mie vacanze il calvario è durato ancora una settimana, il mio dentista intanto continuava a dirmi che dalle lastre non vedeva nulla di strano e che si trattava di una gengivite dovuta alla capsula a lato, finchè un giorno il dolore non è esploso facendomi impazzire per giorni senza che i medicinali avessero effetto...ho consultato un altro dentista che mi parlava di pulpite, alchè il mio dentista, dopo tre lastre ha deciso di devitalizzare il dente non trovando traccia di pulpite...oggi a distanza di più di un mese continuo ad avere il dente aperto con una gran puzza e molto fastidio quando lo tocco...la spiegazione del mio dentista è che si sono formati dei microbi anaerobi da combattere e che l'antibiotico non avrebbe senso, quando prova a chiuderlo con del disinfettante comincia a pulsare e farmi molto male...il mio amico odontotecnico continua a consigliarmi di farmi vedere da un altro dentista...sapete dirmi di cosa si tratta e se il mio dentista sta usando una procedura adatta??
Pubblicato il 04-10-2010
Gentile Giada, il sollievo che provava con l'acqua fredda è il classico segno di una pulpite che regredisce momentaneamente con gli impacchi freddi poichè il freddo provoca vasocostrizione;già questo era sufficiente per mettere in allarme il dentista che avrebbe dovuto procedere a devitalizzazione senza indugio. Inoltre orribile è la scelta di lasciare il dente aperto con la conseguenza di aver peggiorato notevolmente la situazione. Le consiglio di ricorrere al più presto alle cure di un buon endodontista prima che sia troppo tardi per il suo dente. Cordialmente
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Pubblicato il 04-10-2010
Gentile signora, la diagnosi di pulpite è probabilmente corretta, ma per la certezza servirebbe l'istologico che di fatto è probabilmente impossibile ad eseguirsi. Ritengo che una pulpite in lastra non si veda. Forse si vedono gli esiti a lunga distanza di una pulpite, ma la fase acuta è clinica e non radiografica. L'odore è si dovuto a presenza batterica nel canale radicolare, ma non essendovi più vascolarizzazione in quel dente, anche di antibiotico non ne arriverà. L'unica maniera per pulire il suo dente è mediante l'utilizzo di lavaggi con sostanza disinfettanti da utilizzarsi da personale medico e non a casa, e una volta che si ipotizzi una riduzione della carica batterica il dente va chiuso, meglio se in copertura antibiotica. Utilizzi le sedute prossime per far valutare attentamente la presenza di canali sovrannumerari o accessori, che potrebbero essere responsabili della sintomatologia che ci descrive. .
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Pubblicato il 04-10-2010
Cara Giada, un dentista abilitato dovrebbe essere in grado di risolvere facilmente il tuo problema in poco tempo e con poche sedute. Verifica se il tuo dentista lo è. Cordialmente.
Pubblicato il 04-10-2010
Sig. Giada, parli apertamente come ha fatto con noi al suo odontoiatra, richieda una diagnosi scritta con le relative cure effettuate e da eseguire. Cambiare operatore a volte crea confusione e non sempre si riesce a definire il vero responsabile delle cure. Avuta la risposta, ci può anche riscriverci.
Pubblicato il 04-10-2010
Cara Giada Dai sintomi descritti è fuori d'ogni dubbio che si tratti di pulpite, se il dente fa male ogni volta che lo chiude vuol dire che la polpa non è stata del tutto tolta. comunque questo suo "dentista" mi da da pensare, prima dice che è parodontale, poi dice che è da devitalizzare mah.... sinceramente penso anche io che sia il caso di cambiare, distinti saluti
Pubblicato il 04-10-2010
Cara Giada, l'ideale sarebbe stato non lasciare il dente aperto, poichè questo espone il dente stesso alla infezione di microbi resistenti quali lo streptococcus faecalis. Esistono dei sistemi precisi e molto efficaci per il trattamento di questi denti e la rimozione dei batteri penetrati all'interno dell'elemento dentario. Effettivamente se il tuo Dentista non riuscisse a risolvere con le prossime sedute ti conviene cercare un collega pratico in Endodonzia, che è la branca dell'Odontoiatria che si occupa di questo genere di patologie, il quale saprà sicuramente come procedere per portare a successo la cura. Ciao. Dott. Roberto Robba Cagliari
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Pubblicato il 04-10-2010
Cara signora Giada..."non trovando traccia di pulpite? .... lasciando il dente aperto da un mese'....ma scherziamo?....sappia che la pulpite si diagnostica prima di aprire il dente..... e che un dente non lo si lascia aperto neanche un giorno!... figuriamoci un mese! certo che le duole quando lo chiude...perchè chiudendolo si forma gas dal metabolismo dei microbi e il gas crea pressione e la pressione crea dolore.... quindi bisogna chiudere il dente con una sostanza semipermeabile, tipo osmotica. che lasci uscire il gas e non faccia entrare altri microbi!.....si deve procedere alle prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre....il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato....per la DIAGNOSI si procede così.......ovviamente si deve fare una Rx endorale in diverse proiezioni se necessaria...ed una visita clinica accurata con percussione assiale e trasversale...una analisi occlusale-gnatologica del dente e stia sicuro che si arriva ad emettere una diagnosi certa ed a formulare una terapia idonea........................ per la terapia di un dente in necrosi come il suo, si procede, o almeno io procedo così: (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì....la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!..... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente....questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!..........Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata.... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice.... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente…ma il mio parlare è supportato dal fatto che il suo dentista avesse fatto la terapia e quindi ciò dimostrerebbe che il dente è stato giudicato salvabile…ecco perché le ho fatto tutto questo discorso. Inoltre guarire un granuloma (che è molto probabile che lei abbia...o possiamo chiamarla più genericamente area di osteolisi periapicale, espressione dell'infezione) è importante per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso la zona di osteolisi periapicale, granuloma o anche cisti che siano o parodontite acuta periapicale o tasche parodontali o altre infezioni presenti in bocca…appunto in una cavità del corpo umano, comunicante con l’esterno.... le lascio una foto di un caso di frattura, con sfondamento del pavimento della camera pulpare e difetti ossei complessi e misti a più pareti con gravi problemi parodontali ed endodontici......CURATO ed in bocca da 30 anni!!!.... legga tra le mie pubblicazioni cliccando il nome: Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente...........:....... ....Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 05-10-2010
Cara Giada, come già detto dal dott. Savino, quello che lei ha descritto (il sollievo in seguito all’assunzione di acqua fredda) è un segno caratteristico di pulpite che qualunque dentista sa prontamente riconoscere e trattare; e qualunque dentista sa bene che la diagnosi di pulpite è prettamente clinica, in quanto non da segni radiografici perché è una semplice infiammazione della polpa del dente e come tale circoscritta al dente. Inoltre la gengivite dovuta alla capsula a lato andrebbe risolta ma non ritengo possa essere responsabile di ciò che lei ha descritto. Anche l’aver lasciato il dente aperto così a lungo mi lascia perplessa, in quanto dalla cavità orale c’è un continuo passaggio di batteri verso il dente che non fa altro che alimentare l’infezione in atto. Se il dente viene correttamente devitalizzato, eliminando tutto il tessuto ormai necrotico e tutto il materiale infetto dai canali e viene correttamente otturato, il dolore scompare in breve tempo. Il mio consiglio è di cercare un buon endodontista che in una o poche sedute potrà facilmente risolvere il suo problema. Inoltre le consiglio di controllare se il dentista che l’ha trattata è iscritto all’albo degli odontoiatri (http://application.fnomceo.it/Fnomceo/public/ricercaProfessionisti.public;jsessionid=6F9F2ACE370165A82B9808BEB1DF80F4). Cordialmente
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Pubblicato il 06-10-2010
Gentile signora, la diagnosi di pulpite è clinica (cioè basata sulla sintomatologia e su particolari test diagnostici), non radiologica nè istologica.Per ottenere una diagnosi istologica bisognerebbe estrarre il dente, sezionare la polpa e guardarla poi al microscopio!!!!! Il sollievo dato dall'acqua fredda era già segno che il dente era in pulpite.Per quanto riguarda i problemi riscontrati con la devitalizzazione, sono la spia che qualcosa non va nella terapia. Cordialmente
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