C’è un metodo innovativo ed efficace per far ricostruire un osso perforato da infezione?
Scritto da vicky / Pubblicato il
Gentili dottori vi scrivo per chiedervi un parere per conto di mia sorella poco pratica di pc, sperando di riuscire a spiegare la situazione che la tormenta da ben 4 mesi e ½. Un dente fratturato anche alla radice le è stato tolto in parte e devitalizzato inizialmente solo 1 canale, che però ha creato un ascesso notevole più fistola esterna poi incisa, nonostante 2 cicli di antibiotici e vari lavaggi interni più laser. Finalmente un nuovo dentista dopo quasi 3 mesi ha devitalizzato anche il secondo canale ridotto piuttosto male che era stato dimenticato dal primo dentista ) e ritrattato il primo ancora infettato (entrambi anche con laser), ma il dente continua provocare molto dolore se sfiorato (anche se però non c'è più dolore pulsante come all'inizio). Inoltre durante la devitalizzazione del primo canale per errore è stato usato un aghetto più lungo del dovuto e questo ha causato una perforazione (verificata da rx ) all’apice e l’infezione ha poi perforato l’osso, e in questo modo le hanno detto che può rischiare sinusite, trigemino, ed altre infiammazioni…. Nonostante un’applicazione di una sostanza di cui non ricordo il nome per aiutare l’osso a riformarsi, non c’è stato miglioramento e quindi non riuscendo a risolvere (specie il primo canale tende ad infettarsi ancora e quando viene pulito sanguina sempre) le è stato detto che non resta che estrarre il dente e mettere un ponte dato che l’osso così danneggiato non terrebbe nemmeno un impianto. Domande: c’è un metodo innovativo ed efficace per far ricostruire un osso perforato da infezione? Se il dente è stato devitalizzato, perché i canali continuano ad infettarsi, cosa si può fare per sfiammarli visto che le hanno detto di non prendere più antibiotici? Ha senso cercare di salvare a tutti i costi un dente che comunque è fratturato, nel senso che semmai si recuperasse, potrebbe reggere un perno e capsula? Se invece si dovesse per forza estrarlo, vi risulta che il ponte si possa sostenere incapsulando i due denti successivi uno accanto all’altro, ossia non i due ai due lati del dente in questione creando un ponte, ma i due di seguito in modo da non usare il canino come appoggio? Ringrazio chi avrà la pazienza di leggere il lungo testo e rispondere a questo caso complesso, grazie molte. Cordiali saluti.
Pubblicato il 08-05-2013
Cara signora Vicky,lei parla di metodi innovativi! Guardi che3 le sembrerà strano ma basta il vecchio buon metodo di una terapia endodontica fatta come deve essere fatta e non così alla "trallallera" come da lei descritto da parte di entrambi i dentisti. Vada da un Dentista degno di questo nome e poichè da come parla dei rapporti col seno mascellqare si deve trattare di un molare superiore, sappia che le radici sono tre, i canali sono tre ma ce ne possono essere anche di più! Un buon Endodopntista, li sonda, li tratta e li chiude! Non si lasciano aperti come sembra che sia stato fatto! Ma il Dentista era "moderno" aveva il Laser (gran segno di modernità, ovviamente in senso ironico), peccato che non "sapesse fare un trattamento endodontico ad hoc" , stando a quanto scrive ovviamente! Per rispondere alla seconda parte si dovrebbe almeno vederlo! Ma in linea di massima si e le lascio un poster di denti da me salvati in condizioni estreme. Guardi e lo paragoni col su!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 08-05-2013
Gentile Paziente, è necessario rispondere alle sue domande per ipotesi, in mancanza di una visita clinica e delle radiografie, ma è evidente che le terapie canalari non hanno avuto successo a causa di trattamenti non corretti (per esempio, è stata utilizzata la diga di gomma?). ---"c’è un metodo innovativo ed efficace per far ricostruire un osso perforato da infezione?" Se c'è un'infezione in atto o il dente si recupera risolvendo appunto l'infezione con una nuova terapia canalare (se possibile) però eseguita correttamente oppure il dente va estratto. L'osso (se si decidesse di inserire un impianto) può eventualmente essere "recuperato" con interventi rigenerativi anche con uso di membrane, con innesti di osso prelevati da altra sede o con interventi di rialzo del seno mascellare (da valutare la quantità e qualità di osso che residua dopo l'estrazione). ---"Se il dente è stato devitalizzato, perché i canali continuano ad infettarsi, cosa si può fare per sfiammarli visto che le hanno detto di non prendere più antibiotici?" Perchè la terapia canalare non è stata eseguita correttamente, eventualmente la si ripete se possibile, come le ho già detto. ---"Ha senso cercare di salvare a tutti i costi un dente che comunque è fratturato, nel senso che semmai si recuperasse, potrebbe reggere un perno e capsula?" SE il dente è fratturato bisogna estrarlo. ---"Se invece si dovesse per forza estrarlo, vi risulta che il ponte si possa sostenere incapsulando i due denti successivi uno accanto all’altro, ossia non i due ai due lati del dente in questione creando un ponte, ma i due di seguito in modo da non usare il canino come appoggio?" Un ponte come quello che dice lei con un dente "a sbalzo" si può eseguire (dipende dal caso specifico e dall'occlusione del paziente) ma non è consigliabile e non le offre nessun vantaggio. Meglio pensare ad un impianto "recuperando" osso come le ho detto sopra (scelta in questo caso meno aggressiva per i denti vicini) o eseguire un ponte di tre elementi che comprenda il canino, in ceramica integrale per salvaguardare al massimo anche l'estetica. Cordialmente
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Pubblicato il 08-05-2013
Gentile Vicky, sottoscrivo pienamente le parole dei colleghi ed in particolare del dott.Petti. Aggiungo solo che è molto difficile che una infezione di carattere endodontico possa creare un simile danno tale da rendere poi impossibile l'inserimento di impianti nel caso di una eventuale estrazione che sicuramente sarebbe stato possibile evitare andando da un buon dentista ed endodontista. Non sarà il suo caso ma spessissimo ci si affida ad uno studio solo perchè ci hanno offerto un basso prezzo che di solito è indice di scarsissima qualità e poi è questa le fine che si fa. Le cure fatte a regola d'arte richiedono tempo, competenza e i migliori materiali che ovviamente non possono essere offerti a costi bassi. Cordialmente
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Pubblicato il 08-05-2013
Sig. Vicki, da quello che racconta questo dente è un malato terminale torturato, per cui condivido la scelta del suo odontoiatra nell'avulsione, il ponte con estensione mesiale di un premolare è una delle soluzioni possibili, se vien ben studiata.
Pubblicato il 08-05-2013
Gentile Sig.ra Vicky, non ci ha detto di che dente parliamo. Visto che non si vuole toccare il canino immagino sia il primo premolare. Questo dente è il più fragile. Siamo sicuri che non vi sia una seconda frattura non vista. In questo caso il dente probabilmente è perso. Dimenticare il secondo canale mi sembra molto grave. Passare l’apice di un dente con piccoli strumenti può benissimo capitare e non succede assolutamente nulla. Questo mi suggerisce l’ipotesi che anche il secondo dentista non ha fatto una endodonzia bellissima. Pertanto forse bisogna cercare un dentista che conosca bene la materia, avere il laser non vuol dire nulla, bisogna saperlo usare e conoscere pregi e difetti, altrimenti si fanno ulteriori danni. Poi se proprio bisogna togliere il dente, l’osso si può benissimo rigenerare, anche in questo caso però bisogna saperlo fare. Cordiali saluti
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Pubblicato il 08-05-2013
Se un dente si può curare va salvato, non estratto. In tutto il suo racconto, pieno di tanti elementi, il punto fondamentale è la guarigione della perforazione radicolare. Esistono materiali adatti a chiudere questo tipo di problemi e a permettere la corretta devitalizzazione del dente. Se si riesce a ottenere questo e i sintomi scompaiono, un perno e una capsula sono senz'altro meglio che l'estrazione seguita da impianto oppure da un ponte. Cordiali saluti
Pubblicato il 08-05-2013
Stando solamente al testo che ci invia, temo che lei sia stata sottoposta ad una serie di trattamenti che sulla carta sono giusti e doverosi, ma che in pratica si potevano evitare estraendo il dente all'inizio dei sintomi. Adesso non resta che terminare con questa tortura, estrarre il dente e attendere che la natura faccia il suo mestiere, e a "bocce ferme" come si suole dire stabilire cosa sia meglio fare per ristabilire una corretta funzione masticatoria. Cordiali saluti.
Pubblicato il 08-05-2013
Non glie n'è andata bene una con questo dente! Scherzi a parte, se decide di estrarlo e di fare il ponte, io le consiglierei di usare come pilastri un dente per lato, l'importante è fare bene la ceramica, magari su zirconia e non si vedrà che il canino è incapsulato.
Pubblicato il 09-05-2013
Il problema dell'infezione recidivante dipende o da un'insufficiente trattamento del canale o da un canale che non è stato trovato. Il fatto di andare oltre apice capita e provoca certamente dolore ma in modo transitorio. Non usare il canino ma il sistema che dice lei non è ortodosso, si parla di ponti in estensione o a sbalzo. Non è il massimo della biomeccanica ma si sono sempre fatti e sempre se ne faranno con buona pace di tutti.
Pubblicato il 09-05-2013
"Over treatment". Questo è il termine che si usa quando un trattamento medico ricerca una soluzione a tutti i costi anche quando la soluzione non c'è, o meglio deve essere drastica. E se il dente avesse una frattura parcellare la cui rima non è visibile radiograficamente se non effettuando una tac?...se così fosse dovrebbe essere estratto comunque. Sa che farei io se il dente in questione fosse il mio? estrazione / protocollo di preservazione dell'osso / inserimento dell'impianto. Niente ponti e niente rischi per il canino. Non sempre un dente incurabile è incurabile per colpa di un odontoiatra... cordialmente, Gianluigi Renda
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