Dolore ad un molare già curato
Scritto da Gregory / Pubblicato il
Salve a tutti, vorrei un vostro parere sulla vicenda che sto vivendo. Prima di Natale, dovendo affrontare in viaggio negli USA e avendo dolore ad un molare già curato, mi sono rivolto dal mio medico il quale mi ha consigliato, (dopo visita e radiografia) di svuotare la camera pulpare per alleviare il dolore e consentirmi di viaggiare sereno e al mio rientro procedere con la devitalizzazione. Dopo due settimane sono tornato per la devitalizzazione; il medico mi ha praticato una anestesia circoscritta al dente in questione (credo si chiami ignos o qualcosa del genere)ed ha iniziato a rimuovere l'otturazione provvisoria messa in precedenza. L'ovatta posizionata all'interno era intrisa di essudato e appena il medico si avvicinava al canale radicolare io vedevo le stelle. Ha tentato una anestesia direttamente nel canale, ma purtroppo per me non ha preso. A questo punto si è fermato, ha disinfetatto la camera pulpare ha messo antibiotico, ha richiuso con una provvisoria e mi ha prescritto Augmentin per 5 giorni 2 compresse al dì in quanto, a suo dire, l'infezione con il suo PH acido annullava l'effetto dell'anestetico. Oggi dopo una settimana sono tornato, ma purtroppo anche stavolta dopo due anestesia locali e una tronculare, non è stato possibile devitalizzare in quanto impossibile avvicinarsi al canale senza che io vedessi le stelle i pianeti e tutte le galassie. Il medico mi ha prescritto altri 5 giorni di antibiotico e ha detto che la prox volta tenterà la devitalizzazione chirurgica, ma se dovesse nuovamente essere impossibile farla, suo malgrado, dovrà procedere con la pasta necrotizzante (Dentogen o qualcosa di simile). Navigando su internet ho letto che questa pratica della pasta necrotizzante è datata e pericolosa e dunque vi chiedo: alla luce di quanto da me esposto pensate che il mio medico stia agendo correttamente? E' inutile dire che sto iniziando a preoccuparmi non poco. Grazie a tutti per la pazienza nella lettura. Saluti cordiali.
Pubblicato il 28-01-2014
Caro Signor Gregory, ma che pasta e pasta devitalizzante! E' roba da preistoria! Riguardo a " in presenza di infezione l'anestesia non fa pienamente effetto e si sente dolore" rispondo si e no. Si perché perché l'effetto dell'anestesia potrebbe essere invalidata parzialmente perché è presente una forte infiammazione perché il PH locale si abbassa acidificando l'ambiente e l'anestetico libera la sua base attiva in ambiente basico o almeno neutro, non in ambiente acido! No, perché, in queste situazioni, basta risolvere prima l'infiammazione e poi procedere all'anestesia, oppure fare una anestesia regionale, nel senso di tronculare del tronco nervoso che innerva quella particolare "regione" della bocca, da trattare terapeuticamente, anzichè la sola anestesia locale! Ripeto, basta potenziare l'anestesia plessica o tronculare con anestesie peripress nello spazio parodontale e subperiostea ossea e, aperta la camera pulpare, intrapulpare, che l'effetto diventa pieno in qualsiasi situazione patologica! Per la terapia, concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza, ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine, tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. La mobilità del suo dente è semplicemente dovuto alla distruzione ossea temporanea per la presenza dell'osteolisi periradicolare che è curabile e reversibile o al sovrapporsi di una Parodontite o di una Endoparodontire con tasca parodontale e difetto osseo relativo. Solo una visita clinica ed un sondaggio parodontale di tutta la bocca e una o più Rx endorali possono consentire di fare la Diagnosi Differenziale tra le diverse patologie! Devo dire ancora " Povera Odontoiatria , dove stiamo andando a finire? Ed insieme con l'Odontoiatria, Voi pazienti siete quelli che soffrite di più da questo stato di cose!" . Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Estetica Dentale e del Sorriso e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 28-01-2014
Quando l'anestesia non ottiene l'effetto voluto si cambia tipo di anestesia, sede di inoculo o al limite molecola farmacologica per ottenere il necessario "silenzio" della sintomatologia dolorosa e portare a termine la terapia.
Pubblicato il 28-01-2014
Gentile Sig. Gregory, pasta necrotizzante? Effettivamente parliamo di 50 anni fa. Da allora le cose si sono evolute, pensavo non esistesse più. Cordiali saluti
Pubblicato il 28-01-2014
Concordo con i colleghi per quanto riguarda la sua situazione clinica. comunque l'endodonzia è considerato un trattamento di routine quindi stia tranquillo e si rivolga al suo dentista di fiducia. Cordiali saluti
Pubblicato il 28-01-2014
Caro Gregory, un solo consiglio: cambia odontoiatra.
Pubblicato il 28-01-2014
Mi sembra che il suo dentista abbia fatto tutto quello che si poteva fare in quella situazione. Forse io insisterei con un'altra anestesia, magari quando sarà passata ancora un pò l'infiammazione. (Che cosa sarebbe la "devitalizzazione chirurgica"?).
Pubblicato il 28-01-2014
Il problema e eseguire una anestesia efficace. Se c'è infezione prima si sfiamma bene con antibiotici appropriati e poi un tipo di anestesia o l'altro dovrà funzionare. Abbia pazienza e torni dal suo Dr.
Pubblicato il 28-01-2014
Sig. Gregory, negli anni 2000 lei non ci può raccontare questo discorso dell'orrore, spero che si sia inventato tutto; anche perché di norma non si esegue una pulpectomia parziale e lasciando il dente il cotone per 15 giorni. Aspetto le sue prossime notizie su come si esegue una devitalizzazione chirurgica, che non conosco.
Pubblicato il 28-01-2014
Egregio Gregory, non voglio assolutamente parlar male del collega ... Ma la tossicità di quei prodotti è nota a tutti ... Una buona anestesia tronculare con rinforzo di plessica e intraligamentosa dovrebbe quantomeno abbassare la soglia del dolore per procedere alla corretta terapia endodontica....
Pubblicato il 29-01-2014
Tronculare plessica e intraligamentosa sono di solito i passaggi necessari in questi casi. Non ci saranno problemi ma fugga a gambe levate da paste devitalizzanti e quant'altro. Parli con il suo dentista e vedrà che troverà la soluzione migliore. Saluti.
Pubblicato il 30-01-2014
Mi spiace colleghi non sono concorde. A volte accade che la sintomatologia acuta non si risolva e non si può continuare a far venire il paziente quattro cinque volte, fare una tronculare e rimandarlo a casa. Se lei viaggia su internet leggerà anche che alcuni si fanno estrarre denti devitalizzati perchè portano il tumore ed altro. Importante è non utilizzare paste devitalizzanti a base di arsenico. Per il resto basta sigillare bene la medicazione e non accade assolutamente nulla. Un conto è la teoria, un conto la clinica di tutti i giorni, se conciliano bene...a volte no e non sono un dentista anziano. Tutto è potenzialmente tossico, le amalgame, le resine, le leghe delle protesi, importante è utilizzare tutto con coscienza e conoscenza
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