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Domanda di Endodonzia

Risposte pubblicate: 10

Ogni tanto mi esce nella gengiva dove sono stato inciso una pallina bianca di pus

Scritto da Francesco / Pubblicato il
Salve ho 27 anni nel luglio del 2014 mi hanno effettuato l'intervento di apicectomia nei denti laterale sinistro e centrale. Per i primi 4/5 mesi sembrava tutto ok, ma dopo fin ad oggi ogni tanto mi esce nella gengiva dove sono stato inciso una pallina bianca di pus, che resta per 15/20gg per poi scomparire sola e riapparire dopo un mese. E' sempre la stessa storia senza però crearmi disturbo dolore ma semplicemente un leggero gonfiore. Ho effettuato diverse panoramiche e cone bean, il chirurgo mi ha detto che non è niente di strano riferendomi che ci vuole tempo per guarire e formare l'osso, a me sembra strano cosa mi consigliate....
Caro Francesco, se l'intervento e' stato fatto nel luglio'14 credo che ci sia un problema. La rx endorale dovrebbe evidenziarlo. Credo che l'infezione ci sia ancora.

Scritto da Dott. Giovanni Vergiati
Fornovo di Taro (PR)

Francesco solitamente l'apicectomia è l'ultimo stadio di una terapia canalare, bisogna capire innanzitutto se l'infezione che c'era sul dente c'era già prima della devitalizzazione o se è seguita ad essa perchè chiaramente cambia le cose, mi spiego meglio, in genere se l'infezione esiste già prima che il dente sia trattato si fa una devitalizzazione seguendo chiaramente un iter preciso che prescinde dall'utilizzo della diga di gomma,senza la quale la terapia avrà nella maggioranza dei casi esito negativo, se in seguito a questa terapia l'infezione permane a quel punto si fa apicectomia, ma se l'infezione è venuta dopo la terapia canalare vuol dire che la cura stessa non è stata fatta a dovere per cui anche se fai l'apicectomia è molto probabile che ci sia una recidiva ciò che l'infezione si ripresenti perchè se la terapia canalare è fallita con molta probabilità il problema principale è che il canale non è stato pulito a dovere che siano rimasti dei batteri che provocano questa pallina di pus che descrivi, quindi prima di fare l'apicectomia bisogna fare una devitalizzazione ad arte altrimenti quell'infezione ritornerà sempre, altra possibilità è che ci possa essere una frattura ma se hai fatto la cone beam si evidenziava quindi chi ha letto le radiografie ha visto com'è la situazione da questo punto di vista, ad ogni modo non è normale quello che descrivi per cui vai in fondo alla questione
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Scritto da Dott. Andrea Malacarne
Roma (RM)

Gentile Sig. Francesco, sembra proprio una infezione. Dopo 17 mesi si dovrebbe vedere osso neo formato. Dal suo discorso sembra invece non sia così. Chieda spiegazioni al chirurgo. Cordiali saluti

Scritto da Dott. Massimo Tabasso
Savigliano (CN)

Caro Signor Francesco, buonasera. Suvvia, dal Luglio 2014 ad ora, in presenza di Pus le viene detto "non è niente di strano" "ci vuole tempo per guarire e formare l'osso"! Mi dispiace dirlo ma non è così! Significa solo che c'è una infezione in atto. Evidentemente non è stata fatta una "Retrograda" ma una a"Apicectomia vecchia maniera, alla moda dei Chirurghi Maxillo Facciali degli anni '70 e prima! Non si deve fare una apicectomia ma si deve fare una retrograda!si deve preparare l'apice a "becco di flauto" e lo si deve sigillare con MTA od Amalgama d'Argento Chirurgica, Sterile e priva di zinco affinché non sia idroscopica o altri materiali. L'apicectomia classica, retaggio del passato e di alcuni Chirurghi Maxillo Facciali od Orali che non si "intendono" di Endodonzia e chirurgia endodontica, non permette il sigillo apicale, accorcia, indebolendola , la radice del dente e non solo non serve a niente ma è causa di recidive per reinfezioni per mancanza del sigillo apicale che non può essere indiscutibilmente realizzato se l'apice non è preparato in modo particolare (a becco di flauto e ritrattato per via retrograda)! Di regola basta ed avanza una buona terapia canalare e rifarla se succedesse quello che è successo a lei. concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi. Tolti i microbi con la terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda, se fossero presenti ostacoli insormontabili come perni non rimovibili etc (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. le osteolisi periapicali non sono solo batteriche ma possono anche non avere origine solo da una necrosi endodontica, ma hanno origine, parlo di cisti, anche dai residui epiteliali del Malassez, rete cellulare embrionale deputata alla formazione di cementoblasti che formano a loro volta le cellule del cemento della radice. Queste cellule dette del Malassez prendono origine dalla guaina di Hertwig e stabilisce il limite inferiore dell'organo dello smalto e della futura corona del dente, tra i due si forma la zona del colletto. Da queste cellule possono prendere origine le cisti o più in senso lato le zone di osteolisi periapicale. Cosi è! Si deve fare curare da un Dentista o da un Chirurgo Endodontico! E ì normalissima routine odontoiatrica e non vedo il perché dei problemi che le creano e le narrano "Il verbo narrare è usato non a caso dato che le vengono raccontate "favole", con tutto il rispetto! Se postasse una Rx endorale pre e post chirurgica potrei essere più preciso. Le sembrerà "banale" ma il Suo Dentista solo ha ben presente la sua situazione Clinica ma essendosi rivolto a noi e quindi anche a me, devo Professionalmente risponderle perché nel momento in cui chiede ed io rispondo, è come se "diventasse un mio paziente" , per così' dire ed ho l'Obbligo Deontologico e Professionale di Rispondere al Meglio e la "Verità"!Sempre che Lei si sia espresse bene e correttamente! Quindi , assolutamente niente da dire dell'operato del suo Dentista, non mi permetterei mai e non avrei neanche elementi per dire cose diverse. Ma tant'è! Posto una mia Retrograda così capisce meglio, Cari Saluti
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Scritto da Dott. Gustavo Petti
Cagliari (CA)

Sig. Francesco, da quello che descrive lei forse andrebbe rivisto qualcosa, ma senza il parere del collega non è possibile darle dei seri consigli..............

Scritto da Dott. Diego Ruffoni
Mozzo (BG)
Carnate (MB)

Purtroppo penso che l'intervento non abbia sortito l'effetto auspicato. Quanto riferito rappresenta la manifestazione clinica di un ascesso che si fistolizza afferisca x un controllo da un altro dentista esperto in chirurgia. Cordiali saluti

Scritto da Centro medico Vesalio Padova
Padova (PD)
Venezia (VE)

Buongiorno. Con certezza posso dire che la situazione da Lei descritta non depone a buon esito per i denti trattati. Gli esami diagnostici eseguiti mi sembrano essere stati inutili . Basta una rx endorale ed una valutazione clinica. Con molta probabilità dovrà ripetere le terapie canalari e se da ciò non dovesse avere il risultato desiderato si dovrà procedere ad apertura di un lembo per la ricerca di corpo incluso. Auguri. La clinica è fondamentale .

Scritto da Dott. Giancarlo Cacciotti
Roma (RM)

Buongiorno, la procedura che comunemente si esegue è: ritrattamento endodontico al quale segue un periodo di osservazione. In caso di mancata guarigione si effettua una apicectomia con otturazione retrograda ed, in alcuni casi, innesto di materiale biocompatibile. Per il periodo trascorso il suo dente ha sicuramente un problema che va risolto o ripetendo l'intervento là dove vi siano le condizioni-adeguata lunghezza della radice, assenza di fratture radicolari ad esempio oppure dovrà mettere nel conto il fatto di aver perso l'elemento dentario, estrarlo e procedere a nuova protesizzazione. Cordiali saluti
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Scritto da Dott. Maurizio Macri'
Napoli (NA)

Appare purtroppo logico che ci sia qualcosa che non va, cioè è nuovamente presente un processo infettivo in atto. Che sia stato eseguito correttamente l'intervento di chirurgia endodontica a suo tempo, non è dato saperlo; il suo problema potrebbe essere legato ad un non corretto sigillo apicale, ad una cura canalare incongrua, ad una frattura radicolare secondaria. In ogni caso, anche radiograficamente (rx endorale) si dovrebbe notare il problema e gli strumenti per fare diagnosi ci sono e sono ben noti.
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Scritto da Dott. Giulio Sbarbaro
Zocca (MO)