Avrei bisogno di un parere riguardo ad un dente devitalizzato
Scritto da chiara / Pubblicato il
Buongiorno, avrei bisogno di un parere riguardo ad un dente devitalizzato, successivamente capsulato e ora ahimè dolente! Diagnosticata un'infezione apparentemente importante, il dentista che ha provveduto alla capsula (non è lo stesso che lo aveva devitalizzato!) ritiene di dover ora rimuovere la capsula, estrarre la radice del dente coinvolta dall'infezione, dunque riprocedere con una nuova capsula, il tutto a mie spese! Un'altro dentista, che nel frattempo ho consultato, ritiene che sia più opportuno procedere con un ritrattamento endodontico. L'ortopanoramica, effettuata in un 3° Centro, dice: il 36 mostra una capsula protesica ed un'area osteolitica peri apicale della radice distale. Ora, le mie domande sono 2: prima di tutto quale tipo di intervento riteniate più opportuno; poi, se il dentista che ha provveduto alla capsula abbia svolto correttamente il suo lavoro, giacchè, per quanto poco io ne sappia, una devitalizzazione non perfettamente riuscita poteva e doveva essere diagnosticata prima della applicazione della capsula (sottolineo che lo stesso dentista mi ha trattato anche un altro dente, estraendolo, rimuovendo l'infezione e reimpiantandolo, ma l'ortopanoramica oggi riporta: segni di sofferenza apicale e riassorbimento radicolare di 46 che mostra anch'esso una capsula protesica). Attenderò con ansia le Vs. risposte, non so davvero cosa fare! Grazie, Chiara
Pubblicato il 19-10-2010
Gentile Chiara, sarebbe opportuno procedere ad un tentativo di ritrattamento piuttosto che un'estrazione; in tal modo potrebbe conservare il dente. Per la seconda domanda, sicuramente una certa imprudenza c'è stata anche con il successivo dentista protesista. Conviene sempre accertarsi con una semplice radiografia endorale sulla precisione ed affidabilità della devitalizzazione specie se effettuata in altro studio per non incorrere in successive spiacevoli sorprese. Cordialmente
Pubblicato il 19-10-2010
Gentile Chiara, ogni medico si prende la responsabilità di quanto fatto, e cambiando dentista lei complica il quadro poichè adesso ogni medico "scantona" il problema imputandolo ad altri. Si faccia sempre rilasciare pareri scritti. Se c'è una sofferenza apicale grave, la prima cosa a cui pensare è un ritrattamento endodontico. Se vi fossero ostacoli insormontabili, il pensiero va orientato ad una revisione chirurgica dell'apice infetto. Qualora il trattamento non dovesse andare a buon fine si può optare per la rizectomina della radice malata, posto che non sia una delle radici più strategicamente importanti. Non mi piace l'estrazione ed il reimpianto, perchè dà spesso le sequele che riporta il referto della lastra, ma è una mia opinione personale e so che è una tecnica usata spesso in passato. Stabilire chi debba farsi carico delle cure è difficile a causa del quadro che è "inquinato" da molte mani, e fortunatamente non è compito nostro. In bocca al lupo.
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Pubblicato il 19-10-2010
Gentile Signora Chiara...lei parla di terzo centro, ciò significa che è stata in questi "centri Odontoiatrici" low cost= a prezzo basso, o in ogni caso dove ci sono tanti dentisti che fanno la propria parte senza interagire con quella degli altri...anzichè da un Dentista Privato, libero professionista titolare del suo studio....che dirle " queste ne sono le conseguenze"!!! In ogni caso si deve fare o un ritrattamento canalare, rimuovendo la corona e poi rifacendola o se non si vuole rimuovere la corona bisogna fare una retrograda...............le spiego:.............:.........Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza...ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine.... ... tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Per togliere il dolore basta fare questo … ossia una accurata "devitalizzazione o ridevitalizzazione se era già stata fatta"….una volta individuato il dente e fatta una diagnosi: non può convivere con tanti granulomi per di più se fistolizzati...sono pericolosi non solo localmente per i denti...il Parodonto...l'Osso....le gengive...ma anche per l'Organismo intero....dal Granuloma possono partire microbi che col torrente ematico vengono portati in organi ed apparati importanti quali Rene, Cuore e tanti altri...e dare infezioni pericolose...fortunatamente molto rare...ma esistono e sono pericolose ripeto!...queste infezioni si chiamano malattie focali, ossia che hanno il loro Focus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", come si dice per DEFINIZIONE MEDICA, in questo caso l'osteolisi periapicale, così come le Tasche Parodontali (altra causa comune ed importante)! Quindi un granuloma va eliminato...soprattutto se è fistolizzato...: guardi che è semplice e normale terapia alla portata di qualsiasi buon Dentista!... Le spiego cos'è un Granuloma in parole "povere": I granulomi si curano: essi sono dei tentativi dell'organismo di bloccare l'infezione che risiede nel dente...ossia i microbi sono nella radice...le tossine escono dall'apice e provocano l'insorgenza del granuloma...curate le radici....il granuloma si riassorbe da solo in un tempo variabile di pochi mesi al massimo ... ma i microbi non ci sono più!...se fosse impossibile curare le radici per la via "normale"...le si curano per via retrograda, chirurgicamente, entrando nelle radici dagli apici che poi vanno sigillati con materiali particolari!...il granuloma i può anche non escidere chirurgicamente intanto si riassorbe! .....................Per fare DIAGNOSI si procede così:basta fare una visita...percussioni trasversali ed assiali , una Rx endorale e prove termiche per fare la diagnosi.....:...le prove termiche si fanno con il caldo e con il freddo...esistono liquidi che spruzzati su un batuffolino di cotone con cui toccare il dente abbassano la temperatura improvvisamente da 37° a -4° e le garantisco che se c'è patologia pulpare...la si scopre....il dente risponde con un dolore immediato: 1- se dura qualche secondo...il processo è reversibile e si aspetta, 2- se dura molti minuti, il dente è in Pulpite e bisogna devitalizzarlo subito. 3- Se non risponde al dolore vuol dire che il dente è in necrosi, è morto per infezione e bisogna devitalizzarlo in un modo particolare subito sotto protezione antibiotica! 4- Se non risponde al freddo ma risponde allo stimolo con "guttaperca" molto calda, allora significa che il dente è in necrosi, ma non completa..qualche zona di polpa vicino all'apice è ancora vitale (si chiama sintomatologia radicolare della polpa) e il dente va devitalizzato...........ovviamente si deve fare una Rx endorale in diverse proiezioni se necessaria...ed una visita clinica accurata con percussione assiale e trasversale...una analisi occlusale-gnatologica del dente e stia sicuro che si arriva ad emettere una diagnosi certa ed a formulare una terapia idonea........................a questo punto mi permetto di spiegare come procedo io in caso di terapia di un Granuloma con fistola (che può esserci o non esserci…) e dente naturalmente in necrosi: si deve procedere così, almeno io procedo così (altri procedono in una unica seduta): 1- Bisogna iniziare almeno tre giorni prima di intervenire una copertura antibiotica con un antibiotico potente, a largo spettro soprattutto su anaerobi gram neg. come il ceftriaxone bisodico in fiale intramuscolari da 1Gr. (una al di per tutto il trattamento e proseguire oltre di almeno 4/5 giorni. (ovviamente è solo un suggerimento ...non posso prescrivere antibiotici per vie web senza neanche averla vista e fatto una anamnesi accurata...lo farà il suo medico Dentista che la prenderà in cura)!!!!Faccia la prima seduta un lunedì....la seconda un Venerdì e la terza di chiusura dei canali il Lunedì successivo...in modo da assumere, partendo da tre giorni prima e terminando 4/5 giorni dopo, in tutto 14/15 Fiale da 1 Gr. (una al dì) 2- procedere alla rimozione delle vecchie terapie canalari se ci sono(fatta prima la diagnosi però!!!) e quindi alla strumentazione accurata con lavaggi (sotto diga ovviamente) di ipoclorito neutralizzato poi da acqua ossigenata e lavaggi soprattutto prima della chiusura provvisoria a fine seduta con prima Clorofenolocanforato, poi con lo stesso antibiotico lasciato dentro il canale. Si chiude poi il dente alla fine di ogni seduta con membrana semipermeabile per impedire la reinfezione dei denti coi microbi da fuori a dentro e nello stesso tempo per fare uscire il gas prodotto dai microbi sopravvissuti dentro che causerebbe pressione e quindi DOLORE!..... E qui finisce la prima seduta! 3-Nella seconda seduta si rifinisce la strumentazione... si vede se c'è pus ( se c'è bisogna programmare altre sedute) si ripete tutto e si chiude sempre con membrana semipermeabile... 5-infine in terza seduta si chiude il dente....questo faccio io...poi ci sono altri dentisti che chiudono in una sola seduta...ognuno agisce come meglio crede...esistono delle linee guida dettate dalla società italiana di endodonzia...ma la creatività di ognuno è libera di agire come meglio ritiene per quella situazione e per quel paziente...io mi comporto così da 32 anni...con i dovuti aggiornamenti per il progresso che in continuo avviene...e i denti in necrosi non mi hanno mai dato problemi... Il Dentista anche se per motivi logistici non avesse potuto iniziare subito una terapia del genere avrebbe dovuto fare almeno la prima seduta sotto diga per decomprimere il dente e disinfettarlo e chiuderlo con la famosa membrana semipermeabile affinchè non avesse DOLORE...!..........Se poi non fosse possibile fare tutto questo per la presenza di una corona (capsula)...difficile perchè di regola si può forare la corona per procedere alla terapia e poi chiuderla con amalgama d'argento lucidata.... o di impedimenti, tipo calcoli di dentina nella radice.... si curano le radici per via retrograda ossia chirurgica...si scolpisce un lembo di accesso all'osso...si perfora...l'osso...a livello degli apici delle radici...e si curano le radici entrando in esse dall'apice...per via retrograda ...poi si sigilla l'apice agli apici con MTA o con Amalgama d'argento chirurgica priva di zinco...: quindi il dente, in linea di massima, perché non la vedo clinicamente…ma il mio parlare è supportato dal fatto che il suo dentista avesse fatto la terapia e quindi ciò dimostrerebbe che il dente è stato giudicato salvabile…ecco perché le ho fatto tutto questo discorso. Inoltre guarire un granuloma (che è molto probabile che lei abbia...o possiamo chiamarla più genericamente area di osteolisi periapicale, espressione dell'infezione) è importante per l’organismo intero perché mette a riparo dalle malattie focali a distanza di organi importanti che hanno il loro Fucus di partenza "in cavità dell’organismo comunicanti con l’esterno", in questo caso la zona di osteolisi periapicale, granuloma o anche cisti che siano o parodontite acuta periapicale o tasche parodontali o altre infezioni presenti in bocca…appunto in una cavità del corpo umano, comunicante con l’esterno.... le lascio una foto di un caso di frattura, con sfondamento del pavimento della camera pulpare e difetti ossei complessi e misti a più pareti con gravi problemi parodontali ed endodontici......CURATO ed in bocca da 30 anni!!!.... legga tra le mie pubblicazioni cliccando il nome: Riabilitazione Orale Parodontale e Protesica Completa, in un Caso Complesso di Compromissione Grave Parodontale ossea, conservativa, endodontica, protesica in presenza di insufficienza di gengiva aderente...........:.......Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 19-10-2010
Sig. Chiara, cambiare spesso il curante si può avere il rischio di non poter responsabilizzare nessuno. Ora non le resta che riniziare da capo senza commettere lo stesso errore.
Pubblicato il 19-10-2010
Gentile Chiara, credo sia importante innanzitutto avere fiducia del professionista a cui ci si è rivolti. In medicina infatti uno stesso obiettivo può essere raggiunto con metodiche diverse. La ragione dei diversi pareri che lei riceve è legata a questo fatto. Io personalmente qualora possibile proverei a ritrattare il dente, ma non avendo radiografie su cui documentarmi, esprimo un parere del tutto teorico, e comunque proverei a mantenere il dente, come ultima scelta, e non per questo meno opportuna, estrarrei il dente in causa provvedendo poi a posizionare un impianto Cordiali saluti dott. D. Cianci.
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Pubblicato il 19-10-2010
Gentile Sig.ra Chiara, mi trova assolutamente d'accordo con quanto scritto dal collega Ruffoni e Le suggerisco di affidarsi ad un dentista di fiducia che sia l'unico responsabile dei lavori effettuati sulla sua bocca. Cordiali saluti.
Pubblicato il 19-10-2010
Il ritrattamento endodontico è opportuno per salvare il suo molare,non conosco il tempo trascorso tra la terapia endodontica e la protesi non è detto che la lesione fosse presente. Si affidi e si fidi di un solo dentista!
Pubblicato il 19-10-2010
Gentile signora, credo di poter affermare che al 90% la causa della dolenzia al dente sia da attribuirsi alla devitalizzazione, da quanto refertato anche sulla radiografia....per la terapia bisogna valutare:1si potrebbe ritrattare il dente, aspettare almeno 6-8 mesi per valutare l'esito del ritrattamento, e poi eventualmente rifare una nuova corona se la lesione periapicale è in via regressiva...2estrarre il dente, aspettare circa 2 mesi che si abbia regressione della lesione periapicale precedente, e inserire un impianto se ovviamente ci sono le condizioni ossee sufficienti e necessarie...questo in sintesi, cordiali saluti, dott.tarantino
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Pubblicato il 19-10-2010
Gentile signora quella prospettatale dal collega e' un opzione terapeutica, certamente in prima battuta converrebbe ritrattare endodonticamente l'elemento dentario in questione in caso di insuccesso della terapia possono essere valutate altre soluzioni tra cui anche quella prospettatale dal collega; parli col suo dentista o in caso contrario cerchi un esperto endodontista ( a tal proposito può visitare il sito www. Endodonzia.it ) e prospetti a lui la sua problematica, cordialità .
Pubblicato il 19-10-2010
Onestamente molte volte ci troviamo di fronte a situazioni del genere. Magari quella cura non era fatta bene ma non presentava problemi clinici. Magari lei andava avvertito ma non può addebitare la colpa al protesista. Comunque In primis provi un ritrattamento canalare, aspetti qualche settimana e solo dopo rivaluti l'opportunità di una nuova corona.
Pubblicato il 19-10-2010
Per quanto concerne il primo quesito, è mia opinione che vada tentato un ritrattamento. A togliere un dente o una radice c'è sempre tempo, in caso di fallimento del ritrattamento. Per quanto concerne il secondo quesito, il "reimpianto intenzionale" è una metodica ritenuta dai più non molto ortodosso, quantunque siano descritti in letturatura diversi successi. Fenomeni di riassorbimento radicolare non sono rari, soprattutto se non si osserva una giusta attenzione nella manipolazione del dente estratto, facendo attenzione a non far morire le cellule del legamento parodontale. Se è iniziato un fenomeno di riassorbimento la prima cosa da fare è fare diagnosi differenziale con l'anchilosi. Se il dente non è anchilotico allora, in taluni casi, è possibile eseguire una apicectomia. Se il dente è anchilotico è c'è razione apicale è meglio armarsi pinza da estrazione e programmare un impianto. Tutto quanto esposto precedentemente sono considerazioni teoriche poiché non ci sono radiografie né la possibilità di visitarla personlmente. Luca.
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Pubblicato il 19-10-2010
Gentile Chiara potrebbe leggere il mio articolo sul successo e l'insuccesso endodontico, dopo di che credo che dovrebbe fidarsi del dentista che le consiglia un ritrattamento. Cordiali saluti
Pubblicato il 20-10-2010
Cara Chiara questo dentista ha un modo di fare senza dubbio strambo, comunque l'endodonzia non è una scienza esatta come tutta la medicina, ovviamente se la chiusura era inadeguata andava ritrattato ma può essere anche che non lo fosse. le metodiche per agire sono 2 in questo caso anzi 3 1- tentare di rimuovere la capsula col martelletto e ritrattare il dente (soluzione rischiosa perchè si rischia una frattura del dente) 2- tagliare la capsula ritrattare e farne una nuova, ovviamente una scelta che ha una spesa abbastanza onerosa 3- salvare "capra e cavoli" con l'apicectomia che consente di eliminare l'infezione per via chirurgica con ottimi risultati e conservando la capsula intonsa in quanto si agisce direttamente nella sede dell'infezione ovvero l'apice radicolare vada da un bravo dentista e faccia la sua scelta distinti saluti
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Pubblicato il 20-10-2010
A parte il fatto che cambiare continuamente professionista comporta poi dei problemi difficilmente risolvibili, credo che la scelta giusta sia quella di : rimuovere la corona; ritrattare il dente (non toglierlo per una semplice reazione periapicale, non si fa da almeno trent'anni); rifare la corona. Se vuoi risparmiare un po' puoi chiedere al collega che ti ha proposto il ritrattamento di provare a rimuovere la corona o, in ultima analisi, fare una cavità d'accesso più conservativa possibile e quindi restaurare la corona, per poterla "sfruttare" ancora un po' di tempo.
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Pubblicato il 27-12-2011
Gentilissima Chiara, per poter rispondere alla tua domanda e' necessario effettuare una visita ed eventualmente una radiografia che tu puoi fare in modo del tutto gratuito e senza impegno presso uno dei miei studi di Roma e provincia. Cordiali saluti. Dott. Gentile Alessandro
Dentista Toscana, Pisa
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