Un dente meno vitale degli altri è destinato per forza a morire?
Scritto da Giovanni Battista / Pubblicato il
Buongiorno Dottori, un dente meno vitale degli altri è destinato per forza a morire e quindi essere devitalizzato? Vi spiego, come vi scrissi il 23/10 ( vedete http://www.dentisti-italia.it/dentista_domande/endodonzia/6611_granuloma.html ) vorrei capire se un dente che sente il freddo del ghiaccio secco un po' dopo rispetto agli altri è per forza malato. N.B: così era anche 3 anni fa. A Voi mille grazie.
Pubblicato il 13-11-2012
Gentile Signore, se il suo dente è stato monitorato nel tempo come lei afferma e la situazione è rimasta sostanzialmente stabile non ha motivo di preoccuparsi troppo e se anche radiologicamente la situazione e' la stessa ci sono buoni motivi per essere ottimisti. La scelta di devitalizzare un dente non dipende solo dalla presenza o meno di una sensibilità più o meno accentuata o ritardata ma si basa su di una serie di dati che risultano da una accurata visita. Sapere in anticipo se il dente in futuro sarà da devitalizzare o meno purtroppo non possiamo saperlo. Le consiglio di sottoporsi ai periodici controlli presso il suo dentista per un monitoraggio del dente. Cordialmente
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Pubblicato il 13-11-2012
Non è detto. La diagnosi in questi casi è essenzialmente di tipo clinico, e per ora (e da circa tre anni) il suo dente risponde in modo attenuato agli stimoli termici, ma risponde. Un consiglio non faccia test "casalinghi" ma si affidi ad un medico. Ogni tre mesi circa egli monitorerà la vitalità del suo dente e potrete stabilirà insieme una strategia di difesa o di attacco. Cordiali saluti.
Pubblicato il 13-11-2012
No! Ma, Caro Signor Giovanni Battista, le ho spiegato tutto l'altra volta, evidentemente non ha letto e non ascolta!e le ripeto, prima bisogna fare una diagnosi di necrosi pulpare dell'incisivo laterale per dire che anche esso è coinvolto nella osteolisi periapicale e se fosse coinvolto lo si dovrebbe curare endodonticamente. La terapia canalare dell'incisivo centrale, evidentemente, benchè fatta adeguatamente, non sigilla adeguatamente l'apice a livello microscopico o l'osteolisi ha altre cause. Dato che un ritrattamento canalare è stato fatto, sarebbe opportuno fare una retrograda, ossia raggiungere l'apice per via chirurgica e sigillarlo con MTA o con Amalgama Chirurgica priva di zinco! Le lascio una foto di una mia retrograda! Stia tranquillo si risolve tutto! L'apicectomia invece, proposta dal Chirurgo Maxillo Facciale, non la farei fare perchè i Chirurghi Maxillo Facciale si limitano di solito a fare una apicectomia senza sigillare l'apice, specie se sono ospedalieri! Questo detto con tutto il rispetto ma detto doverosamente per sua informazione dato che ha chiesto. Non è neanche il casi di escidere il granuloma come fanno i chirurghi maxillo facciali in genere, perchè una volta sigillato l'apice, il granuloma si riassorbe da solo in diversi mesi, anche un anno e più!. Concettualmente i microbi presenti nella radice inviano fuori nell'osso le loro tossine a cui l'organismo risponde con la formazione cistica o granulomatosa per arginare l'infezione stessa e difendersi, e i corpi dei leucociti macrofagi che arrivano in massa, formano il pus e quindi l'ascesso che si fa strada tra le fasce muscolari dove trovano meno resistenza, ecco che un ascesso può "emergere" anche abbastanza lontano dal dente di origine, tolti i microbi con la nuova terapia endodontica per via ortograda (normale ) o retrograda (chirurgica) le tossine non vengono più emesse e la zona di osteolisi (lisi dell'osso) scompare con rigenerazione dell'osso stesso. Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 13-11-2012
No, ma continui ad affidare il "monitoraggio della situazione" al suo dentista.
Pubblicato il 13-11-2012
Gentile G.Battista, la norma è avere una reattività normale, significa nel tempo reale, perché la conduzione elettrica all'interno del dente è immediata. Va da sè che una conduzione ritardata indica una insufficienza di conduzione, e quindi fibre nervose morte. La domanda allora la rivolgo a Lei: è normale avere delle fibre nervose morte dentro un dente? L'insufficienza di conduzione porta quindi -mantenendo l'agente che l'ha prodotta- alla morte di tutte le fibre, a quella che si chiama "necrosi". Quindi, è imperativo mettere rimedio, in tempo però reale, non quando mi ricordo solo perché non sento dolore. Questo fatto è assolutamente marginale rispetto alla salute, ma finché non sarà insegnato a scuola, andremo avanti così. Auguri
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Pubblicato il 13-11-2012
Gentile paziente non è detto che se un dente ha una ridotta sensibilità si debba per forza intervenire, è chiaro che serve sempre monitorare la situazione soprattutto con radiografie endorali.
Pubblicato il 14-11-2012
Sig. Giovanni, ho rivisto la sua rx, il problema non è la vitalità, ma la lesione periapicale presente che non è stata ancora sottoposta a diagnosi certa.
Pubblicato il 18-11-2012
Gentile paziente, un dente meno sensibile agli stimoli termici degli altri, non vuol dire che sia destinato a morire nel tempo, ma solo che è un dente che soffre o ha sofferto a seguito di un trauma passato e che cerca solo di difendersi e di sopravvivere. Tenga costantemente sotto ctl quest'elemento mediante stimoli termici, chimici ed elettrici. Cordialmente
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