Ho cominciato ad avvertire un acufene persistente all'orecchio sinistro
Scritto da Federica / Pubblicato il
Salve. Sono una ragazza di 26 anni. Vorrei cercare di esporre la mia situazione un po' intricata. Il 27 Febbraio, poco dopo essere andata a letto, ho cominciato ad avvertire un acufene persistente all'orecchio sinistro, non ho dormito tutta la notte e la mattina dopo ho telefonato a mia madre in lacrime. Soffro di attacchi di panico e la preoccupazione mi ha causato bruttissimi malesseri, che uniti alla disperazione a cui ti può portare un acufene persistente mi hanno fatto finire al pronto soccorso. L'otorino non ha visto nulla nell'orecchio e mi ha prescritto una risonanza di encefalo e fossa cranica e un esame audiovestibolare. Ho fatto subito la risonanza ed è risultato tutto ok. Qualche giorno dopo ho comiciato a sentire la mandibola irrigidita, mi sentivo come se avessi un qualche spessore fra i denti, in fondo, che mi dava fastidio quando aprivo e chiudevo la bocca; inoltre avevo una forte cefalea. Al pronto soccorso dell'ospedale Eastman mi hanno fatto un'ortopanoramica, che allego, e l'otorino presente come consulente mi ha diagnosticato una lieve otite catarrale a sinistra. Mi è stato detto inoltre che devo farmi vedere da uno gnatologo perché dovrei portare un bite. L'acufene c'è ancora nonostante la terapia con antibiotico e mucolitico, quindi la causa non era l'otite. Inoltre un paio di giorni fa, durante tutto il giorno e la notte, ho avuto la sensazione come di qualcosa che si muovesse nel mio orecchio sinistro. Non saprei come spiegare meglio: il rumore era simile a un 'toc toc toc' continuo. Negli ultimi tempi poi è peggiorato lo scricchiolìo che sento da tempo quando mangio in corrispondenza dell'articolazione mandibolare. So da sempre di avere tutti e quattro i denti del giudizio inclusi. Avendo inoltre una agenesia a sinistra, tutta l'arcata inferiore si è spostata notevolmente nonostante io abbia fatto ortodonzia con grande successo in adolescenza. Vi scrivo perché non so cosa devo fare. Innanzitutto non so da quale specialista andare. Non so se devo tornare da un otorino o no. Sinceramente io non credo sia l'orecchio ma mi convince di più l'ipotesi che possa essere una malocclusione. Anche perché la mia schiena è ridotta piuttosto male: è curva e mi fa male; il collo è inclinato in avanti e i piedi tendono a cedere verso l'esterno. Di sicuro non posso far passare ancora del tempo perché l'acufene persiste ed è terribile: non è il classico fischio, ma come un ronzio continuo, non modulato, che si propaga nella mia testa. È qualcosa nella mia testa che vibra. Sono arrivata ad odiare il silenzio. I primi giorni, pensando ad un'intera vita così, sono arrivata a minacciare il suicidio. Non dormo più la notte da diversi giorni. Sono perennemente agitata. Ho paura di dover cominciare a girare da un dottore all'altro, dover spendere una marea di soldi, e magari non riuscire a risolvere niente. Ringrazio molto chi vorrà rispondermi.
Pubblicato il 21-03-2012
Spero vivamente che la parola "suicidio" sia da lei stata menzionata solo per sottolineare fortemente il carattere di urgenza del suo problema. Problema che ritengo sia da attaccare in maniera multidisciplinare. Purtroppo di risposte brevi o risolutive non ne posso dare, ma le consiglio di interpellare uno gnatologo veramente in gamba, oltre che il medico di base. Provi a cercare attraverso le pagine di questo portale. Le auguro ogni bene.
Pubblicato il 21-03-2012
Cara Signora Federica, lei non immagina quanto la capisco, con tutta sincerità! Gli acufeni sono "terribili" ed è difficilissimo riuscire a sopportarli ma le garantisco che si troverà la causa ed in ogni caso col tempo diventano parte di noi stessi fino a non sentirli quasi più! Dovrebbe chiedere un supporto Psicologico da uno Psichiatra o uno Psocoterapeuta. Può aiutarla moltissimo a prescindere dalla sua patologia! Venendo ad essa, l'acufene ha tantissime cause da ricercarsi in tanti apparati, promo tra tutti l'orecchio ed è stata trovata una otite catarrale. Quel "toc toc toc continuo" che ha descritto è proprio il rumore che fa la mucosa delle trombe di esustachio quando collabiscono e poi si staccano. E sì perchè in esse passa l'aria di compensazione della pressione dell'orecchio medio creata dal movimento del timpano. Lei ha una otite catarrale e quindi, in pratica, catarro spurga da questi tubicini che mettono in contatto l'orecchio medio col faringe creando quel rumore "toc toc" ! Come vede i conti tornano con quanto diagnosticato dall'Otorinolaringoiatra. L'acufene è un rumore causato di regola da una patologia dell'orecchio interno, da strutture che si trovano nella coclea, come strutture ciliate che servono per orientarsi nello spazio e mantenere l'equilibrio e che sono collegate ed interpretate da nuclei che si trovano nel cervelletto. O da patologie del Nervo Acustico o delle vie centrali che portano gli impulsi che poi il Cervello ed il cervelletto interpretano come suoni! Quindi gli specialisti che si devono occupare della sua patologia sono soprattutto l'Otorino ed il Neorologo! Il leggere quanto scrive "Mi è stato detto inoltre che devo farmi vedere da uno gnatologo perché dovrei portare un bite" mi lascia molto ma molto perplesso perchè per arrivare a decidere una terapia con Bite bisogna avere fatto una precisa diagnosi Gnatologica che non si fa con una occhiata ma con diverse visite complesse!!! la "complessità dei problemi che stanno dietro la semplice parola "malocclusione"....si possono avere nelle arcate per cause varie locali o neuromuscolari o di patologie della Articolazione Temporo Mandibolare (che però possono essere oltre che primarie anche secondarie alla malocclusione stessa)... spostamenti degli altri denti, quindi precontatti nelle varie disclusioni delle arcate con conseguenti traumi d’occlusione ed una "malocclusione" ossia ha denti in trauma d’occlusione.....(tutte situazioni che possono, deviando la colonna vertebrale, alterare la Postura!!!): aggiungo solo che i fattori che determinano la Postura di una persona sia statica che dinamica e quindi anche nella corsa sono diversi: l'apparato Cocleare dell'Orecchio...(che determina la capacità di stare in equilibrio...ovviamente in relazione coi rispettivi centri cerebrali …. Il sintomo è la vertigine e il senso di caduta…..L’ACUFENE), gli occhi e il loro movimento e i rispettivi centri cerebrali, l'apparato stomatognatico in senso lato (Occlusione ...ossia il modo di chiusura della bocca e dei rapporti statici e dinamici dei denti fra di loro e tra quelli dell'arcata opposta. le Articolazione Temporo Mandibolari e tutto il sistema neuro muscolare che "comanda" queste strutture)...Oltre la Gnatologia di pertinenza del Dentista Gnatologo ma anche dell'Ortodonzista, ci sono sistemi sofisticati per lo studio della postura: La Chinesiologia, la Pedana Baropodometrica dinamica computerizzata (che studia il carico della pianta dei piedi statico e dinamico), il Posturometro per determinare se c'è una asimmetria tra le due metà del dorso. Tutto questo fanno gli studiosi della Postura tra cui gli Gnatologi, gli ortodontisti, gli Ortopedici, gli Ortopedici del Rachide .... Una visita osteopatica e fisiatrica alla muscolatura del bacino in particolare del M.Psoas sarebbe molto utile..perché è uno dei primi muscoli a "saltare" in una patologia lombosacrale in cui sia coinvolta la postura…sia che essa sia discendente …ossia a partenza da una malocclusione …sia che essa sia ascendente…ossia a partenza dagli arti inferiori, appoggio della pianta dei piedi, anche o colonna lombo sacrale. ha Bisogno di UN ECCELLENTE GNATOLOGO e di un altrettanto ECCELLENTE Posturologo che sia anche osteopata e fisiatra e collabori con lo Gnatologo ( Questo le dico perchè è mia prassi fare così in Gnatologia!!!) Le ho spiegato perchè...non entro nel merito delle terapie delle singole tre specialità...perchè senza averla visitata non è possibile ...infine …ci sono terapie…... di riabilitazione neuro muscolo-occlusale. Il trattamento delle disfunzioni masticatorie sia come concetto statico che soprattutto dinamico necessita un approccio diagnostico differente nelle varie patologie che ne possono essere causa! Il discorso è molto "sottile"…sfuma nella filosofia delle disfunzioni neuro muscolari , occlusali e della Articolazione Temporo Mandibolare…e non lo si può spiegare in due parole…tra l’altro consigliandola su cosa sia meglio…senza averla visitata clinicamente …studiandone il caso…di persona. Sappia che in ogni caso... il Bite Plane…deve essere ben realizzato da persona competente….... sembra una "sciocchezza" ma non lo è...anzitutto è buona regola posizionarlo sulla arcata superiore che è l'unica arcata FISSA perchè solidale con la base cranica...poi devono essere studiati i piani inclinati in gradi rispetto al piano occlusale e deve essere valutato lo spessore con cui farlo ...ossia di quanto deve impedire la chiusura della arcata inferiore...è la mandibola che deve in continuazione cercare una chiusura che non può trovare col bite...così si riposa tutto il complesso sistema neuro muscolare e le articolazioni temporo mandibolari... il cervello...per così dire...in questo modo dimentica la posizione errata patologica memoriata da esso e si può trovare anche così...la nuova posizione della mandibola...quella "buona"..."corretta"...il bite infatti può essere terapeutico sintomatico...e diagnostico...una volta trovata la nuova posizione della mandibola si eseguono dei rilievi clinici che permettono di impostare una terapia !!! Per concludere, le ho spiegato tutto questo perchè ha patologie della postura che potrebbero essere ascendenti, ma anche discendenti e bisogna scoprirne la causa ma da qui a dire che l'acufene è causata dalla malocclusione e patologia eventuale gnatologica ce ne passa!Anzitutto Le preciso che solo se è fattibile può servire un bite per una terapia unicamente sintomatica e/o diagnostica per dirle qualcosa di certo, ossia fare una DIAGNOSI e PROGRAMMARE UNA TERAPIA, bisognerebbe vederla Clinicamente. Poi Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo" Impronte per costruire i modelli di studio e presa dell’Arco Facciale di Trasferimento i due punti di repere posteriori si ottengono inserendo i terminali dell'arco nei meati acustici esterni; il terzo punto di repere anteriore e individuato dal supporto glabellare, che definisce la posizione verticale anteriore dell'arco stesso. In questo modo si definisce il piano di riferimento asse cerniera-piano orbitale. Una forchetta a ferro di cavallo consente di mettere in rapporto l'arcata superiore con l'arco facciale. In conclusione, trasferiti in tal modo i modelli maestri su un articolatore, possiamo orientare i modelli delle arcate rispetto al cranio e studiare l'inclinazione dei tragitti condilari e dell'angolo di Bennet meglio detto movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente!Il movimento di lateralità è bene studiarlo anche clinicamente con la palpazione perché è determinato dalla contrazione dello pterigoideo esterno del lato opposto a quello verso cui si sposta la mandibola. Un dolore durante questa palpazione indica una contrattura del muscolo e quindi la presenza di una patologia articolare. Palpazione che va fatta non solo in lateralità ma anche in apertura.Solo così si può arrivare ad una corretta DIAGNOSI che porta poi ad una terapia. Questo lunghissimo discorso che spero non l’abbia tediata è per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La BOCCA NEL SUO INTERO) sono complesse e richiedono CULTURA, INTELLIGENZA E CAPACITA' CLINICA OLTRE CHE TERAPEUTICA! Infine bisogna usare i termini giusti per indicare le patologie. Dire "Crisi di Panico" ha un significato Psichiatrico ben preciso! E' una Patologia Psichiatrica, attenzione! Se ci fosse veramente questo sospetto di diagnosi si faccia visitare da uno Psichiatra o da uno Psicoterapeuta! Priobabilmente non intendeva dire questo ma solo sensazione di "paura". Il "Panico" è tutt'altra cosa!Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 21-03-2012
Gentile Sig.ra Federica, per prima cosa cerchi di ritrovare un po di serenità. Dopo cerchi un bravo gnatologo che saprà risolvere il suo caso. Cordiali saluti
Pubblicato il 21-03-2012
Sono molto dispiaciuto della sua situazione; anche se non ho elementi per fare una diagnosi le consiglierei questo: chieda privatamente a un dentista di Roma iscritto a Dentisti Italia un nome di un collega gnatologo ( se il collega se la sente si fidi di lui) onesto e capace. Vedra' che verra' consigliata bene ed evitera' che qualche avvoltoio si approfitti di lei. Non pensi neanche un momento a farsi del male, vedra' che tutto passera' come e' arrivato
Pubblicato il 22-03-2012
Mi dispiace moltissimo per il suo stato d'animo, posso consigliarle di farsi fare una visita presso l'ambulatorio di patologie dell'atm del professor Cascone e del prof. Di Paolo, al policlinico Umberto I, perché rappresentano l'eccellenza per questo tipo di problematiche. Distinti saluti
Pubblicato il 22-03-2012
Gentile paziente, vorrei mettere ordine nelle priorità della sua situazione. Per prima cosa lei ha un importante problema psicologico che và affrontato immediatamente e risolto con l'aiuto di uno specialista del settore, per secondo ha un importante problema occlusale che deve necessariamente essere affrontato da un cultore della materia , come ad es. il Dott. Carpinteri. In terzo luogo, dalle risultanze della RNM e della prima vis ORL, in queste problematiche, l'orecchio centra poco. Si attivi al più presto.
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Pubblicato il 22-03-2012
Lei parla di un'agenesia a sn ma dalla lastra si evince che è a dx. L'analisi più indicata per vedere lo stato delle atm e la stratrigrafia in chiusura e max apertura. La prima fase della terapia deve essere reversibile tramite bite. Successivamente si valutano altri tipi d'interventi di tipo protesico od ortodontico. Da valutare le correlazioni con la postura. C'informi sull'evoluzione.
Pubblicato il 22-03-2012
La sua descrizione corrisponde bene con la sindrome di Costen (che viene definita proprio una patologia da .. suicidio), oggi riassunta da quelli che ormai chiamiamo disturbi cranio mandibolari. Ma alla diagnosi di questa patologia si arriva dopo che l'otorino ha escluso qualsiasi problema inerente il suo settore. Dalla rx, per quanto si debba far ricorso ad una buona dose di immaginazione, sembra proprio che l'ortodonzia NON abbia avuto i meravigliosi risultati da lei descritti. Forse sono ottimi dal punto di vista estetico, ma non sembrano ottimali dal punto di vista funzionale: cioè rimane una malocclusione perchè i denti non combaciano bene e in modo asimmetrico.. Le asimmetrie occlusali sono le più legate alla s. di Costen e ai DCM. Se la mia fantasiosa diagnosi a distanza (suffragata anche da una risonanza magnetica delle ATM, oltre che dalla analisi ortognatologica) fosse vera, la terapia potrebbe consistere in un nuovo ed efficace trattamento ortodontico, se possibile cioè fattibile, oppure in un byte. Ma tenga presente anche un'altra cosa: l'insorgenza abbastanza repentina, da febbraio ad oggi, fa pensare anche ad un altro aspetto. Quello dei denti del giudizio che a 26 anni dovrebbero essere già spuntati da tempo, e invece stanno in un bello stato di inclusione, e da soli potrebbero sostenere tutta l'intera sintomatologia. Pensi quindi seriamente all'estrazione che da sola potrebbe risolvere ogni cosa. Estrazioni che, se dovesse andare incontro ad un trattamento ortodontico, sarebbero comunque necessarie in ogni caso..
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Pubblicato il 22-03-2012
Cara Federica, letta la descrizione dei suoi sintomi e degli accertamente ai quali è già stata sottoposta che non hanno dimostrato riscontri positivi ad altre patologie, è del tutto lecito presupporre che lei soffra di una Sindrome algico disfunzionale cranio-cervico mandibolare della quale l'acufene monolaterale è una non rara prerogativa, così come i rumori articolari di cui soffre. Occorre, a mio parere, un corretto inquadramento gnatologico effettuando dei tests kinesiografici ed elettromiografici computerizzati che siano in grado di formulare una corretta diagnosi neuromuscolare ed una idonea terapia di riposizionamento mandibolare che sarà in grado di risolvere la disfunzione articolare. Cordiali saluti Michele Lasagna
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Pubblicato il 22-03-2012
Sig. Federica, l'aspetto gnatologico va preso in considerazione, ma non sempre è il rimedio ai suoi mali. L'acufene non sempre è correlato all'ATM, non è una patologia grave, per cui si può convivere senza farne un dramma.
Pubblicato il 22-03-2012
Cerchi un dentista che si occupi di gnatologia e provi ad approcciare una terapia con bite. Questo potrebbe darle un sollievo, anche se forse non riuscirà a toglierle tutti i problemi. Spesso i problemi postaurali sono multifattoriali e tante volte l'organismo si crea un punto di equilibrio o compensazione, pertanto alcuni casi necessitano di tempo per la terapia. Purtroppo molti acufeni non sono reversibili; assocerei alla visita gnatologica anche una neurologica. Se si sente in difficoltà psicologica si faccia assistere anche da uno specialista del settore. Ritrovare un po' di tranquillità ed eliminare il senso di ipocondria non può che giovare alla sua situazione.
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Pubblicato il 25-03-2012
Gentile Federica, per prima cosa dovrebbe curare l'aspetto psicologico del problema, cercando per quanto possibile di modificare l'approccio all'acufene. Poi estrarrei tutti i denti del giudizio e mi affiderei alle cure di un bravo gnatologo. I sintomi che lei descrive, una volta esclusa una possibile genesi di competenza otorinolaringoiatrica, potrebbero configurare una sindrome da incoordinazione condilo-meniscale dell'articolazione cranio-mandibolare, quella che in passato veniva definita come sindrome di Costen. Saluti.
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