Ho 42 anni e 5 mesi fa ho avuto episodio di vertigine rotatoria
Scritto da Gianluca / Pubblicato il
Salve, ho 42 anni e 5 mesi fa ho avuto episodio di vertigine rotatoria (15 minuti) con oscillopsia persistente per settimane e scompenso vestibolare (nistagmo alla prova vibratoria a dx). Esami ORL nella norma. Esame posturometrico evidenzia sbilanciamento a dx per +4,5 kg (con bite su pedana la situazione dei valori rilevati migliora). Scoliosi e bacino inverso. Dall'episodio di vertigine persiste tutt'oggi un acufene orecchio sx di tipo ronzante costante ad alte frequenze (tipo radio desintonizzata) e anche a dx ma periodico/fluttuante di frequenza bassissima (tipo basso tuba) riconducibile ad una forma di tremore/mioclonia muscolare che sento soprattutto dalla sera tardi e di notte, in genere dopo qualche minuto dal risveglio mattutino passa lentamente. Serrando forte i denti l'acufene di sx di alza di volume notevolmente e cambia frequenza. Soffro di cervicalgia periodica che mi causa formicolii agli arti superiori, di notte a volte mi sveglio con le braccia completamente insensibili, come non le avessi più. La chiusura dei miei denti non è delle migliori e talvolta masticando chewing gum ho indollenzimento dell'ATM. Ho gli incisivi di dx che toccano per primi e solo dopo arrivano gli altri, ma per far combaciare anche i molari devo retrudere la mandibola i molari...e non tutti toccano. Ho tolto il dente del giudizio inferiore sx e quello sup dx. C'è quello inf dx occluso da anni incastrato sotto l'osso. Vivendo a Perugia non ho grandi indicazioni su ottimi gnatologi e/o ortodonzisti in grado di poter indagare a livello di ATM. Avete consigli da darmi o nomi da sottopormi? Grazie a color che vorranno rispondermi in merito. Saluti e buon lavoro a tutti.
Pubblicato il 30-03-2012
Il dr. Francesco Bittarelli può aiutarla. Ma forse si tratta proprio dell'ultimo dente del giudizio??
Pubblicato il 30-03-2012
Caro Signor Gianluca, con una sindrome di tale importanza, se non trovasse uno Gnatologo a Perugia, la qualcosa mi sembrerebbe improbabile, lo cerchi altrove. In ogni caso tenga presente che la GNATOLOGIA studia la "complessità dei problemi che stanno dietro la semplice parola "malocclusione", precontatti nelle varie disclusioni delle arcate con conseguenti traumi d’occlusione ed una "malocclusione" ossia ha denti in trauma d’occlusione, (tutte situazioni che possono, deviando la colonna vertebrale, alterare la Postura!!!): aggiungo solo che i fattori che determinano la Postura di una persona sia statica che dinamica e quindi anche nella corsa sono diversi: l'apparato Cocleare dell'Orecchio, (che determina la capacità di stare in equilibrio, ovviamente in relazione coi rispettivi centri cerebrali. Il sintomo è la vertigine e il senso di caduta. L’ACUFENE), gli occhi e il loro movimento e i rispettivi centri cerebrali, l'apparato stomatognatico in senso lato (Occlusione, ossia il modo di chiusura della bocca e dei rapporti statici e dinamici dei denti fra di loro e tra quelli dell'arcata opposta. Le Articolazione Temporo Mandibolari e tutto il sistema neuro muscolare che "comanda" queste strutture).Oltre la Gnatologia di pertinenza del Dentista Gnatologo ma anche dell'Ortodonzista, ci sono sistemi sofisticati per lo studio della postura: La Chinesiologia, la Pedana Baropodometrica dinamica computerizzata (che studia il carico della pianta dei piedi statico e dinamico), il Posturometro per determinare se c'è una asimmetria tra le due metà del dorso. Tutto questo fanno gli studiosi della Postura tra cui gli Gnatologi, gli ortodontisti, gli Ortopedici, gli Ortopedici del Rachide. Una visita osteopatica e fisiatrica alla muscolatura del bacino in particolare del M.Psoas sarebbe molto utile, perché è uno dei primi muscoli a "saltare" in una patologia lombosacrale in cui sia coinvolta la postura sia che essa sia discendente …ossia a partenza da una malocclusione …sia che essa sia ascendente ossia a partenza dagli arti inferiori, appoggio della pianta dei piedi, anche o colonna lombo sacrale.Il trattamento delle disfunzioni masticatorie sia come concetto statico che soprattutto dinamico necessita un approccio diagnostico differente nelle varie patologie che ne possono essere causa! Il discorso è molto "sottile"che sfuma nella filosofia delle disfunzioni neuro muscolari , occlusali e della Articolazione Temporo Mandibolare e non lo si può spiegare in due parole, tra l’altro consigliandola su cosa sia meglio, senza averla visitata clinicamente, studiandone il caso, di persona. Sappia che in ogni caso tra le terapie occlusale c'è il Bite Plane, che deve essere ben realizzato da persona competente, sembra una "sciocchezza" ma non lo è anzitutto è buona regola posizionarlo sulla arcata superiore che è l'unica arcata FISSA perchè solidale con la base cranica, ma a volte va posizionato sulla arcata inferiore, dipende dalla diagnosi e da quello che vogliamo ottenere poi devono essere studiati i piani inclinati in gradi rispetto al piano occlusale e deve essere valutato lo spessore con cui farlo, ossia di quanto deve impedire la chiusura della arcata inferiore è la mandibola che deve in continuazione cercare una chiusura che non può trovare col bite, così si riposa tutto il complesso sistema neuro muscolare e le articolazioni temporo mandibolari,il cervello,per così dire,in questo modo dimentica la posizione errata patologica memoriata da esso e si può trovare anche così,la nuova posizione della mandibola,quella "buona","corretta",il bite infatti può essere terapeutico sintomatico e diagnostico una volta trovata la nuova posizione della mandibola si eseguono dei rilievi clinici che permettono di impostare una terapia! MI occupo di Gnatologia oltre che di Parodopntologia da oltre 34 anni e, mi creda, occorre che si rivolga ad un Dentista Gnatologo molto esperto! Solo se è fattibile può servire un bite per una terapia unicamente sintomatica e/o diagnostica per dirle qualcosa di certo, ossia fare una DIAGNOSI e PROGRAMMARE UNA TERAPIA, bisognerebbe vederla Clinicamente. Poi Insomma devo poter mantenere viva ed in allerta tutta la mia "Capacità di Clinico Medico e Parodontologo" Impronte per costruire i modelli di studio e presa dell’Arco Facciale di Trasferimento i due punti di repere posteriori si ottengono inserendo i terminali dell'arco nei meati acustici esterni; il terzo punto di repere anteriore e individuato dal supporto glabellare, che definisce la posizione verticale anteriore dell'arco stesso. In questo modo si definisce il piano di riferimento asse cerniera-piano orbitale. Una forchetta a ferro di cavallo consente di mettere in rapporto l'arcata superiore con l'arco facciale. In conclusione, trasferiti in tal modo i modelli maestri su un articolatore, possiamo orientare i modelli delle arcate rispetto al cranio e studiare l'inclinazione dei tragitti condilari e dell'angolo di Bennet meglio detto movimento di Bennet tra il piano sagittale ed il movimento del condilo in lateralità della mandibola che è la fotografia reale della sua patologia! Per esempio, maggiore è il movimento di Bennet e minore è l'altezza delle cuspidi e viceversa, quindi l'occlusione e il rapporto delle cuspidi tra antagonisti e tra di loro, incidono sul movimento di bennet e sulla misurazione dell'angolo che forma con le strutture citate ed in ultima analisi con le patologie del lato lavorante e di quello non lavorante della testa dei condili. Questo movimento di bennet può essere immediato o progressivo a seconda delle patologie presenti o non patologie presenti, ovviamente!Il movimento di lateralità è bene studiarlo anche clinicamente con la palpazione perché è determinato dalla contrazione dello pterigoideo esterno del lato opposto a quello verso cui si sposta la mandibola. Un dolore durante questa palpazione indica una contrattura del muscolo e quindi la presenza di una patologia articolare. Palpazione che va fatta non solo in lateralità ma anche in apertura.Solo così si può arrivare ad una corretta DIAGNOSI che porta poi ad una terapia. Questo lunghissimo discorso che spero non l’abbia tediata è per spiegarle e farle capire che le patologie dell’apparato stomatognatico (La BOCCA NEL SUO INTERO) sono complesse e richiedono CULTURA, INTELLIGENZA E CAPACITA' CLINICA OLTRE CHE TERAPEUTICA! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 30-03-2012
Quando le situazioni sono così pericolosamente sbilanciate, si cammina sui gusci d'uovo. E' assolutamente necessario operare aventuali modifiche con criteri di sicurezza strettissimi, con dispositivi removibili che permettano di ritornare alla situazione di partenza semplicemente togliendoli, o si aggiungeranno sempre variabili nuove al suo caso, non sempre dall'esito prevedibile o favorevole. Cordiali saluti.
Pubblicato il 30-03-2012
Buongiorno Gianluca, se leggerà le pagine del nostro sito web, probabilmente troverà indicazioni e risposte ai suoi significativi problemi. La malocclusione che la costringe a retrudere la mandibola per raggiungere il contatto molare è sicuramente imputabile di gran parte dei suoi sintomi. Cordiali saluti
Pubblicato il 30-03-2012
Gentile Gianluca, ritengo che a Perugia ci siano ortognatodontisti eccellenti che potrà trovare anche consultando questo portale. Cordiali saluti
Pubblicato il 30-03-2012
La diagnosi la scrive lei, quando dice che toccano per primi gl'incisivi e che per far combaciare i molari è costretto a retrudere la mandibola. Ed in questo modo i terminali della mandibola interferiscono negativamente con le strutture dell'orecchio. Credo che qualsiasi gnatologo degno di questo nome sia in grado di aiutarla. Il nome che ha fatto il dr. Passaretti, considerando l'autorevolezza della fonte, mi sembra che possa essere sfruttato.
Pubblicato il 30-03-2012
Gentile Sig. Gianluca, il suo caso mi sembra complesso. Ha bisogno di un bravo gnatologo. Purtroppo non mi vengono in mente nomi a Perugia. Cordiali saluti
Pubblicato il 30-03-2012
Sig.Gianluca, lei ha già sicuramente contattato un odontoiatra che si occupa di ortognatodonzia, ma con scarsi risultati, perchè lei è affetto da una sindrome che richiede un approccio multidisciplinare. Probabilmente con qualche fastidio dovrà anche convivere.
Pubblicato il 31-03-2012
Mi spiace ma non so indicarle nessuno nella sua zona.
Pubblicato il 31-03-2012
Caro sig.Gianluca, la descrizione dei suoi sintomi certamente fa propendere all'ipotesi di una alterazione del rapporto craniomandibolare che, a mio parere, deve essere indagato sotto l'aspetto neuromuscolare con l'effettuazione di una precisa diagnosi ottenuta con lo studio e con la interpretazione dei micromovimenti mandibolari e delle attività elettriche dei muscoli ad essa correlati, oltre che ad una analisi dei difetti posturali eventualmente presenti. Ciò avviene attraverso l'uso di apparecchiature computerizzate che rilevano parametri assolutamente non evidenziabili dal punto di vista clinico da nessun operatore. Le consiglio di fare affidamento a chi è in grado di sottoporla a delle precise misurazioni strumentali piuttosto che a delle ipotesi personali. Cordialmente Michele Lasagna
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