Ricostruzione ossea
Scritto da Alex / Pubblicato il
Buongiorno, devo procedere con l'estrazione del dente 26, la ricostruzione ossea e un impianto. Per quanto riguarda la ricostruzione ossea, mi sono state prospettate tre alternative: 1) ricostruzione tramite una pasta ossea a base di materiale naturale fornito da donatori tramite l'ospedale 2) utilizzo di materiale sintetico 3) utilizzo di materiale naturale, prelevato dal mio corpo tramite ulteriore intervento. Mi è stato caldamente consigliata la prima opzione, in quanto la mia struttura ossea andrebbe a sostituire completamente il materiale innestato, contrariamente all'opzione 2 con la quale il materiale sintetico rimarrebbe per sempre. L'opzione 3 preferirei evitarla, ma non vi nascondo che l'opzione 1 non mi piace per niente, per quanto capisco possa essere la più efficace. Quale ritenete essere la tecnica più efficace e priva di rischi? Qual'è la tecnica più diffusa? Grazie e saluti, Alex
Pubblicato il 05-12-2011
Sig. Alex, segua i consigli dell'odontoiatra senza prendere alcuna decisione personale.
Pubblicato il 05-12-2011
Caro Signor Alex, che dirle se non la verità. Vede sono molto pratico di tipi di osso da usare, facendo da ben 34 anni la Chirurgia Ossea Parodontale Ricostruttiva e Rigenerativa. L'osso ideale è quello Autogeno, ossia il suo, che si può prelevare dal mento, dal trogono retromolare o dal tuber superiore del mascellare o dalla cresta iliaca a seconda della quantità che ne serve. Il secondo osso in ordine di preferenza è quello artificiale riassorbibile mischiato con sostanze che hanno funzioni rigenerative e di barriera guida. Come terza soluzione c'è l'osso eterologo come quello di Bue o quello di Cavallo, Deproteinati perchè non abbiano potere antigene e mischiati con sostanza particolari rigenerative Tutti e tre questi tipi di osso, con l'uso di membrane artificiali contentive e di guida dell'osso da ricostruire. La prima soluzione, e qui esprimo un mio parere del tutto personale, non mi piace. L'osso di Banca, così si chiama l'osso, sarebbe si il migliore ed il più adatto ed il più comodo ma personalmente non lo uso mai proprio perchè osso Omologo, ossia della stessa Specie Umana, ossia di altro Uomo, Ossia di Cadavere ma, benchè i processi di deproteizzazione e di sterilizzazione siano eccellenti, non mi fido assolutamente di essi per tanti motivi tra cui il periodo finestra che hanno molti virus tra cui quello dell'HIV, per esempio, per cui non c'è la certezza assoluta che ne sia privo. I produttori dicono che in ogni caso con la sterilizzazione verrebbe eliminato, ma la sterilizzazione può avvenire solo a temperature piuttosto basse e non sicure. Dicono allora che è importante, ovviamente la procedura temporale, ossia quanto tempo dura la sterilizzazione a temperature poco "calde" e in ogni caso tutto viene testato ed è vero, in teoria, ma in pratica lei crede veramente che vengano testati tutti i milioni di confezioni di osso prodotto? I test vengono fatti a campione. Certo sono sicuri, ma non al 100% per i tutti i motivi elencati. Allora io mi comporto così coi miei pazienti. Mi faccio la Domanda "Tu te lo faresti fare con l'osso Omologo?". La mia risposta è No! Ed allora per rispetto dei miei pazienti e dell'essere Medico e del Giuramento di Ippocrate che recita tra l'altro "Per prima cosa non nuocere", io non lo uso. Mi dispiace se le avessi ora creato dei dubbi e delle ansie ma Lei ha chiesto ed io ho risposto, come mio dovere Deontologico mi impone. Consigli e suggerimenti per i pazienti". Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 05-12-2011
Gentile Alex, innanzitutto mi spiace contraddirla perchè non è vero che il materiale sintetico rimane per sempre nel sito ricevente in quanto l'innesto viene sempre sostituito da osso di nuova formazione anche se i tempi sono notevolmente più lunghi rispetto all'osso autologo od omologo. Trattandosi poi di un singolo alveolo (2.6) ed essendo molto vicina la zona del tuber, personalmente andrei a prelevare anche con il safescraner una piccola quantità d'osso autologo in quella zona. Sinceramente, le consiglio, comunque, di non crearsi fisime che a volte possono inficiare il successo del trattamento e lasciare decidere all'esperienza professionale del suo dentista la soluzione migliore sempre con il suo consenso. Cordiali saluti e tanti auguri
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Pubblicato il 05-12-2011
Gentile Sig. Alex, nonostante l'osso autogeno rimanga la soluzione ideale, vi sono recenti studi che stanno dimostrando come i sostituti artificiali hanno lo stesso grado di successo e siccome evitano un prelievo da altre parti del suo corpo sono da preferire. Gli studi sull'osso di banca sono scarsi perché è usato da pochissimi dentisti, pertanto io lo eviterei. Cordiali saluti
Pubblicato il 05-12-2011
Ma stiamo scherzando? ---------------------------------------- Un PROFESSIONISTA sa quando ricorrere al sintetico a rapido riassorbimento (es. fosfato tricalcico), a medio-rapido riassorbimento (ad es. copolimero), a lento riassorbimento (es. idrossiapatite non porosa), all'osso autologo e a dove prelevarlo, o ai sostituti ossei di derivazione animale o al limite all'osso di banca umana (che personalmente non ho mai usato e non userò mai). ------------------------------------------------- Un PROFESSIONISTA PREPARATO E COMPETENTE conosce i materiali che usa e le loro caratteristiche, e propone la tecnica giusta per ogni situazione clinica reale. LUI sceglie i materiali, NON il paziente. Non è compito suo questa scelta, perchè lei non ha le conoscenze cliniche per poterla effettuare. ------------------------------------------------- Tenga conto inoltre che l'osso autologo (ovvero il suo), che comunque è il "gold standard", nel caso di un dente non ne serve poi molto. Spesso, per ricostruire un difetto osseo è sufficiente l'osso di fresatura che si recupera dalla frese quando si mette un impianto, senza nessuna operazione aggiuntiva per lei: se non glielo dicessero che viene fatta, probabilmente spesso non se ne accorgerebbe neppure. ................................................. Valuti lei il da farsi, se affidarsi ancora ad un professionista (magari molto abile tecnicamente) ma che non si prende le sue responsabilità in quanto alle scelte o se chiedere altri pareri.
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Pubblicato il 05-12-2011
Gentile paziente, spesso si può fare confusione in queste scelte per l'utilizzo di sostanze osse. Ora per il suo intervento, si dovrebbe scegliere quello, che meglio necessita per la sua ricostruzione ossea, ossia un bio- materiale riempitivo, che possa essere di origine etereloga, sia bovino od equino, che verrà miscelato ed inserito in zona 2.6 e ricoperto da una succesiva membrana, per rigenerare il nuovo osso che potrà ospitare a distanza di circa 6 mesi un successivo impianto. Questo tipo, sarebbe quello più semplice da utilizzare, ed anche il meno invasivo. Certo da parte nostra, resta sempre un pò difficile consigliarle la cosa migliore. Cordiali saluti Dr. Tommaso Giancane
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Pubblicato il 06-12-2011
Gentile paziente, dopo un'estrazione, se non si fa un impianto post estrattivo, come lei ha avuto modo di conoscere, ci sono vari metodi riempitivi e rigenerativi, che deve valutare solo il dentista implantologo. Io da tre anni mi trovo bene con il PRGF, (piastrine ricche di fattori di crescita), usato sia come riempitivo da solo che con osso autologo, omologo ed eterologo. Dopo qualche mese si procede ad impianto, con netta riduzione tridimensionale del riassorbimento dell'alveolo e buona qualità di osso. Per avere il PRGF occorre fare un piccolo prelievo di sangue che viene centrifugato, separando le piastrine dai globuli bianchi e rossi, il tutto nello studio. Usando il PRGF, si riducono i tempi di guarigione. Usato da solo, o con osso autologo, non ci sono problemi in quanto si usa materiale proprio. Cerchi qualcuno nella sua zona che segue anche questa metodica:in buone mani, comunque, tutte le metodiche sono valide, se appropriate, al caso. Cordialmente, Dr. A: Beghini Cassano D'Adda MI
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