Bifosfonati e Implantologia
Scritto da Bruna / Pubblicato il
Ho fatto uso di bifosfonati per diversi anni (osteoporosi) ma da tre anni ho smesso questa terapia orale. Vorrei sapere posso sottopormi con tranquillità ad implantologia? o sono sempre a rischio. Grazie per la risposta.
Pubblicato il 17-06-2010
Cara Signora Bruna...ci sono tante variabili cliniche che non si possono valutare via Web...in linea di massima si può fare, ma dopo accurata visita ed accertamenti clinici e radiologici (tac)... accertando quanto osso ha, di che qualità, quanta gengiva aderente ha, di che qualità, se ha creste ossee ben rappresentate e fornici ben sviluppati... se i pavimenti dei seni mascellari sono lontani o no o se bisogna ricostruirli ed aumentarli chirurgicamente ...tutte anomalie che si possono curare chirurgicamente con la Parodontologia ma bisogna anche valutare i pro ed i contro (emettere una prognosi giusta).....IN OGNI CASO TENGA PRESENTE CHE:I bifosfonati rappresentano un’importante classe di farmaci, utile per il trattamento di patologie metaboliche e oncologiche (AIO)...Il loro meccanismo d’azione si basa sulla capacità di inibire il riassorbimento osseo mediato dagli osteoclasti.....l’American Academy of Oral Medicine e l’American Academy of Oral and Maxillofacial Pathology. hanno dimostrato proprietà anti-angiogenetiche che porta ad una profonda soppressione del turnover osseo e riduzione o cessazione del rimodellamento osseo e soprattutto ad una necrosi ossea che si manifesta con un focolaio osteomielitico tipo banale patologia infiammatoria alveolare, refrattaria però alle comuni manovre terapeutiche ... tale focolaio tende ad estendersi alle zone limitrofe fino a manifestarsi con vaste aree di necrosi... l’osso esposto si presenta di colore giallo-biancastro, circondato da aree mucose fortemente edematose ed arrossate... molto dolorose e spesso con parestesie cutanee e sovrapposizioni ascessuali infettive. Le necrosi sembrano interessare soprattutto la mandibola . E' controindicata qualsiasi manovra chirurgica e tra queste l'implantologia.................Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari.
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Pubblicato il 17-06-2010
Salve signora Bruna. Può sottoporsi senza grossi problemi a tutti gli interventi odontoiatrici inclusi quelli che determinano una lavorazione a scapito del tessuto osseo..così come prevede l'implantologia. Cordialmente, Gianluigi Renda
Pubblicato il 17-06-2010
Gentile Signora, il pericolo di osteonecrosi da assunzione da bifosfonati dipende da tanti fattori e variabili quali ad esempio dose tempi e modalità di assunzione ed è sicuramente maggiore nell'assunzione per via parenterale. La sospensione da più di tre anni dovrebbe porla al riparo da questo rischio, esistono però dei protocolli che il suo dentista potrà facilmente consultare su qualunque sito medico-scientifico. Cordialmente
Pubblicato il 17-06-2010
Salve concordo con Renda i bifosfonati orali fanno parte della stessa famiglia dei bifosfonati endovenosi ( per uso oncolologico); quello che varia, a parte alcune molecole costitutive e distintive tra farmaco e farmaco, è senza dubbio il dosaggio molto più ridotto in caso di somministrazione orale. Se poi la sua terapia è scaduta tre anni fa come mi pare di capire non c'è proprio niente di cui preoccuparsi ho eseguito personalmente interventi implantari su decine di pazienti che avevano sospeso i bifosfonati da non più di 7-8 mesi. stia tranquilla . Dr. Pierluigi Avvanzo Prof. a c. di Chirurgia e Implantologia Orale Università di Foggia
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Pubblicato il 17-06-2010
Gentile Signora, dopo tre anni dalla sospensione dell'assunzione di bifosfonati, permangono ancora alcune proccupazioni (é forse più corretto chiamarle "proccupazioni" che "rischi"!). Queste sono legate al suo stato di salute attuale, alla dose ed al tempo in cui è stata curata con i bifosfonati, ed alla qualità del parodonto e dell'osso dei suoi mascellari. Tutte cose che possono essere valutate dal chirurgo dentista che le impianterà i nuovi denti e che certamente conoscerà le linee guida ed i protocolli odontoiatrici per il trattamento di chirurgia ossea a Pazienti già in terapia con BP. Cordiali saluti.
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Pubblicato il 17-06-2010
Se io fossi in lei non avrei fretta di sottopormi a impianto. In condizioni normali il nostro scheletro si rinnova completamente, circa ogni sette anni. Nel suo caso, avendo assunto Bisfosfonati, la velocità di "turn-over" osseo è stata notevolmente rallentata, e tenendo conto che il farmaco in questione, si accumula nelle ossa, Credo proprio che le maggior parte d'esso sia ancora lì. Resta da valutare quali dosi ne ha assunto, in che modo, e per quanto tempo. Le ultime Linee Guida dell'OMS consigliano di attendere almeno 10 anni per non correre rischi. D'altra parte, c'è da dire che NON TUTTI quelli che hanno fatto uso di Bisfosfonati sono andati incontro a problemi (in realtà si tratta di una piccola minoranza) per cui, la decisione (con relativa assunzione di responsabilità) la dovete prendere insieme, Il suo Implantologo e lei. Molti che praticano l'implantologia, sono convinti che osservando un buon Protocollo Chirurgico (antibiotici prima-durante-dopo, tecnica FLAPLESS, ecc) si possa ridurre al minimo la probabilità di cattive sorprese.
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Pubblicato il 17-06-2010
Gentile signora, se i farmaci che assumeva erano per via orale, a cadenza settimanale, con le dovute precauzioni non dovrebbero esserci problemi. Se invece si trattava di assunzione endovenosa (normalmente dato per motivi oncologici) occorre valutare bene la situazione.
Pubblicato il 17-06-2010
Le è stato ormai detto di tutto e il contrario di tutto. Come vede, le opinioni sono contrastanti: SI, NO, NI, FORSE, DIPENDE, SOLO CON CERTI PROTOCOLLI... In genere mi regolo diversamente. Visito la persona, e cerco di capire di cosa ha bisogno. E valuto le indicazioni e le eventuali controindicazioni. E, finora, non ho parlato di bifosfonati. Che non rappresentano, secondo me, che una debole controindicazione all'effettuazione dell'implantologia (sto parlando dei pazienti con assunzione orale IN CORSO di trattamento) che necessita, più che altro, solo di qualche attenzione in più in corso di intervento.
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Pubblicato il 17-06-2010
Sig. Bruna i bifosfonati hanno un’emivita lunghissima si parla di anni, per cui qualche complicanza si potrebbe avere. Non deve essere lei a decidere se è indicata l'implantologia o meno, ma questa decisione è di pertinenza del suo odontoiatra che dopo accurata anamnesi le consiglierà la riabilitazione più adatta.
Pubblicato il 17-06-2010
La preoccupazioni di una osteoporosi dovrebbero controindicare un intervento di implantologia. Occorre quindi un esame medico accurato per stabilire la sua condizione clinica. Ho parlato di un esame medico e non odontoiatrico, perchè il chirurgo implantare potrebbe sottovalutare i rischi. Si faccia consigliare dal suo medico di famiglia
Pubblicato il 17-06-2010
Trascorsi tre anni, puo' tranquillamente sottoporsi ad interventi di implantologia senza correre rischi eccessivi, ma comunque mettendo al corrente il suo dentista. Dott. Fabio Gramaglia
Pubblicato il 18-06-2010
Gentile signora, per poterle rispondere in maniera esauriente sarebbe necessario conoscere la molecola che ha assunto, naturalmente il tempo di assunzione ha la sua importanza;detto questo la via di somministrazione orale ha una minore incidenza di complicanze rispetto alla somministrazione parenterale. Nei casi piu' dubbi ci viene in aiuto la chimica clinica con un esame dedicato, cordialita'.
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