SEGUITO ALLA DOMANDA: E' possibile che durante la terapia ortodontica per correggere una malaocclusione, si crei una temporanea situazione ....
Ringrazio tutti i dottori che hanno risposto al mio quesito sul precontatto durante terapia ortodontica fissa. La mia domanda era deliberatamente generica perchè purtroppo sono in una situazione psicologica molto critica e, devo ammetterlo, ho paura delle risposte. Quasi tutti avete centrato il punto: la fiducia nel medico cui ci si affida è fondamentale. Io temo che il mio problema sia tutto qui. Ma è molto difficile mettere in discussione un piano terapeutico già in atto, con notevoli esborsi di denaro già effettuati (purtroppo sono un paziente che paga, subito e tutto). Mi sono affidato ad un professionista cui sono arrivato dopo varie ricerche, e che ha fama di professionista serio (è stato ben nominato anche in questo portale, sebbene non mi risulti che ne sia membro) ma leggendo le vostre risposte ad altri utenti ho deciso (IO HO DECISO) che gli esami prodromici alla "costruzione" del piano terapeutico, nel mio caso sono stati parziali, osei dire insufficienti (mi pare di capire che l'ortopanoramica ha un valore di poco superiore all'esame obiettivo, questo in generale, figurarsi quando si va a spostare i denti!). Non ho espresso questi miei dubbi all'ortodontista, nè all'odontoiatra nè all'igenista dentale (professionista molto seria), che mi stanno seguendo tutti contemporaneamente, perchè sarebbe stato come accusarli di pressapochismo ed io non ho alcun titolo per giudicare il loro lavoro (se non rispetto ai risultati, che è ancora prematuro giudicare). Tutti e tre continuano a ripetermi di stare tranquillo ma all'ultima visita di qualche giorno fa l'odontoiatra e l'igenista non hanno potuto nascondere un moto di preoccupazione alla visione del precontatto degli incisivi (gli unici denti che in questo momento hanno un contatto con gli antagonisti) e mi hanno pregato di parlerne con l'ortodontista (che lavora nello stesso studio ma è presente un giorno ogni tre settimane; lo vedrò settimana prossima). Questo ha generato in me una grandissima ansia che si è accumulata a quella che mi divora da qualche mese, dopo una visita da un altro dentista che mi aveva preannunciato sciagure dentali degne dei miei peggiori incubi e lo ha fatto con una brutalità che non esito a definire sadica. Considerate che ho fin da bambino una fobia smisurata (e immotivata) del dentista e i miei peggiori incubi notturni sono da sempre legati ai denti; potete immaginare che effetto ha avuto su di me questa diagnosi catastrofica (molto ridimensionata dall'attuale professionista che non l'ha giudicata per nulla preoccupante). Forse ho solo bisogno di un buono psicoterapeuta. Però a questo punto, visto che ci sono, vi prego di consigliarmi un eccellente gnatologo-ortodontista che operi a Roma. La tentazione sarebbe quella di sentire un altro parere, il terzo da luglio scorso, anche se ormai l'apperecchio fisso è montato e i denti hanno inziato a spostarsi. Il problema è che do quasi per scontato che il nuovo professionista avrà una visione diversa rispetto al collega che mi segue attualmente e proporrà una soluzione diversa. Vale la pena mettere tutto in discussione e perdere i soldi già pagati (sono un umilissimo impiegato) per tenere a bada l'ansia che mi divora? Vale la pena farlo in assensa di fastidi o di campanelli di allarme (fatta eccezione per le difficoltà a masticare causate dall'apparecchio e dal pre contatto)? Naturalmente non vi sto chiedendo una diagnosi, ma solo un consiglio che ha più a che fare con il buon senso (il mio, naturalmente). Vi ringrazio per la disponibilità e per la pazienza. E mi scuso per lo sproloquio.
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