Che cosa mi devo aspettare o che cosa mi potrebbe proporre per risolvere la situazione?
Scritto da FEDERICA / Pubblicato il
Buonasera, ho 38 anni e dopo la scoperta di due denti dondolanti sono andata dalla dentista che mi ha fatto fare una ortopanoramica. Il risulta del referto è il seguente: discreta paradentosi diffusa con abbassamento in prevalenza orizzontale delle creste senza evidenti granulomi apicali fine periodontite apicale a carico del 17. La mia dentista in fase di visita (fatta prima dell'ortopanoramica) mi ha parlato di un intervento di innesto osseo. Mi ha già fissato un appuntamento per la prossima settimana per decidere cosa fare e come intervenire ma visto che passerà qualche giorno volevo sapere che cosa mi devo aspettare o che cosa mi potrebbe proporre per risolvere la situazione. Ringrazio molto!
Pubblicato il 03-07-2013
Gentile Paziente, la malattia parodontale non è una condanna nè una patologia ineluttabile che lei deve subire senza fare nulla perchè "incurabile"... La malattia parodontale (piorrea) è un'infezione dei tessuti di sostegno (gengiva, osso, legamento) dei denti che, se non diagnosticata tempestivamente e correttamente trattata, può portare alla loro perdita. La diagnosi si effettua con una visita clinica accurata, un sondaggio parodontale su sei punti su ciascun dente ed con l'ausilio di Rx endorali. La terapia deve inizialmente prevedere sedute professionali in studio di ablazione del tartaro e di rimozione della placca batterica sottogengivale (curettage). Queste sedute vanno ripetute, inizialmente, con una frequenza variabile (lo decide lo specialista), anche ogni due-tre mesi. Con una successiva rivalutazione della situazione clinica, si dovrà decidere se mantenere sotto controllo la situazione con ulteriori sedute di igiene in studio oppure eseguire interventi di chirurgia ossea resettiva o rigenerativa parodontale o muco-gengivale (a seconda del quadro clinico). Imprescindibile è la collaborazione del paziente nel mantenere un'igiene orale ottimale (per tutta la vita!) e l'abolizione di eventuali abitudini come il fumo, pena il possibile aggravamento della malattia. Ipotizzare "interventi di innesto osseo" senza aver diagnosticato correttamente la patologia, le cause e rimosso i fattori di rischio vuol dire, con tutta probabilità, un insuccesso sicuro. Cordialmente
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Pubblicato il 03-07-2013
Si rivolga ad un parodontologo il quale prendera in carico la sua situazione. Non si effettuano interventi di chirurgia sia essa resettiva che rigenerativa senza un'adeguata diagnosi fatta con sondaggio e radiografie endorali (piccole), dopodiché si passa per la prima fase che è di pulizia sopra e sotto gengivale e solo dopo un certo periodo di rivalutazione si può prendere in considerazione la terapia chirurgica ne siti in cui permane la problematica di tasche profonde e sanguinanti. Saluti
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Pubblicato il 03-07-2013
Gentile Sig. ra Federica, come sottolineato dai miei colleghi con una panoramica non si fa nessuna diagnosi. Bisogna fare un sondaggio e uno status radiologico con le lastrine piccole. Dopo si esegue una profonda pulizia e si risolve il problema del 1.7. Solo allora si può decidere se passare alla chirurgia che può essere ricostruttiva o resettiva (si eliminano le tasche rimodellando l’osso). Sottolineo se, a volte una buona preparazione iniziale risolve il caso. Cordiali saluti
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Pubblicato il 03-07-2013
Gent. sig. Federica, quello che hanno detto i miei colleghi è esatto, io avrei ripetuto esattamente quello detto dal dott. De Carli, aggiungendo solo una ulteriore possibilità quella del trattamento con il Laser nel caso se ne riscontri l'indicazione. Cordiali saluti Dr. Erminio Casalini Medico Chirurgo specialista in Odontostomatologia Modena - Bazzano (Bo)
Pubblicato il 03-07-2013
Cara Signora Federica, la invito e la prego di leggere la mia risposta data il 2 luglio alla signora Valentina, proprio dopo la presente, per non ripetermi ed "annoiare tutti", in particolare riguardo alla doppia visita parodontale ed alla preparazione parodontale iniziale con curettage e scaling ed Rx endorali, modelli di studio, igiene orale professionale, valutazioni gnatologiche e tanto altro. Le segnalo inoltre che il termine paradentosi contiene un doppio errore: il primo è la desinenza iniziale para-, che è invece paro-. La seconda è la desinenza finale -osi che invece è -ite. Infatti si dice Parodontite e non paradentosi! Un medico dovrebbe avere almeno questo minimo di cultura base e non dire simili "castronerie", scusi il termine!!!Allego una foto di alcune parodontiti con difetti ossei complessi a più pareti e loro terapia chirurgica ossea parodontale ricostruttiva e rigenerativa a seconda della situazione clinica, programmata dopo avere fatto la diagnosi corretta con le due Visite, sondaggi parodontali e preparazione iniziale! Cordialmente Gustavo Petti, Parodontologia, Implantologia, Gnatologia e Riabilitazione Orale Completa in Casi Clinici Complessi ed Ortodonzia e Pedodonzia la figlia Claudia Petti, in Cagliari
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Pubblicato il 03-07-2013
Sig. Federica, controlli se chi opera su di lei è iscritta all'ordine dei medici, se così fosse non esiti a chiedere un appuntamento, per essere informata sulle cure. Le consiglio di scaricare le nostre risposte e poi discuterle con la sua odontoiatra, in modo da giustificare la sua richiesta della RX panoramica. Se non la ritrova iscritta, ci riscriva che sicuramente troveremo una valida soluzione per il suo caso.
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